Question time: da Riccardi risposte su vaccini e variante inglese
(ACON) Trieste, 17 feb - La situazione di emergenza sanitaria è
stata ancora una volta al centro del question time di oggi in
Consiglio regionale. Il vicegovernatore Fvg con delega alla
Salute, Riccardo Riccardi, ha risposto a tredici interrogazioni
rapide presentate da altrettanti consiglieri, fornendo alcune
informazioni aggiornate sull'andamento della pandemia.
Nella risposta a Ilaria Dal Zovo (M5S) - che chiedeva notizie sul
monitoraggio delle pericolose varianti Covid - Riccardi ha fatto
riferimento a una raccolta di campioni positivi effettuata il 5 e
6 febbraio in regione: "Sono stati analizzati - ha spiegato il
vicegovernatore - 343 campioni, provenienti da tre laboratori: 17
di questi presentavano la mutazione della variante inglese. La
percentuale è dunque del 5 per cento in regione, con una punta
del 9 nel Friuli occidentale in base a queste analisi, che
saranno seguite da ulteriori monitoraggi. Si lavora anche sulle
varianti brasiliana e africana: al momento però, su 80 campioni
raccolti tra dicembre e febbraio, nessuno presentava quelle
caratteristiche".
Francesco Russo (Pd) ha invece chiesto ragione della mancata
riattivazione delle visite medico-sportive dedicate agli atleti
disabili al Gervasutta di Udine. "A causa dell'emergenza pandemia
- gli ha risposto Riccardi - l'Asufc ha dovuto distogliere molte
risorse: tra i medici destinati ai reparti Covid c'è anche chi
seguiva questi certificati. E' previsto comunque di riaprire
l'attività ambulatoriale lunedì prossimo, 22 febbraio,
compatibilmente con la situazione dei contagi Covid".
Il consigliere Walter Zalukar (Misto) ha messo invece a fuoco il
tema delle liste d'attesa, definite "un'emergenza
nell'emergenza", chiedendo alla Giunta la tempistica dei
monitoraggi previsti dalla legge. "E' la quarta interrogazione
sullo stesso tema", ha evidenziato Zalukar. "Manderò al
consigliere una lunga risposta scritta sul tema delle liste di
attesa in rapporto alle normative", ha risposto Riccardi.
L'obiettivo di garantire "un congruo numero di medici di medicina
generale anche nelle aree contraddistinte dalle tre minoranze
linguistiche" era al centro dell'interrogazione di Igor Gabrovec
(Pd). "Esigenza legittima", ha concordato il vicegovernatore
Riccardi, che però ha spiegato una serie di difficoltà a cui va
incontro la Regione: "Da noi il rapporto è di un medico ogni 1300
abitanti in base ad intese con gli organismi sindacali, e per la
Regione è difficile negoziare una riduzione del numero di
pazienti".
Roberto Cosolini (Pd) ha chiesto informazioni sulla situazione
della riabilitazione neurologica intensiva nell'area triestina,
con riferimento all'interruzione dell'attività del reparto di
medicina riabilitativa all'Ospedale Maggiore. Il vicegovernatore,
che condivide queste preoccupazioni, ha esposto in modo
dettagliato i dati forniti dalle aziende sanitarie: "Nell'Azienda
giuliano-isontina - ha detto Riccardi - l'attività in fase acuta
non è mai stata sospesa, nemmeno nei momenti più critici. Nel
2020 tutti i pazienti sono stati presi in carico, 350 persone per
più di 4000 trattamenti. La direzione di Asugi è consapevole
dell'importanza della riabilitazione, e appena finita l'emergenza
riaprirà il reparto al Maggiore".
La consigliera del Pd, Mariagrazia Santoro, ha esposto il
problema delle vaccinazioni anti-Covid per gli ultraottantenni
con malattie croniche e fragilità, chiedendo alla Giunta come mai
la somministrazione del vaccino non avvenga "nelle strutture più
vicine o negli ambulatori dei medici di base di riferimento". "Se
fossimo in una condizione normale lei avrebbe ragione su tutto il
fronte - ha replicato Riccardi - ma difficoltà e disagi ci sono
in tutto il Paese. In ogni caso, in tre giorni 54mila su 93mila
aventi diritto al vaccino sono riusciti a prenotarsi, siamo ben
oltre il 50 per cento. Credo - ha aggiunto l'assessore - che i
medici di medicina generale potranno giocare un ruolo importante,
soprattutto nella somministrazione del vaccino Astra Zeneca che
non ha il problema della catena del freddo".
La presa in carica dei pazienti post-Covid era invece l'oggetto
dell'interrogazione di Simona Liguori (Cittadini), che ha chiesto
a Riccardi quali risorse siano state messe in campo per favorire
la presa in carico riabilitativa a domicilio. "Le persone guarite
che continuano ad avere problemi legati al Covid trovano risposte
a vari livelli - ha risposto Riccardi - : a dicembre le aziende
sanitarie hanno garantito la presa in carico di 40 persone
ciascuna".
Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, ha posto il problema
della carenza di personale dirigenziale nell'azienda Asfo del
Friuli occidentale, riferendosi in particolare all'organico
dell'ospedale di San Vito al Tagliamento e criticando apertamente
recenti dichiarazioni attribuite al direttore generale. "Non è
stato mai detto che i concorsi in programmazione sono gli unici
che saranno banditi - ha replicato il vicegovernatore -
L'azienda, anche a causa di condizioni esogene, si trova al
centro di una quotidiana polemica. Fino a non molti mesi fa tutto
pareva funzionare perfettamente nell'Asfo, ora tutto sarebbe
sbagliato¿ Sarà comunque l'atto aziendale, con delibera di
giunta, a stabilire quel che si dovrà fare". "Il dg è stato
sfiduciato da 1500 persone che lavorano nell'Asfo - ha
controrisposto Centis - : prendo atto che il direttore generale
oggi non è in linea con quel che dice Riccardi".
Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Cristian Sergo, ha
chiesto garanzie sull'efficacia delle mascherine fornite al
sistema sanitario regionale. "Sergo parla di mascherine fornite
alle Regioni dalla struttura commissariale - ha risposto Riccardi
- e precauzionalmente ritirate, ma erano quelle validate dal
Comitato tecnico scientifico. E in alcuni casi, nel periodo
iniziale della pandemia, non sono state distribuite mascherine
ritenute non idonee".
Il sostegno finanziario ai "caregiver familiare", cioè a chi si
prende cura o assiste persone con problemi legati a
invecchiamento e malattie croniche, è stato posto all'attenzione
da Andrea Ussai (M5S). Riccardi ha risposto che "sono state già
recepite le indicazioni ministeriali e tutto sarà fatto entro il
termine previsto del 23 marzo".
Franco Iacop (Pd) è tornato sul tema delle vaccinazioni
anti-Covid agli over 80, con particolare riferimento a chi
riceverà la dose di vaccino a domicilio. La sua interrogazione ha
dato a Riccardi l'occasione per precisare "che la Regione non ha
definito le categorie con le quali iniziare la vaccinazione, e
applica il piano adottato dal Ministero della salute". Il
vicegovernatore ha poi definito "inaccettabile" che la disabilità
venga in graduatoria dopo la categoria della vulnerabilità, "ma
le regole, ripeto, non le abbiamo fatte noi". Sul quesito
puntuale posto da Iacop, il titolare della Salute ha detto che
per i vaccini a domicilio si utilizzerà il personale medico e
infermieristico che già segue già le vaccinazioni, quello
distrettuale che opera nelle Rsa e il personale medico
individuato tramite bando di Protezione civile.
Chiara Da Giau (Pd) ha invece posto il problema della pediatria
di libera scelta nel distretto del Noncello, chiedendo al
vicegovernatore di fornire un quadro preciso sulla situazione in
termini di organico. Riccardi ha risposto nel dettaglio e ha
parlato di "ingiustificato allarme sociale, dovuto a
disinformazione sui social: non ci sono al momento carenze in
Asfo e nel distretto del Noncello". Da Giau ha raccomandato
allora "una comunicazione più puntuale e tempestiva per le
famiglie".
I disagi riscontrati nel Pordenonese durante la campagna
vaccinale sono stati evidenziati invece da Nicola Conficoni (Pd),
che ne ha chiesto conto alla Giunta, lanciando l'idea di
utilizzare anche il quartiere fieristico. "Sono stati scelti
ambulatori già attrezzati - ha ricordato Riccardi - : oggi non è
compatibile l'utilizzo della Fiera, ma lo sarà quando la campagna
avrà numeri più massicci".
ACON/FA-fc