Pesca: Bordin (Lega), studio immissione trote risposta a operatori
(ACON) Trieste, 17 feb - "Lo studio del rischio per
l'immissione di specie ittiche non autoctone ai fini della pesca
sportiva nei canali artificiali del Friuli Venezia Giulia
testimonia la volontà della Regione di dare risposta alle
associazioni e ai pescatori sportivi in considerazione sia
dell'imminente riapertura della pesca sportiva e sia alla luce
dei dati dell'Ente tutela patrimonio ittico della Regione che
purtroppo raccontano di un dimezzamento dei pescatori sportivi
negli ultimi 10 anni".
Lo scrive, in una nota, il capogruppo della Lega, Mauro Bordin,
in merito allo stato delle attività per l'immissione di specie e
popolazioni non autoctone. Bordin ricorda come "l'approvazione da
parte del Consiglio dei ministri nella primavera del 2019 sia
stato un importante intervento a sostegno delle politiche
regionali in materia di pesca interna per permettere alle regioni
di derogare alle previsioni della Direttiva Habitat in materia di
specie non "autoctone"".
"Sono stato sensibilizzato sul tema della reintroduzione della
trota Fario e Iridea - spiega l'esponente della Lega - insieme
all'assessore regionale, Stefano Zannier, che ringrazio per
l'impegno con cui sta affrontando questa delicata tematica, così
come l'on. Vannia Gava che, come sottosegretario all'ambiente,
aveva posto le basi per attivare il percorso che impegna oggi la
Regione. La Lega vuole raggiungere un risultato atteso da parte
di tutti gli operatori del comparto del Friuli Venezia Giulia,
grazie alla possibilità di una maggiore autonomia per le regioni
nel settore della pesca".
"Motivate ragioni di interesse pubblico, connesse a esigenze
ambientali, economiche, sociali e culturali hanno dato alle
Regioni la possibilità di derogare ai divieti della direttiva
habitat. Questo lavoro - conclude Bordin - dimostra peraltro che
le norme di derivazione europea non sono intangibili ma, per il
bene dei settori produttivi e dell'associazionismo, è possibile
superarle".
ACON/COM/fa