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Covid: Ussai (M5S), Giunta riconosca ruolo difficoltà telemonitoraggio

03.02.2021
16:18
(ACON) Trieste, 3 feb - "Serve un cambio di passo sul progetto di telemonitoraggio per i pazienti Covid-19 e sulla copertura delle zone carenti, evitando di scaricare tutte le responsabilità sui medici di medicina generale (Mmg) e sull'Accordo collettivo nazionale che disciplina i rapporti con i Mmg".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, replicando alla risposta della Giunta regionale alla sua interrogazione in merito al coinvolgimento dei medici di base nella presa in carico dei pazienti Covid-19.

"I numeri relativi alla telemedicina - dettaglia l'esponente pentastellato - sono sconfortanti: dei 1.500 kit previsti dal progetto, infatti, ne sono stati consegnati a oggi solo 17, capaci di coprire 51 pazienti, a cui si aggiungono 10 kit a una casa di riposo. Occorre tornare alla realtà dei fatti, dopo le dichiarazioni del presidente Massimiliano Fedriga, secondo cui eravamo i primi in Italia ad attivare questo servizio".

"Evidentemente, il problema non è legato solo alla poca adesione dei Mmg (294) ma - aggiunge Ussai - alla mancanza di kit completi con 1.340 sfigmomanometri ancora giacenti in dogana in attesa delle pratiche di ingresso in Italia. Al di là del fatto che la Giunta Fvg conferma il coinvolgimento dei medici nel progetto, mentre i sindacati lo smentiscono: evidentemente, qualcuno non dice la verità". "Ma lo scaricabarile - rimarca ancora il consigliere del M5S - riguarda anche le zone carenti, con numerosi incarichi vacanti per il ruolo di medico di medicina generale. Svariate aree del Friuli Venezia Giulia attendono la pubblicazione dei bandi per assegnare le zone carenti e in altre, a seguito del rifiuto di alcuni medici di aprire il proprio ambulatorio, non è stato indetto un bando straordinario, preferendo rinviare all'anno successivo l'assegnazione dei posti, proponendo l'aumento del massimale degli assistiti".

"L'assessore Riccardo Riccardi - sottolinea ancora Ussai - ha dichiarato in Commissione la necessità di cambiare l'Accordo collettivo nazionale, ma esiste anche una contrattazione regionale e aziendale che, in questo ambito, potrebbe incentivare i medici ad aprire, fornendo un ambulatorio oppure coprendo parte della quota dell'affitto, supportando il lavoro di segreteria con personale amministrativo per i medici con più assistiti e rendendo omogenee le procedure per l'effettuazione dei tamponi e l'attivazione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca)".

"La pandemia - conclude la nota del Movimento 5 Stelle - si vince sul territorio e bisogna intervenire tempestivamente per dare risposte ai cittadini e garantire un filtro che permetta di limitare la pressione sugli ospedali". ACON/COM/db



Andrea Ussai (M5S)