Carburanti: Bernardis (Lega), proroga dello sconto è scelta importante
(ACON) Trieste, 22 gen - "Plaudo alla volontà
dell'amministrazione regionale di proseguire con il super sconto
carburanti fino al 28 febbraio. Si tratta di un'importante misura
sia per i cittadini che si trovano in situazione di difficoltà
economica a causa della pandemia, sia per i gestori delle aree di
servizio che vedono i volumi di vendita tornare a quelli
antecedenti alla dismissione della Zona Franca".
La considerazione arriva, in una nota, dal consigliere regionale
della Lega, Diego Bernardis, che commenta positivamente la
volontà del governatore Massimiliano Fedriga e dell'esponente
della sua Giunta, Fabio Scoccimarro, di prorogare il super sconto
sui carburanti almeno fino al 28 febbraio 2021, e cita alcuni
dati di vendita di carburanti afferenti alla città di Gorizia.
"Si pensi - fa notare Bernardis - che sul territorio comunale di
Gorizia nel 2019 sono stati venduti 4.771.442 di litri di
carburanti, nel 2020 invece, a causa dei confini chiusi con la
Slovenia per la pandemia e grazie al super sconto regionale, i
litri venduti sono aumentati a 6.404.714 nonostante il lockdown e
le pesantissime limitazioni agli spostamenti".
"Il dato - prosegue l'esponente del Carroccio - diventa ancor più
eloquente se prendiamo a riferimento il solo mese di dicembre,
visto che da 390.991 litri venduti del 2019, nel 2020 c'è stato
un incremento pari al +143,9%, con 953.638 litri venduti".
"Condivido e rilancio l'appello fatto dall'assessore regionale
all'Energia, Fabio Scoccimarro - aggiunge Bernardis - poiché è
urgente che il Governo nazionale inizi a fare la sua parte e
compartecipi agli sconti sui carburanti. Quando la Regione non
potrà più sostenere da sola la misura degli sconti, se
contestualmente i confini dovessero riaprire, ci troveremo
dinanzi a un'ulteriore profondissima e pericolosa crisi per il
settore dei rifornimenti".
"Per il Friuli Venezia Giulia - prosegue il consigliere - la
tematica del pieno oltreconfine è di prioritaria importanza,
visto che annualmente sulla nostra fascia confinaria si perdono
centinaia di milioni di euro in Iva e tasse che si riversano
copiose al di là del confine e che, invece, se restassero in
Italia, potrebbero servire a garantire servizi essenziali per i
nostri cittadini, fra cui la Sanità regionale".
"Occorre al più presto armonizzare l'economia di confine -
conclude Bernardis - prevedendo un'area cuscinetto che possa
limitare la desertificazione economica che interessa i nostri
territori più svantaggiati, che pagano la concorrenza degli Stati
confinanti dove la fiscalità, la burocrazia e le tariffe sono
decisamente più leggere rispetto a quanto devono sopportare le
attività italiane".
ACON/COM/fa