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Rifiuti: audizioni in IV Comm, più raccolta differenziata e di qualità

28.01.2021
17:20
(ACON) Trieste, 28 gen - Il futuro vedrà l'implementazione della raccolta differenziata (Rd) in regione, in particolare nella città di Trieste, oggi cenerentola del territorio, ma anche del riutilizzo di quanto finisce nelle immondizie. Così come si attendono sviluppi per quanto attiene il decreto legislativo 116/2020 sullo smaltimento degli inerti da parte dei cittadini e per le linee della Comunità europea sull'Economia circolare.

È quanto è emerso dalle audizioni tenute dalla IV Commissione consiliare - presidente Mara Piccin (FI) - con i soggetti maggiormente coinvolti nella gestione del servizio di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani in Friuli Venezia Giulia, chiamati ad esprimersi in particolare sull'aggiornamento del relativo Piano regionale che l'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, sta predisponendo e che ha reso noto sarà pronto entro l'anno.

Giovanni Piccoli, responsabile dei servizio ambientale di Acegas Aps Amga, ha tra l'altro sostenuto che per la città di Trieste il valore di Rd è ancora contenuto, ma "negli ultimi sette anni ha registrato una forte crescita e comunque rientra nella media del segmento delle città con più di 200mila abitanti. Si punta a potenziare il servizio specialmente nelle aree periferiche più impervie, dove oggi non tutte le frazioni di differenziata sono assicurate, oltre alla rivisitazione completa del servizio per le utenze non domestiche del centro cittadino, guardando a una raccolta, nel prossimo biennio, non inferiore al 52%. Ciò permetterà al Friuli Venezia Giulia di registrare l'obiettivo del 70% della Rd entro il 2024".

"Altra novità che Acegas sta valutando - ha detto ancora Piccoli - è l'introduzione della tariffa corrispettiva puntuale attraverso l'installazione di contenitori ad accesso controllato e, inoltre, un'eventuale raccolta porta a porta nella cintura periferica per scongiurare l'abbandono dei rifiuti dagli abitanti dei Comuni limitrofi".

"L'obiettivo di Ambiente Servizi - si è appreso dal presidente Isaia Gasparotto - non è solo quello della Rd, che già tocca l'82% per la sua area, ma quello del riutilizzo dei rifiuti. I nostri automezzi vanno solo a biometano prodotto dalla Bioman di Maniago dopo che ci siamo dotati del più grosso distributore di biometano d'Italia. Altra novità, stiamo avviando il primo esperimento a larga scala della raccolta differenziata del vetro colorato da quello trasparente, cosa che comporta la sostituzione di tutti i cassonetti".

"La tariffa puntuale è una scelta del Comune, non può essere imposta, così come non può essere imposta la raccolta porta a porta", ha invece spiegato il direttore generale dell'Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir), Marcello Del Ben.

"Il sistema di distribuzione delle merci provoca un aumento di produzione degli scarti, perciò da soli i rifiuti non diminuiscono", ha esordito Giovanni Cossa di A&T 2000, sottolineando come la cosa dovrà essere presa in considerazione nella revisione del Piano regionale. Anche lui ha poi evidenziato come l'Europa imponga non più una Rd per quantità ma per qualità. "Questo implicherà un rapporto stretto con il sistema industriale, perché dovremo mettere a disposizione delle industrie materie appetibili al posto delle materie prime, questo è l'economia circolare.

"Siamo, infine, d'accordo con il Piano regionale per quanto riguarda la tariffa puntuale - ha detto Cossa - e riteniamo vada trovato un equilibrio tra il modello della gestione diretta e quello della gestione in appalto, perché entrambi hanno vantaggi e svantaggi".

Lapidario Roberto Tommasini, responsabile servizi ambientali di Gea - Gestioni ecologiche e ambientali: "Il problema è la gestione dei sovvalli (i rifiuti che residuano dal trattamento delle frazioni). La scarsa disponibilità di impianti e il crescente prezzo di smaltimento di questi residui fa crescere, come conseguenza diretta, i prezzi di conferimento dei rifiuti urbani negli impianti di ricezione. Inoltre continua a mancare un impianto regionale per il trattamento delle sabbie di spazzamento, una tipologia che continua ad essere trattata in impianti fuori regione".

Il direttore di Isontina ambiente, Giuliano Sponton, ha spiegato come la società di Ronchi dei Legionari stia sperimentando in due Comuni, che presto diventeranno tre, la tariffa puntuale per il secco residuo. Sempre per il secco residuo, punta alla sua trasformazione in combustibile solido secondario, oltre a un progetto in itinere per diventare un punto di riferimento dove far confluire le alghe raccolte lungo il litorale per il loro compostaggio.

Se da Codacons è arrivata una riflessione sulla salubrità dei cassonetti, Cgil e Cisal hanno puntato il dito sulla situazione dei lavoratori, affermando che "è grazie alle loro fatiche che si sono potuti raggiungere quei numeri di Rd citati dalle aziende", e Fiadel - Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali ha rilevato che "delle cinque società in house providing (gestione in proprio) che regolano il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in Friuli Venezia Giulia, due di esse rendono il servizio ai relativi Comuni attraverso ditte private in subappalto, il che appare una contraddizione in termini. Tali scelte vengono spesso giustificate per esigenze di contenimento di costi o per limiti di budget, ma sorge spontaneo chiedersi se ci siano reali benefici e soprattutto a favore di chi". ACON/RC-fc



Mara Piccin (FI), presidente della IV Commissione consiliare
Isaia Gasparotto, presidente di Ambiente Servizi
Giovanni Cossa di A&T 2000