Covid: Patto, assenza coordinamento efficace e strutture lasciate sole
(ACON) Trieste, 23 gen - Analizzando l'andamento dell'epidemia
da Covid-19 nella seconda ondata, il Friuli Venezia Giulia è tra
le regioni peggiori in Italia per incidenza di positivi per
numero di abitanti e per posti letto occupati in terapia
intensiva e in area non critica, pagando lo scotto più pesante in
termini di vite umane dall'inizio della pandemia.
Di fronte a questi numeri allarmanti, il Gruppo consiliare del
Patto per l'Autonomia, per bocca del suo presidente, Massimo
Moretuzzo, durante una diretta Facebook si è chiesto se "la
struttura di governance scelta dall'amministrazione Fedriga sia
la migliore possibile o se siano stati fatti degli errori e siano
necessari dei correttivi rispetto alla gestione dell'emergenza.
Numeri alla mano, è evidente che è mancata un'azione di
coordinamento efficace e in molte situazioni le criticità sono
state affrontate dalle singole strutture, senza un supporto
adeguato".
"Il Gruppo - si legge in una dettagliata nota - ha ribadito la
disponibilità a mantenere un approccio collaborativo con
l'Esecutivo regionale, ma ha sollecitato il riconoscimento del
ruolo del Consiglio regionale che passa attraverso la
condivisione vera delle scelte e l'ascolto e confronto delle
categorie del personale sanitario e della medicina generale in
III Commissione consiliare, competente in materia di tutela della
salute, come richiesto ormai due mesi fa da tutti i Gruppi
regionali di Opposizione per affrontare al meglio le difficoltà
del presente e programmare le azioni future, alla luce di una
situazione già allora gravissima con il superamento della soglia
critica del 40% dei posti letto attivabili e un totale di
ospedalizzati doppio rispetto alla prima ondata".
Una richiesta "soddisfatta solo in minima parte - come ha
evidenziato l'altro consigliere del Patto, Giampaolo Bidoli - e
che prima della nostra istanza non aveva mai audito il direttore
dell'Agenzia regionale di coordinamento per la salute (Arcs) e
soltanto una volta i direttori delle Aziende sanitarie del Friuli
Venezia Giulia. L'audizione si è risolta in una serie di
interventi dei dirigenti e dell'assessore regionale alla Salute,
senza possibilità di dibattito alcuno e soprattutto senza la
possibilità di ascoltare le categorie mediche e le sigle
sindacali".
"Chiediamo trasparenza nelle decisioni", ha incalzato Moretuzzo
deprecando "la difficoltà di accedere agli atti, possibile solo
più di un mese dopo la richiesta agli uffici e solo dopo un
sollecito al presidente del Consiglio regionale, Zanin, e alla
direzione responsabile della trasparenza, nel tentativo di capire
quali provvedimenti fossero stati adottati dalla direzione
centrale Salute e dall'Arcs, e comunicati alle Aziende sanitarie
e agli altri soggetti rilevanti del Sistema sanitario regionale
(Ssr) tra giugno e ottobre scorsi per prevenire la seconda ondata
dell'epidemia, che in Fvg sta avendo un impatto devastante".
"In questo senso, dall'analisi del materiale è emerso che non
c'è stato alcun provvedimento significativo da parte dei vertici
regionali - prosegue la nota dei consiglieri del Patto - che
comprendesse indicazioni puntuali sulle azioni da intraprendere a
scopo preventivo, con l'Arcs grande assente, poiché nessun
documento è stato inviato al Ssr da quella che è l'agenzia
deputata al coordinamento della programmazione delle Aziende
sanitarie e degli istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico".
Inoltre "appare evidente come siano emerse grandi difficoltà
nella gestione dei dipartimenti di prevenzione e nella sanità
territoriale, rispetto alla quale riceviamo quasi quotidianamente
segnalazioni, anche da parte degli addetti ai lavori, di tante
situazioni di disorganizzazione con procedure diverse e
contraddittorie anche all'interno di una stessa Azienda
sanitaria".
Un ultimo passaggio, durante la diretta Facebook è stato
riservato alla scuola e alla mancata riapertura degli istituti
superiori: "Una scelta incomprensibile alla luce delle evidenze
comunicate dall'Istituto superiore di sanità e dal Comitato
tecnico scientifico, che continua a ribadire la bassa incidenza
delle scuole rispetto ai contagi e l'importanza del ritorno in
classe per gli studenti di ogni ordine e grado per evitare
conseguenze ancor più gravi sul piano dell'apprendimento e della
crescita psicologica ed emotiva. La realtà è che in Fvg non si è
fatto tutto il possibile per riaprire in sicurezza e a pagarne le
conseguenze sono le giovani generazioni".
"In generale - ha concluso Moretuzzo - i dati ci dicono che non
possiamo dirci soddisfatti delle modalità con cui è stata gestita
la seconda ondata della pandemia. Non possiamo far finta che
tutto vada bene, perché non è così, o accontentarci di
spiegazioni superficiali. Ai vertici regionali chiediamo
trasparenza e condivisione delle scelte per poter dare un
contributo e garantire risposte ai cittadini sempre più
allarmati, nonchè un'assunzione di responsabilità e, se
necessario, un cambio dei sistemi di governance".
ACON/COM/rcm