Premio Epifania: Zanin, una serata simbolo della ripartenza del Friuli
(ACON) Tarcento, 15 gen - "Ce l'abbiamo fatta, ce l'avete
fatta". Le parole del sindaco di Tarcento, Mauro Steccati,
riassumono bene l'emozione della serata conclusiva del Premio
Epifania.
C'erano solo poche persone e non la solita folla nella sala
Margherita, tutte rigorosamente con mascherina e a debita
distanza, eppure il solo fatto di essere riusciti a consegnare
"in presenza" il prestigioso riconoscimento ai due premiati
Manlio Collavini e Paolo Goi rappresenta - come ha sottolineato
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale - "un
simbolo della ripartenza che attende il nostro Friuli".
Zanin ha preso spunto da quel che poco prima di lui aveva detto
Nazzareno Orsini, presidente della Pro Tarcento, che aveva
paragonato questa sessantaseiesima edizione del Premio a quella
del 1977, in un Friuli profondamente segnato dal terremoto.
"Affiancare - ha detto dal palco il presidente del Consiglio
regionale - il premio attuale a quello del '77 è come riepilogare
una lunga storia che ha visto le genti friulane affrontare
terremoti, invasioni, povertà. Situazioni difficili che però
siamo sempre riusciti a gettarci alle spalle facendo riferimento
a quell'etica morale, a quei valori fondamentali che sono insiti
nella gente di queste terre".
"E' questo - ha osservato ancora Zanin - il valore fondamentale
al quale il premio Epifania si ispira: un richiamo ai valori
morali fondamentali propri della gente friulana. E nel portare il
saluto del governatore Massimiliano Fedriga, vi assicuro che noi
come assemblea legislativa cerchiamo di tradurre in atti concreti
quegli stessi valori".
Il presidente si è poi soffermato sulle sfide del post-pandemia:
"Ho già parlato in altre occasioni della terza ripartenza come di
un impegno a cui tutti noi siamo chiamati, attingendo a quelle
energie morali che i premiati di oggi ben rappresentano. La sfida
sarà complicata - ha sottolineato ancora Zanin - perché il Friuli
del dopo-epidemia sarà inevitabilmente diverso. Ma il richiamo
alla lingua friulana e ai nostri valori morali ci darà il
carburante necessario per vincere questa sfida. La pandemia ci ha
tolto molte libertà, ma aver voluto portare avanti lo stesso
questo Premio significa che noi ci siamo: è come una goccia nella
terra arida, come il pignarul della scorsa settimana. E' con
grande partecipazione sentimentale che la Regione oggi è qui".
I riflettori della serata, condotta dal giornalista Daniele
Paroni, si sono poi spostati sui due premiati, l'imprenditore del
vino ed ex deputato della Repubblica Manlio Collavini e lo
storico dell'arte e docente Paolo Goi. "Entrambi ci insegnano -
ha detto ancora Zanin - l'amore per la nostra terra e anche la
capacità di comunicarla".
Ricordando l'esperienza parlamentare di Collavini, Zanin ha
citato De Gasperi "quando diceva che non bisogna fare una scelta
per il domani ma per le future generazioni. Negli ultimi anni
invece - ha osservato il presidente - troppe scelte sono state
demandate per comodità alla parte scientifica e tecnica, mentre
la responsabilità ultima compete alla politica, che deve
riappropriarsene. Dobbiamo avere una visione come nel '76, andare
nella direzione delle nuove frontiere della digitalizzazione e
dell'ambiente, accompagnate sempre da una parola fondamentale che
si chiama lavoro".
Alla consegna dei premi erano presenti anche il sindaco di Udine,
Pietro Fontanini, il presidente della Filologica Friulana,
Federico Vicario, il consigliere regionale Edy Morandini e Loris
Basso dell'Ente Friuli nel mondo. La serata è stata allietata
dalla voce della cantante lirica Giovanna Michelini, eccellenza
artistica di Tarcento.
ACON/FA