SviluppoImpresa: Zanon (Futura), auspicavo aiuti negozi Comuni montani
(ACON) Trieste, 6 feb - "L'aiuto previsto nel ddl 123
Sviluppoimpresa a favore delle attività commerciali di prossimità
è certamente un provvedimento necessario e pienamente
condivisibile".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Emanuele Zanon
(Regione Futura), aggiungendo che "quasi tutti gli esercizi
commerciali sono accomunati da alcune criticità, come la crisi
economica, accentuata dalla contingente emergenza pandemica,
dall'elevata pressione fiscale, dal costo degli affitti, dalla
burocrazia, dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dal
commercio elettronico".
"Quelli presenti nei centri minori - evidenzia Zanon - soffrono
ancor di più e, in questa triste classifica, spiccano quelli
operanti in montagna, posti in aree definite a fallimento di
mercato, dove mantenere aperti dei piccoli negozi è diventata
ormai un'autentica missione. I fenomeni dello spopolamento e
dell'invecchiamento della popolazione, la carenza o l'assenza di
servizi di trasporto pubblico, rappresentano ulteriori difficoltà
di sopravvivenza per le piccole attività commerciali".
"Queste imprese sono veri e propri presidi: non solo dal punto di
vista economico, ma anche da quelli sociale e aggregativo.
Quindi, la loro presenza - prosegue la nota di Regione Futura -
si rende indispensabile, soprattutto in luoghi dove non esistono
attività o ne esiste soltanto una. Per queste ragioni ho
presentato alcuni emendamenti a Sviluppoimpresa che prevedevano
la possibilità di sommare il contributo regionale, valido per
tutte le attività dei centri minori del Friuli Venezia Giulia, a
quelli specifici per la montagna e, in particolare, per i centri
abitati posti nelle zone B e C. Ovvero, quelle aree marginali e a
maggiore svantaggio economico".
"L'intento - precisa il consigliere Zanon -- non era quello di
creare dualismi tra montagna e pianura, ma di riconoscere le
specifiche criticità della montagna. Purtroppo, per ragioni che
non sono state specificate dall'assessore competente Sergio
Emidio Bini, gli emendamenti non sono stati accolti, anche se
l'Aula si è divisa a metà tra favorevoli e contrari. Infine, per
un solo voto, il provvedimento non è passato".
"Considero un grave errore - conclude la nota - non aver accolto
le mie proposte a favore dei piccoli negozi di montagna, che
prevedevano anche misure di premialità per l'imprenditoria
giovanile e femminile. Per contrastare lo spopolamento delle
nostre valli dobbiamo sostenere l'economia e i servizi
essenziali, ma con questa esclusione la strada va purtroppo nella
direzione opposta".
ACON/COM/db