Rifiuti: audizioni in IV Comm, più raccolta differenziata e di qualità
(ACON) Trieste, 28 gen - Il futuro vedrà l'implementazione
della raccolta differenziata (Rd) in regione, in particolare
nella città di Trieste, oggi cenerentola del territorio, ma anche
del riutilizzo di quanto finisce nelle immondizie. Così come si
attendono sviluppi per quanto attiene il decreto legislativo
116/2020 sullo smaltimento degli inerti da parte dei cittadini e
per le linee della Comunità europea sull'Economia circolare.
È quanto è emerso dalle audizioni tenute dalla IV Commissione
consiliare - presidente Mara Piccin (FI) - con i soggetti
maggiormente coinvolti nella gestione del servizio di recupero e
smaltimento dei rifiuti urbani in Friuli Venezia Giulia, chiamati
ad esprimersi in particolare sull'aggiornamento del relativo
Piano regionale che l'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio
Scoccimarro, sta predisponendo e che ha reso noto sarà pronto
entro l'anno.
Giovanni Piccoli, responsabile dei servizio ambientale di Acegas
Aps Amga, ha tra l'altro sostenuto che per la città di Trieste il
valore di Rd è ancora contenuto, ma "negli ultimi sette anni ha
registrato una forte crescita e comunque rientra nella media del
segmento delle città con più di 200mila abitanti. Si punta a
potenziare il servizio specialmente nelle aree periferiche più
impervie, dove oggi non tutte le frazioni di differenziata sono
assicurate, oltre alla rivisitazione completa del servizio per le
utenze non domestiche del centro cittadino, guardando a una
raccolta, nel prossimo biennio, non inferiore al 52%. Ciò
permetterà al Friuli Venezia Giulia di registrare l'obiettivo del
70% della Rd entro il 2024".
"Altra novità che Acegas sta valutando - ha detto ancora Piccoli
- è l'introduzione della tariffa corrispettiva puntuale
attraverso l'installazione di contenitori ad accesso controllato
e, inoltre, un'eventuale raccolta porta a porta nella cintura
periferica per scongiurare l'abbandono dei rifiuti dagli abitanti
dei Comuni limitrofi".
"L'obiettivo di Ambiente Servizi - si è appreso dal presidente
Isaia Gasparotto - non è solo quello della Rd, che già tocca
l'82% per la sua area, ma quello del riutilizzo dei rifiuti. I
nostri automezzi vanno solo a biometano prodotto dalla Bioman di
Maniago dopo che ci siamo dotati del più grosso distributore di
biometano d'Italia. Altra novità, stiamo avviando il primo
esperimento a larga scala della raccolta differenziata del vetro
colorato da quello trasparente, cosa che comporta la sostituzione
di tutti i cassonetti".
"La tariffa puntuale è una scelta del Comune, non può essere
imposta, così come non può essere imposta la raccolta porta a
porta", ha invece spiegato il direttore generale dell'Autorità
unica per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir), Marcello Del Ben.
"Il sistema di distribuzione delle merci provoca un aumento di
produzione degli scarti, perciò da soli i rifiuti non
diminuiscono", ha esordito Giovanni Cossa di A&T 2000,
sottolineando come la cosa dovrà essere presa in considerazione
nella revisione del Piano regionale. Anche lui ha poi evidenziato
come l'Europa imponga non più una Rd per quantità ma per qualità.
"Questo implicherà un rapporto stretto con il sistema
industriale, perché dovremo mettere a disposizione delle
industrie materie appetibili al posto delle materie prime, questo
è l'economia circolare.
"Siamo, infine, d'accordo con il Piano regionale per quanto
riguarda la tariffa puntuale - ha detto Cossa - e riteniamo vada
trovato un equilibrio tra il modello della gestione diretta e
quello della gestione in appalto, perché entrambi hanno vantaggi
e svantaggi".
Lapidario Roberto Tommasini, responsabile servizi ambientali di
Gea - Gestioni ecologiche e ambientali: "Il problema è la
gestione dei sovvalli (i rifiuti che residuano dal trattamento
delle frazioni). La scarsa disponibilità di impianti e il
crescente prezzo di smaltimento di questi residui fa crescere,
come conseguenza diretta, i prezzi di conferimento dei rifiuti
urbani negli impianti di ricezione. Inoltre continua a mancare un
impianto regionale per il trattamento delle sabbie di
spazzamento, una tipologia che continua ad essere trattata in
impianti fuori regione".
Il direttore di Isontina ambiente, Giuliano Sponton, ha spiegato
come la società di Ronchi dei Legionari stia sperimentando in due
Comuni, che presto diventeranno tre, la tariffa puntuale per il
secco residuo. Sempre per il secco residuo, punta alla sua
trasformazione in combustibile solido secondario, oltre a un
progetto in itinere per diventare un punto di riferimento dove
far confluire le alghe raccolte lungo il litorale per il loro
compostaggio.
Se da Codacons è arrivata una riflessione sulla salubrità dei
cassonetti, Cgil e Cisal hanno puntato il dito sulla situazione
dei lavoratori, affermando che "è grazie alle loro fatiche che si
sono potuti raggiungere quei numeri di Rd citati dalle aziende",
e Fiadel - Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali
ha rilevato che "delle cinque società in house providing
(gestione in proprio) che regolano il servizio di raccolta e
smaltimento rifiuti in Friuli Venezia Giulia, due di esse rendono
il servizio ai relativi Comuni attraverso ditte private in
subappalto, il che appare una contraddizione in termini. Tali
scelte vengono spesso giustificate per esigenze di contenimento
di costi o per limiti di budget, ma sorge spontaneo chiedersi se
ci siano reali benefici e soprattutto a favore di chi".
ACON/RC-fc