Salute: Conficoni (Pd), Asfo in grave difficoltà evitare trionfalismi
(ACON) Trieste, 4 feb - "Il direttore dell'Azienda sanitaria
Friuli Occidentale (Asfo), Joseph Polimeni, narra una storia
tutta sua, fatta di primati ed epurata da qualsiasi dato
negativo. Come se tutto andasse bene, mentre medici e sindacati,
che da tempo denunciano una situazione critica, fossero
impazziti. Le difficoltà invece non mancano, a partire dalla
grave carenza di personale sul quale l'azione di Polimeni è stata
del tutto fallimentare".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Nicola Conficoni
(Pd), commentando le dichiarazioni del direttore generale
dell'Asfo sulle prestazioni dell'Azienda.
"I toni trionfalistici sono assolutamente fuori luogo. Se avesse
illustrato tutti i numeri e non solo quelli favorevoli, sarebbe
emerso - dettaglia l'esponente dem, componente della Commissione
regionale Salute - un quadro ben differente, dove sono molti gli
obiettivi mancati, a partire dall'aggravata carenza di personale.
Alla fine del 2020, infatti, l'organico era di 3.715 unità, 50 in
meno rispetto le 3.765 in servizio il 31 dicembre 2019 e 121 in
meno rispetto le 3.836 a libro paga il 31 dicembre 2018".
"A testimoniare le difficoltà, comunque, è soprattutto il
raffronto con le previsioni contenute nel Piano di azione locale
2020, approvato - aggiunge Conficoni - senza tenere conto del
maggiore fabbisogno legato alla diffusione della pandemia. I 211
dipendenti e somministrati in meno, rispetto alla programmazione,
attestano il fallimento della manovra sul personale. Chiaramente,
ciò non ha solo comportato un aumento della pressione sugli
operatori in prima linea, cui dobbiamo gratitudine per la
straordinaria professionalità e dedizione dimostrata
nell'affrontare l'emergenza da Covid-19".
"A complicare il quadro - spiega il rappresentante del Partito
democratico - ci sono le liste d'attesa che si sono allungate e
svariati servizi che non sono in grado di soddisfare in modo
adeguato e tempestivo le esigenze dei pazienti. Come
l'epatologia, la reumatologia e l'endocrinologia, che ha visto
dimezzare il numero delle prestazioni normalmente erogate,
penalizzando gli assistiti. Inoltre, i due medici che presidiano
la specialità a Pordenone, contro gli 11 di Udine, la dicono
lunga sulla necessità di potenziare il personale".
"In evidente difficoltà nel rispettare il cronoprogramma delle
procedure concorsuali, invece, Polimeni ha annunciato il taglio
dei primari da assumere. Una decisione - conclude Conficoni - che
desta preoccupazione, a maggior ragione perché l'atto aziendale
non è ancora stato presentato e condiviso con il territorio. Se
questo è il piano del sindaco Alessandro Ciriani e dell'assessore
Riccardo Riccardi, è difficile pensare a un rilancio della sanità
pordenonese".
ACON/COM/db