Tutela animali: Dal Zovo (M5S), utilizzare sperimentazioni alternative
(ACON) Trieste, 4 feb - "Schierarsi contro le pratiche che
provocano sofferenza agli animali usati a fini scientifici,
promuovere e diffondere una cultura delle metodologie alternative
alla sperimentazione animale, valutare la realizzazione di
percorsi di formazione ad hoc, destinati a studenti universitari
e professionisti della ricerca, per acquisire, implementare e
diffondere una maggiore comprensione delle metodologie
alternative: sono gli obiettivi di una mozione presentata dal
Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale".
Lo rende noto la penstastellata Ilaria dal Zovo, con un
comunicato.
"Purtroppo, il progetto Light up promosso dall'università di
Parma prevede interventi invasivi al cervello e l'uccisione
finale di macachi per scoprire la causa della cecità in caso di
determinate lesioni neurologiche - spiega la consigliera, prima
firmataria del documento -. Una sperimentazione che il ministero
della Salute ha classificato con il grado di dolore più alto e
che ha portato a una battaglia legale nella quale, tra sentenze
opposte nei diversi gradi di giudizio, è stata comunque
riconosciuta dal Consiglio di Stato la indubbia sofferenza nel
provocare la cecità in esseri senzienti".
"La legislazione italiana prevede che l'utilizzo di animali a
fini scientifici o educativi sia consentito - ricorda ancora la
Cinque Stelle - soltanto quando, per ottenere il risultato
ricercato, non sia possibile utilizzare altro metodo o una
strategia di sperimentazione scientificamente valida,
ragionevolmente e praticamente applicabile che non implichi
l'impiego di animali vivi. A questo scopo è stato istituito, con
decreto del ministero della Salute del 2019, un apposito Gruppo
di lavoro".
"Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato negli anni una
sensibilità in materia con una legge regionale del 2010 che
promuove la tutela degli animali favorendo la diffusione di
metodologie innovative, da utilizzare a fini sperimentali o ad
altri fini scientifici e didattici che non facciano ricorso
all'uso di animali vivi - aggiunge la consigliera -. Esiste
inoltre uno specifico Comitato etico regionale per la
sperimentazione animale, con funzioni propositive in merito alle
metodologie alternative".
"Il problema principale è che la legge viene sempre finanziata
con dotazioni irrisorie e addirittura, per quest'anno, i fondi
sono stati azzerati. C'è bisogno di un'evoluzione anche sotto
questo punto di vista. Con questa mozione, vogliamo chiedere
all'Aula una voce unanime nell'esprimere contrarietà alla
sentenza del Consiglio di Stato, che ha disposto la ripresa degli
esperimenti sui macachi. Vogliamo inoltre chiedere ai nostri
colleghi e alla Giunta - conclude la Dal Zovo - di spingere,
anche economicamente, sui metodi alternativi: se mai si comincia,
mai si metterà fine a pratiche che vedono l'uomo predominare
sulle altre specie animali".
ACON/COM/rcm