Rifiuti: Scoccimarro annuncia a IV Comm piano gestione entro fine anno
(ACON) Trieste, 28 gen - Entro la fine dell'anno sarà
predisposto il nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti
urbani: lo ha anticipato l'assessore Fvg a Difesa dell'ambiente e
Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, ai consiglieri della IV
Commissione, presieduta da Mara Piccin (FI), in occasione
dell'audizione sulla gestione del servizio di raccolta, recupero
e smaltimento dei rifiuti in Friuli Venezia Giulia richiesta in
primis da Cristian Sergo con i colleghi del Movimento 5 Stelle.
"Il Piano attuale è del 2012 - aveva fatto sapere lo stesso
Sergo, intervenendo in apertura - e dopo un avvio di
aggiornamento nel 2018 e la presentazione del progetto, non se
n'è saputo più nulla. Ci sono degli aspetti da colmare, prima di
approvarlo definitivamente, visto che siamo in controtendenza
quanto a produzione: infatti si segnala un aumento dei
quantitativi generali (da 562mila tonnellate del 2015 a 603mila
nel 2019), mentre il Piano afferma che dovrebbero essere ridotti.
Anche quanto a raccolta differenziata (Rd), la percentuale
complessiva è del 67%, ma il dato è falsato dalla provincia di
Trieste, che registra appena il 44%. Ecco che un aspetto
importante potrebbe essere l'applicazione della tariffa puntuale,
oggi applicata da 38 Comuni su 215".
Le richieste dei consiglieri si sono quindi rivolte a comprendere
perché vi sia una simile disparità tra la Rd nel capoluogo
regionale rispetto al resto del territorio, chiesto in primis da
Nicola Conficoni (Pd), che ha evidenziato come Brescia, città di
pari abitanti di Trieste, superi il 70% di Rd, e ha poi chiesto
se vi siano incentivi per l'utilizzo dei pannolini lavabili
rispetto a quelli usa e getta.
Furio Honsell (Open Fvg) ha aggiunto una critica sulla poca
attenzione all'effettivo riciclo del rifiuto, argomento sollevato
anche da Mariagrazia Santoro (Pd), che ha poi affermato che "un
fattore fondamentale su cui è necessario intervenire è quello
dell'autosufficienza regionale in termini di impianti, tema
collegato alle nuove autorizzazioni da parte della Regione".
Tiziano Centis (Citt) ha chiesto se vi sono incentivi
nell'aiutare gli ex capoluoghi di Provincia dove la gestione di
cassonetti di rifiuti differenziati può essere ostacolata dalla
carenza di spazi, così come se c'è una spinta da parte della
Regione alla rottamazione dei mezzi di trasporto dei rifiuti
verso mezzi eco-compatibili, visto oltretutto che a Maniago si
produce biometano.
Elia Miani (Lega) ha suggerito "una riflessione sulla
razionalizzazione e sulla gestione efficiente degli impianti
esistenti". Inoltre ha reso noto di essere "per il gestore unico
in tutta la regione. Mi appello all'assessore Scoccimarro
affinché prenda in considerazione il tema del gestore unico, per
consentire un servizio più efficiente ai cittadini anche
garantendo maggiori controlli sul conferimento dei rifiuti".
"Autonomia e razionalizzazione degli impianti sul territorio" è
quanto ha auspicato anche Lorenzo Tosolini (Lega), assieme a "una
migliore gestione dell'organizzazione del personale e la
valorizzazione della qualità del rifiuto. La raccolta porta a
porta sta dando ottimi risultati; togliere i cassonetti dalle
strade non è solo una questione estetica, ma anche di salute".
Pure per Massimo Moretuzzo (Patto) si deve puntare a una
"razionalizzazione del sistema, che deve restare totalmente
pubblico, con la gestione in house". Ha poi chiesto se vi siano
aggiornamenti del decreto legislativo 116 del 2020, che recepisce
le direttive europee note come Pacchetto economia circolare, in
particolare sullo smaltimento degli inerti.
Sergo ha quindi evidenziato l'importanza di avere un quadro
complessivo su appalti e subappalti nel settore, una disamina
sulla tariffa puntuale applicata nei 38 Comuni della regione per
capire se vi siano esiti differenti, così come sul numero degli
impianti di smaltimento e delle discariche, perché il loro
eccesso comporta una ricerca di rifiuti fuori regione, con
conseguenti problemi ambientali e di trasporto. Infine, ha
chiesto come mai della produzione di biometano a Maniago non sia
a conoscenza l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (Ispra) e perché nella legge SviluppoImpresa non vi
sia cenno della filiera dei rifiuti.
In fase di replica, Scoccimarro ha chiarito che la questione
Trieste è un problema di non facile soluzione ma è stato
affrontato con gestore e Comune. Per quanto riguarda i pannolini,
c'è una ditta resasi disponibile a fare da capofila per il
recupero della loro cellulosa, così come si avvierà una raccolta
particolare per le cialde di caffè, perché la Regione guarda alle
raccolte innovative. Quanto alle discariche, "c'è ancora spazio
per le speciali, mentre le urbane è vero che sono tante, ma
seguono un sistema di rete e non si possono chiudere aziende
funzionanti e regolarmente autorizzate solo perché si registrano
arrivi di rifiuti da fuori regione".
Sulla questione del riciclo, è stato detto che oggi i sobballi
(gli scarti) finiscono nella discarica di Cordenons e dunque non
sono trattati. Della parte indifferenziata, poco più del 50%
finisce nel termovalorizzatore di Trieste e il resto diventa
combustibile solido secondario, di cui solo una piccola parte
finisce nei cementifici della regione mentre quasi tutto va fuori
territorio, anche all'estero.
ACON/ RCM-fc