Enti locali: Iacop (Pd), la Giunta non vuole dialogare con i sindaci
(ACON) Trieste, 4 feb - "Dopo una legislatura passata ad
attaccare violentemente le scelte fatte dall'allora
amministrazione di centrosinistra accusata di passare sopra la
testa dei sindaci, oggi la Lega, con l'assessore Roberti, si
dimostra sorda verso quegli stessi sindaci che prima portava in
palmo di mano. Senza nemmeno prendere in considerazione molte
delle richieste fatte in tema di concertazioni, Roberti ha negato
ogni spazio di manovra ai primi cittadini, soprattutto dei Comuni
più piccoli, che dovranno elemosinare a "mamma Regione" i fondi
necessari per le opere sui propri territori".
Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd,
Franco Iacop commentando la seduta del Consiglio delle autonomie
locali (Cal) riunito nei giorni scorsi alla presenza
dell'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, per
esprimersi sulla delibera 2012/2020 della Giunta regionale che
fissa le regole per le concertazioni e che domani verrà
definitivamente licenziata dall'esecutivo.
"Di fronte a numerose richieste di modifica della delibera di
giunta - argomenta Iacop - Roberti ha concesso spazio a due sole,
riguardanti i Comuni turistici e le reti ciclabili. Tutto il
resto è stato cassato senza appello, chiudendo le porte alle
legittime aspettative di sindaci e dell'Uncem".
"Chi, fino a un paio d'anni fa, dava lezioni di democrazia e
ascolto, oggi ha negato ogni minimo aiuto - osserva il
consigliere del Pd - Una sequela di no che va dagli spazi di
manovra riguardanti le soglie di abitanti minimi (soglia di
10mila abitanti per i Comuni che la giunta ha messo in "quota
A"), la possibilità di aumentare il numero di opere proponibili,
un allungamento dei tempi per presentare le domande per il 2021 e
dare ai Comuni il tempo di interloquire tra loro e infine ha
negato la trasparenza e la condivisione sulle scelte".
Sempre secondo Iacop, "il concetto di area vasta che viene
introdotto con un numero minimo di abitanti così elevato, non
farà altro che favorire i Comuni più grandi che con molta
probabilità presenteranno in autonomia le domande di
finanziamenti previsti per la "quota A", lasciando i piccoli
Comuni in difficoltà per la fatica che faranno nell'aggregarsi".
ACON/COM/fa