Giorno Ricordo: Zanin, da vittime atrocità messaggio pacificazione
(ACON) Trieste, 9 feb - "Le vittime delle atrocità troppo
spesso legate ai totalitarismi non hanno colore e confine ma le
urla di dolore trasmesse dal loro forzato silenzio le accomunano
in un unico, profondo invito alla pacificazione che, rafforzato
dall'inevitabile scorrere del tempo, può finalmente contribuire a
comprendere tutte le ingiustizie, trasformando in carica
evolutiva quei rancori tramandati di generazione in generazione È
infatti giusto rammentare per non ricadere in quell'odio
utilizzato per dividere quando, al contrario, il ricordo e la
memoria devono essere vissuti come un passo decisivo verso
l'Europa dei popoli e non delle ideologie. Teniamo ben presente,
allora, che i carnefici del passato non hanno eredi. Solo in
questo modo renderemo veramente omaggio a tutte le vittime, siano
esse del nazifascismo, del comunismo o di qualsiasi altro regime".
È il messaggio che il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, lancia in occasione del
Giorno del Ricordo che, a poco più di una settimana dal Giorno
della Memoria dedicato a chi ha subìto gli orrori della Shoah,
riversa attenzione e commozione sull'eccidio delle Foibe.
"La giustizia che invochiamo - aggiunge Zanin, confermando la sua
presenza alla cerimonia prevista domani alla Foiba di Basovizza
(Trieste) - è come la libertà che pretendiamo per noi stessi: si
esaurisce laddove inizia quella altrui. Se è vero che la storia,
almeno in prima battuta, è quasi sempre scritta dai vincitori, è
altrettanto sacrosanto il diritto a non assegnare valori assoluti
ai torti che, a seconda di chi ne ha pagato le conseguenze, sono
considerati più o meno importanti in una scala di valori ancora
difficile da uniformare e condividere. Ma le vittime sono
vittime, sempre e comunque".
"Per decenni i morti delle Foibe sono stati derubricati,
costretti quasi alla clandestinità mediatica e perfino negati
dalla nebbia storica. Questo non accade più e mai più dovrà
accadere per qualsiasi tragedia, affinché sia chiaro a tutti -
conclude il presidente del Cr Fvg - che non c'è differenza tra
sangue di vinti e vincitori quando a perdere al cospetto degli
orrori è sempre l'umanità intera".
ACON/FC