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Covid: Mediocredito in II Comm, nel 2020 giunte 548 richieste ristoro

15.02.2021
15:01
(ACON) Trieste, 15 feb - "Nel corso del 2020 abbiamo svolto un lavoro immane, caratterizzato da pratiche deliberate per cifre dai 10mila fino ai 300mila euro con una media di oltre 120mila. Sono pervenute 613 richieste, 548 delle quali relative alle misure anticrisi legate all'emergenza. Solo un paio di domande, tuttavia, sono risultate complete mentre, per tutte le altre, abbiamo sempre dovuto intervenire per ottenere le integrazioni necessarie. Infine, anche per le 273 archiviazioni è stato comunque svolto un attento processo istruttorio".

Lo ha reso noto il direttore generale di Banca MedioCredito del Friuli Venezia Giulia Spa, Arturo Miotto, nel corso dei lavori della II Commissione, presieduta da Alberto Budai (Lega) e riunita in modalità telematica. La convocazione dei consiglieri regionali era dedicata all'audizione sui tempi e le modalità di erogazione alle categorie economiche e alle imprese dei finanziamenti concessi a ristoro dei danni derivanti dalla crisi determinata dalla pandemia da Covid-19.

Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato anche i componenti della I Commissione (presieduta da Alessandro Basso, FdI), sono intervenuti gli assessori regionali alle Finanze, Barbara Zilli, e ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini.

La richiesta di audizione era stata avanzata dal consigliere regionale Sergio Bolzonello (Pd) che ha ricordato "le sollecitazioni giunte in Regione da parte di alcune aziende, tutte molto critiche nei confronti di Mediocredito. Sono state manifestate gravi problematicità e, in attesa della mozione tematica a mia firma che mercoledì sarà discussa in aula dal Consiglio regionale, posso dire di aver trovato corrispondenza nei fatti concreti. Sono molto preoccupato per la gestione della situazione da parte di Mediocredito e chiedo risposte precise".

L'assessore Zilli ha invece evidenziato "l'utilità di poter svolgere un'analisi della situazione, un anno dopo aver destinato le prime risorse per le sezioni anticrisi con gestione affidata a Mediocredito. Si è però verificato un sovraccarico di domande - ha aggiunto Zilli - e, inevitabilmente, hanno fatto seguito alcune criticità perché, nonostante le legittime pretese degli imprenditori, chi è deputato a destinare le risorse sotto forma di finanziamento è un istituto di credito e deve sottoporre la sua azione al rispetto delle normative e alla sostenibilità dei piani di rientro".

Il collega Bini, dal canto suo, ha esordito sottolineando di riconoscere "il lavoro immane evidenziato da Miotto, caratterizzato da numeri incredibili e risposte molto importanti. Tuttavia, è anche necessario cogliere i motivi delle proteste, gran parte delle quali legate ai tempi lunghissimi per ottenere risposta. La nostra esperienza positiva in materia di fondi perduti - ha evidenziato - può essere preziosa: abbiamo messo a disposizione una task force che, ogni giorno, ha risposto alle richieste delle quasi 20mila partite Iva. Questo è mancato a Mediocredito e chiederò l'istituzione di un call center in grado di rispondere in tempo reale ai fruitori".

Il dg Miotto, facendo le veci del presidente di Mediocredito, Edgardo Fattor, ha ricordato che "oltre l'85% delle domande è giunto da aziende non nostre clienti e sulle quali non avevamo informazioni. Sul nostro sito è stato messo a disposizione un modello per inoltrare le pratiche con tanto di elenco della documentazione necessaria e, spesso, siamo stati noi stessi a dover sollecitare una risposta alle nostre richieste di chiarimenti. Inoltre, nel 2019 abbiamo ricevuto 176 domande per la sezione anticrisi, mentre nel 2020 sono diventate 613".

"Sempre nel 2019 - ha dettagliato ancora Miotto - abbiamo erogato 167 milioni di euro, che sono diventati 184 l'anno scorso quando, oltre alle pratiche Covid, abbiamo deliberato 1.200 sospensioni con le relative valutazioni. Se, talvolta, siamo stati lenti è dipeso dalla volontà di trovare sempre le modalità per rispondere positivamente alle richieste".

Nel corso del dibattito, il consigliere Cristian Sergo (M5S) ha chiesto di sapere quanti dipendenti in meno abbia oggi Mediocredito rispetto il 2015 ("33 sono state le uscite e 14 gli ingressi: quindi -19", ha spiegato Miotto), ma anche "se i rimborsi forfettari sono stati sufficienti per svolgere il grande lavoro dell'anno passato". Il collega pentastellato Mauro Capozzella si è detto invece colpito "dall'alto numero di pratiche incomplete, nonostante le agenzie specializzate e i consulenti disponibili. Sembra il dipinto di una modalità di lavoro del secolo scorso".

Anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha auspicato "un sistema di controllo oggettivo, rapido ed efficiente", imitato in questo da Alfonso Singh (Lega) che ha chiesto "maggiore velocità nelle risposte, visto che anche i prossimi mesi saranno difficili".

A fine lavori, il dem Bolzonello ha ribadito la sua insoddisfazione "perché i numeri, pur eccezionali, non possono sorprendere una banca. La Regione Fvg ha agito correttamente, ma poi il sistema non ha funzionato, provocando un disagio diffuso. Serve una decisione forte da parte di Mediocredito". ACON/DB-fc



Alberto Budai (Lega), presidente della II Commissione
L'assessore Fvg alle Finanze, Barbara Zilli, e il dg di Mediocredito Fvg, Arturo Miotto
L'assessore Fvg ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini
Sergio Bolzonello (Pd)