Anno giudiziario: Zanin, processi più veloci per aiutare ripartenza
(ACON) Trieste, 30 gen - La Corte d'Appello di Trieste è ai
primissimi posti in Italia per numero di processi, specie sul
fronte della giustizia civile, ma continua a scontare una grave
carenza di organico in termini di personale amministrativo.
E' una realtà in chiaroscuro quella disegnata oggi nel corso
dell'inaugurazione dell'anno giudiziario al Palazzo di giustizia
del capoluogo regionale. A denunciare l'emergenza-organico, con
percentuali di scopertura che vanno dal 22 al 48 per cento, è
stato Giuseppe De Rosa, presidente facente funzioni della Corte
d'Appello. Sono arrivate poi le riflessioni di Giulia Spadaro
(Csm), Concetta Locurto (Ministero della Giustizia), Dario
Grohmann, procuratore generale della Corte d'Appello, e
Alessandro Cuccagna, presidente dell'Ordine degli avvocati di
Trieste.
Alla cerimonia era presente anche il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin: "La velocità della giustizia - è
il suo commento alle relazioni dei magistrati - è da sempre uno
dei parametri connessi allo sviluppo economico del Paese e alla
capacità di attrarre investimenti. Chi investe su un territorio
ha interesse a una definizione veloce dei contenziosi, e proprio
per questo il Recovery Plan metterà a disposizione risorse per
rendere più rapide le pratiche giudiziarie, specie in sede
civile, in vista della ripartenza post-Covid. Bisogna pertanto
sollecitare il Governo a fare di più per risolvere le gravi
carenze di organico e dotare gli uffici del personale che manca".
Due dei temi sollevati dal procuratore generale Grohmann hanno
interessato in modo particolare il presidente Zanin, che ne trae
spunto per auspicare un dialogo sempre più stretto tra il
Tribunale e gli organi di garanzia del Consiglio regionale.
"Il procuratore generale - spiega il presidente - ha invitato a
fare particolare attenzione, nel 2021, al problema della
criminalità organizzata e dell'usura, specie nel settore
turistico alberghiero e della ristorazione. La crisi innescata
dalla pandemia e le difficoltà nell'accesso al credito rischiano
di far diventare alcuni imprenditori prede di chi promette denaro
facile. Su questo - continua Zanin - noi possiamo dare un
contributo importante in termini di controllo del territorio,
grazie all'Osservatorio regionale antimafia presieduto da Michele
Penta, che già vigila su questo tema".
L'altro problema sollevato dal procuratore generale è legato al
lungo periodo di didattica a a distanza, che ha forzatamente
ridotto la socialità tra i ragazzi e che rischia pertanto di
alimentare - a partire dall'imminente rientro nelle classi -
fenomeni di bullismo e aggressività. "Su questi argomenti -
ricorda il presidente Zanin - sono al lavoro da tempo il Garante
dei diritti della persona, Paolo Pittaro, e la stessa Commissione
regionale per le pari opportunità presieduta da Dusy Marcolin,
organismi di garanzia del nostro Consiglio regionale".
ACON/FA