Ristori: Piccin (FI), fondi enti religiosi immobili uso socio-culturale
(ACON) Trieste, 2 feb - "La riconversione di beni immobili di
proprietà di enti religiosi, non più adeguati al perseguimento
degli scopi originari, per utilizzarli a fini pubblici, affinché
possano essere fruiti dalla comunità a scopo culturale e sociale".
È questo l'obiettivo di un emendamento al ddl 122 (Ulteriori
misure per la ripartenza del settore culturale e di particolare
rilevanza per la gestione e il miglioramento dei beni del
patrimonio culturale o di altri luoghi della cultura regionali),
accolto e dunque inserito nel testo definitivo, presentato dai
consiglieri Mara Piccin, Giuseppe Nicoli e Franco Mattiussi
(Forza Italia).
"L'articolo, inserito nel ddl 122 grazie al nostro emendamento,
permette di stanziare contributi sino a un massimo di 60mila euro
- spiega la prima firmataria Piccin -agli enti religiosi
riconosciuti civilmente, a parziale copertura delle spese da
sostenere nel 2021 per l'attuazione di progetti di
ristrutturazione edilizia, nonché l'acquisto di beni mobili e
attrezzature per i locali interessati, per metterli a
disposizione della comunità locale con finalità culturali e
sociali".
"Un intervento - aggiunge la consigliera di FI - che ha
l'obiettivo di aprire un nuovo canale contributivo e che non
sottrae nulla a partite Iva e altre categorie colpite dalla
crisi. Nessuno può dare lezioni di puntualità negli interventi,
considerando certi contributi elargiti nella scorsa legislatura.
Ci saranno bandi pubblici ai quali qualsiasi ente cui è riferita
la norma potrà fare riferimento per presentare domanda".
"Requisito - specifica ancora Piccin - dev'essere la finalità
dell'uso pubblico degli spazi in questione, in attuazione di
appositi protocolli che vedano il coinvolgimento di almeno un
Comune del Friuli Venezia Giulia e almeno un'associazione che
intendano utilizzare o già utilizzino parte dei beni oggetto del
progetto. Nei bandi verranno definiti termini e modalità di
presentazione delle domande, di erogazione anche anticipata e di
rendicontazione dei contributi concessi, nonché i criteri di
valutazione. Per il 2021 è autorizzata, per ora, una spesa di
120mila euro: l'importante è aver aperto il canale contributivo
che, durante, l'anno potrà essere rimpinguato".
"Anche questo - conclude la nota forzista - è un modo per
contribuire al rilancio delle attività culturali e sociali e, al
contempo, al recupero di beni immobili che possono anche avere un
certo pregio architettonico in un momento di profonda crisi
dovuto al perdurare dell'emergenza da Coronavirus".
ACON/COM/db