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Covid: Patto, assenza coordinamento efficace e strutture lasciate sole

23.01.2021
17:45
(ACON) Trieste, 23 gen - Analizzando l'andamento dell'epidemia da Covid-19 nella seconda ondata, il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni peggiori in Italia per incidenza di positivi per numero di abitanti e per posti letto occupati in terapia intensiva e in area non critica, pagando lo scotto più pesante in termini di vite umane dall'inizio della pandemia.

Di fronte a questi numeri allarmanti, il Gruppo consiliare del Patto per l'Autonomia, per bocca del suo presidente, Massimo Moretuzzo, durante una diretta Facebook si è chiesto se "la struttura di governance scelta dall'amministrazione Fedriga sia la migliore possibile o se siano stati fatti degli errori e siano necessari dei correttivi rispetto alla gestione dell'emergenza. Numeri alla mano, è evidente che è mancata un'azione di coordinamento efficace e in molte situazioni le criticità sono state affrontate dalle singole strutture, senza un supporto adeguato".

"Il Gruppo - si legge in una dettagliata nota - ha ribadito la disponibilità a mantenere un approccio collaborativo con l'Esecutivo regionale, ma ha sollecitato il riconoscimento del ruolo del Consiglio regionale che passa attraverso la condivisione vera delle scelte e l'ascolto e confronto delle categorie del personale sanitario e della medicina generale in III Commissione consiliare, competente in materia di tutela della salute, come richiesto ormai due mesi fa da tutti i Gruppi regionali di Opposizione per affrontare al meglio le difficoltà del presente e programmare le azioni future, alla luce di una situazione già allora gravissima con il superamento della soglia critica del 40% dei posti letto attivabili e un totale di ospedalizzati doppio rispetto alla prima ondata".

Una richiesta "soddisfatta solo in minima parte - come ha evidenziato l'altro consigliere del Patto, Giampaolo Bidoli - e che prima della nostra istanza non aveva mai audito il direttore dell'Agenzia regionale di coordinamento per la salute (Arcs) e soltanto una volta i direttori delle Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. L'audizione si è risolta in una serie di interventi dei dirigenti e dell'assessore regionale alla Salute, senza possibilità di dibattito alcuno e soprattutto senza la possibilità di ascoltare le categorie mediche e le sigle sindacali".

"Chiediamo trasparenza nelle decisioni", ha incalzato Moretuzzo deprecando "la difficoltà di accedere agli atti, possibile solo più di un mese dopo la richiesta agli uffici e solo dopo un sollecito al presidente del Consiglio regionale, Zanin, e alla direzione responsabile della trasparenza, nel tentativo di capire quali provvedimenti fossero stati adottati dalla direzione centrale Salute e dall'Arcs, e comunicati alle Aziende sanitarie e agli altri soggetti rilevanti del Sistema sanitario regionale (Ssr) tra giugno e ottobre scorsi per prevenire la seconda ondata dell'epidemia, che in Fvg sta avendo un impatto devastante".

"In questo senso, dall'analisi del materiale è emerso che non c'è stato alcun provvedimento significativo da parte dei vertici regionali - prosegue la nota dei consiglieri del Patto - che comprendesse indicazioni puntuali sulle azioni da intraprendere a scopo preventivo, con l'Arcs grande assente, poiché nessun documento è stato inviato al Ssr da quella che è l'agenzia deputata al coordinamento della programmazione delle Aziende sanitarie e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico".

Inoltre "appare evidente come siano emerse grandi difficoltà nella gestione dei dipartimenti di prevenzione e nella sanità territoriale, rispetto alla quale riceviamo quasi quotidianamente segnalazioni, anche da parte degli addetti ai lavori, di tante situazioni di disorganizzazione con procedure diverse e contraddittorie anche all'interno di una stessa Azienda sanitaria".

Un ultimo passaggio, durante la diretta Facebook è stato riservato alla scuola e alla mancata riapertura degli istituti superiori: "Una scelta incomprensibile alla luce delle evidenze comunicate dall'Istituto superiore di sanità e dal Comitato tecnico scientifico, che continua a ribadire la bassa incidenza delle scuole rispetto ai contagi e l'importanza del ritorno in classe per gli studenti di ogni ordine e grado per evitare conseguenze ancor più gravi sul piano dell'apprendimento e della crescita psicologica ed emotiva. La realtà è che in Fvg non si è fatto tutto il possibile per riaprire in sicurezza e a pagarne le conseguenze sono le giovani generazioni".

"In generale - ha concluso Moretuzzo - i dati ci dicono che non possiamo dirci soddisfatti delle modalità con cui è stata gestita la seconda ondata della pandemia. Non possiamo far finta che tutto vada bene, perché non è così, o accontentarci di spiegazioni superficiali. Ai vertici regionali chiediamo trasparenza e condivisione delle scelte per poter dare un contributo e garantire risposte ai cittadini sempre più allarmati, nonchè un'assunzione di responsabilità e, se necessario, un cambio dei sistemi di governance". ACON/COM/rcm



Massimo Moretutto (Patto) in videoconferenza
Giampaolo Bidoli (Patto) in videoconferenza