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Giorno Memoria: Zanin, dobbiamo interrogare nostre coscienze su Shoà

27.01.2021
15:37
(ACON) Trieste, 27 gen - Esattamente 76 anni fa, sono stati aperti i cancelli del lager di Auschwitz perché non siano mai più richiusi, perché nessuno vi sia più portato a morire.

"Il fatto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non abbia rinunciato a commemorare il Giorno della Memoria pur in una situazione di crisi politica che stiamo vivendo, pone al giusto livello valori diversi: quello appunto della memoria, che deve chiamarci a interrogare le nostre coscienze sull'orrore che è stato lo sterminio di intere popolazioni solo perché diverse da altre, rispetto invece ai limiti dell'uomo anche nell'azione di governo. Sono onorato di rappresentare il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia a questa commemorazione presso la Risiera di San Sabba, a Trieste, uno dei tre campi di concentramento del Friuli Venezia Giulia con Gonars e Visco".

Lo ha affermato il presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Piero Mauro Zanin, a latere della cerimonia del 27 gennaio dedicata all'Olocausto, svoltasi in forma ridotta per le dovute limitazioni causate dalla Covid.

"L'Assemblea rivivrà la Giornata della Memoria - ha detto ancora Zanin - nella seduta in calendario per il primo febbraio prossimo, quando a riportarci agli anni dello sterminio saranno le testimonianze di alcuni degli ultimi sopravvissuti a quella immane tragedia".

"Noi abbiamo oggi una grande responsabilità, soprattutto nei confronti dei giovani", ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo, anche lui alla cerimonia. "In questi mesi abbiamo perso tanti degli ultimi protagonisti diretti delle deportazioni e di ciò che è stato il grande orrore del '900, portati via dalla pandemia. La nostra responsabilità, di educatori e responsabili della cosa pubblica, è tramandare affinché i giovani siano i primi a dirci: 'Non deve mai più succedere'".

Un pensiero, quello alle nuove generazioni, rivolto anche dal sindaco di Tieste, Roberto Dipiazza, che ha poi aggiunto: "L'Olocausto ha segnato il destino di un popolo, in questo luogo è stata uccisa la libertà".

"Queste mura parlano e ci dicono che qui ha preso corpo la sopraffazione dell'uomo contro l'uomo, che qui si è dispiegato un programma di odio e di morte, che qui sono state consumate vite in nome di ideologie disumane e crudeli", gli ha fatto eco monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste.

Il presidente Zanin ha rappresentato la Regione anche alla deposizione di una corona d'alloro a Gorizia, al monumento eretto nel piazzale Martiri della Libertà, a cui era presente anche l'assessore Sebastiano Callari, e a Cormòns, davanti alla stele posta a memoria e monito contro tutti gli olocausti, in via di Manzano. ACON/RCM



Il presidente Zanin alla Risiera di San Sabba
La cerimonia alla Risiera di San Sabba
Il presidente Zanin e l'assessore Callari alla cerimonia di Gorizia
Il monumento ai deportati di Gorizia