Covid: Zalukar (Misto), stop strategia terrore, far ripartire economia
(ACON) Trieste, 17 feb - "La chiusura degli impianti sciistici
decisa all'ultimo minuto è paradigmatica di una strategia di
gestione dell'emergenza che procede a tentoni. Diciamolo
chiaramente, la strada da percorrere è stretta: da una parte la
tutela della salute e dell'altra la salvaguardia di interi
settori economici e produttivi. Ciò che emerge di rado è che
senza la produzione al completo (tutti i settori, quindi) la
sanità non si finanzia e certo i danari del Recovery Fund non
saranno sufficienti".
E' quanto scrive in una nota Walter Zalukar, consigliere
regionale del Gruppo Misto.
"Preoccupano le varianti del virus, i cui impatti sono ancora in
fase di verifica - aggiunge Zalukar -, la complessiva efficacia
dei vaccini (anche come contenimento alla trasmissibilità) è
sotto esame e l'agognato effetto gregge è di là da venire.
Il Sistema sanitario si trova quindi a fronteggiare problemi
clinici e organizzativi non comuni e questo lavoro richiede di
essere portato avanti con scientificità e lucidità, adottando
misure realmente efficaci che non vadano a ledere in maniera
sproporzionata altri settori economico-produttivi".
"Venendo allo sci, ad esempio, le probabilità di contagiarsi
all'aperto sulle piste è pressoché nulla. Nelle seggiovie e negli
impianti di risalita al chiuso si poteva ridurre la capienza e
imporre l'obbligo della mascherina FFP2, che protegge al 95%.
Alberghi e ristoranti della montagna, anche a capienza limitata,
avrebbero comunque preso una boccata di ossigeno e il rischio di
contagi sarebbe stato minimo", è l'opinione del consigliere.
"E' necessario un cambio di strategia che contemperi le ragioni
della salute con quelle dell'economia - così ancora Zalukar
-perché queste non sono antitetiche, ma complementari e
fors'anche supplementari quando, grazie alla crescita economica,
si riescono a fare investimenti per migliorare la salute. Siamo
vicini ai punti di non ritorno per interi settori che
porterebbero a un calo del Pil strutturale, difficilmente
reversibile nonostante i finanziamenti europei".
"Certo, bisogna sforzarsi e trovare soluzioni efficaci e
concrete, soprattutto mirate e proporzionate alla situazione
epidemiologica e sanitaria dei diversi territori. Benché il
ministro della Salute sia rimasto lo stesso - conclude la nota -,
dal nuovo Governo ci aspettiamo un approccio più razionale, che
superi la strategia del terrore".
ACON/COM/rcm