Pesca sportiva: Piccin (FI), trote non autoctone per rilancio settore
(ACON) Trieste, 17 feb - "La Regione ha ultimato un primo
studio del rischio, con riferimento alla possibilità di immettere
la trota iridea nei canali artificiali del Friuli Venezia Giulia.
Venerdì prossimo, 19 febbraio, è previsto che la Giunta regionale
incarichi l'Ente tutela patrimonio ittico di inviare lo studio al
ministero dell'Ambiente, che avrà poi 60 giorni per autorizzare
l'operazione".
Lo riferisce in una nota la consigliera regionale Mara Piccin
(FI), dichiarandosi soddisfatta della risposta alla sua
interrogazione urgente che puntava a comprendere a che punto
siano studio e tempistiche per autorizzare l'immissione di specie
ittiche non autoctone, "tema che seguo da tempo", evidenzia la
forzista.
"Il numero di pescatori sportivi, in Fvg, si è dimezzato
nell'arco dell'ultimo decennio - sottolinea -. Uno dei problemi è
il blocco delle gare di pesca sportiva, settore importante anche
dal punto di vista turistico, in ragione del divieto di
immissione di specie non autoctone, che però può essere superato
per ragioni di rilevante interesse pubblico, ma soltanto una
volta realizzato uno studio sul rischio che l'immissione comporta
per la conservazione delle specie e degli habitat naturali,
predisposto dall'ente richiedente".
"Considerando l'imminente riapertura della pesca sportiva e che
le gare, proprio in ragione del divieto di immissione, sono
bloccate da diversi anni - aggiunge la Piccin -, è urgente
provvedere in tempi brevi a svolgere tutte le attività per
immettere specie non autoctone. In Aula, oltre all'annuncio
inerente la trota iridea in canali artificiali, si è data notizia
che la Regione sta lavorando per predisporre un secondo studio
sulla possibilità di immettere trota fario e iridea in alcuni
tratti di corsi d'acqua naturali. Questo secondo studio terrà
ovviamente conto di eventuali criticità che potrebbero essere
segnalate dal ministero nell'esame del primo".
"I dati dell'Ente tutela patrimonio ittico della Regione -
ricorda la consigliera - testimoniano la costante diminuzione dei
documenti che vengono rilasciati a quanti vogliono esercitare la
pesca sportiva nel singolo anno considerato, previo pagamento di
un canone (per i residenti) o autorizzazione (per i non
residenti). Nel 2010, i documenti rilasciati ai residenti sono
stati 20.833, ai non residenti 2.219. Nel 2020, sono stati
rispettivamente 11.143 e 516. Volendo considerare il 2020 come un
anno particolare, a causa delle conseguenze dell'emergenza
Covid-19, la sostanza non cambia se prendiamo come riferimento il
2019: 12.397 e 647".
"In sostanza, in regione abbiamo assistito al quasi dimezzamento
dei pescatori sportivi in 10 anni. Il settore - chiosa
l'esponente di Centrodestra - necessita di tutte le tutele
possibili per il suo rilancio".
ACON/COM/rcm