Comparto unico: Aula approva relazione I Comm su costo del lavoro
(ACON) Trieste, 18 feb - Il Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia ha approvato a maggioranza la relazione della I
Commissione permanente, dedicata al Rapporto di coordinamento
della finanza pubblica e, nello specifico, al Monitoraggio sul
costo del lavoro nel comparto unico regionale da parte della
Corte dei Conti.
Firmato dal presidente della I Commissione, Alessandro Basso
(FdI), il documento fa seguito all'esame da parte della stessa
Commissione di due diversi rapporti 2020 della sezione di
controllo Fvg della Corte dei Conti, entrambi dedicati al
coordinamento della finanza pubblica regionale. "Oggi - ha
evidenziato Basso - abbiamo l'occasione funzionale per
riconoscerci propulsori di un rinnovamento organizzato, capace di
andare a braccetto con le indicazioni della Corte".
Il voto conclusivo è stato preceduto da un lungo dibattito
generale, aperto dal consigliere Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar)
che si è detto "preoccupato dall'attenta lettura della sintesi
finale. Viene posta all'attenzione generale, infatti, una
questione di non poco conto che, ormai, risale alla notte dei
tempi. Il tentativo di comparto unico regionale, iniziato nel
1998, a oggi non è ancora giunto a completamento. Bisogna porre
grande attenzione al tema, ma sono certo che si possa fare
qualcosa".
Anche Franco Iacop (Pd) è partito dalla considerazione che "le
conclusioni destano alcune domande. La Corte conclude che non può
essere condivisa l'affermazione dell'Amministrazione regionale
sul rispetto dei limiti posti e obbietta una serie di questioni
legate al comparto unico e alle spese ad esso collegate".
L'esponente dem ha quindi tratteggiato la storia "di una riforma
che parte da lontano con la visione del completo trasferimento
delle competenze in materia di Enti locali dallo Stato alla
Regione. Rimane da regolare il tema del personale che viveva tra
due ordinamenti diversi. La Corte dice che, siccome si è bloccato
il processo, la situazione è stata ulteriormente peggiorata,
caricando ancora di più il peso del personale
sull'Amministrazione regionale".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha invece segnalato che "la
documentazione è corposa, prolissa e non sempre funzionale.
Esistono elementi di criticità ma, come Consiglio regionale,
dovremmo farne tesoro audendo gli estensori per ottenere risposte
puntuali e dirette. La Corte dice anche che viene violato il
principio di eguaglianza, perciò servirebbe una Commissione
specifica".
Il pentastellato Cristian Sergo (M5S), dal canto suo, ha
sottolineato che "non si tratta del primo allarme legato al
comparto unico. Già nel 2018, infatti, la Corte aveva segnalato
un aumento del costo personale della Regione per l'anno
precedente. Sarebbe interessante sapere se la Giunta Fvg prevede
di mettere mano in modo definitivo a questo comparto con un'idea
precisa di riforma, senza essere costretta a esternalizzare
funzioni che dovrebbero essere svolte dai dipendenti regionali".
Roberto Cosolini (Pd), preannunciando il voto di astensione del
suo Gruppo, ha infine rimarcato come "il giudizio negativo della
Corte abbia un significato pesante del quale il Cr dovrebbe
prendere atto. La sensazione è che siamo ben lontani dal
raggiungimento degli obiettivi originari della riforma. È stato
bloccato un possibile approdo e demolito un tentativo che avrebbe
potuto essere semplicemente corretto".
In sede di replica, l'assessore regionale alla Funzione pubblica,
Pierpaolo Roberti, ha evidenziato che "probabilmente sono stati
fraintesi alcuni passaggi presenti nel rapporto della Corte,
comunque utile all'Amministrazione regionale per capire i
problemi e dove intervenire. Invito tutti, perciò, a non arrivare
a conclusioni affrettate sui singoli dati, perché forse non ci
sono delle inefficienze ma, invece, differenze normali e
giustificabili".
Roberti ha portato alcuni esempi specifici e ricordato che "il
nostro valore unitario, come retribuzione del personale, è
superiore al dato del comparto nazionale: circa 32.240 euro per
dipendente Fvg contro 30.226. Tuttavia, è necessario valutare
anche le altre realtà autonome: Bolzano si colloca a 40.245mila
euro, la Sardegna a 40.222, il Trentino Alto Adige a 39.277, la
Sicilia e 37.515, la Provincia di Trento a 33.288 e la Valle
d'Aosta a 32.763".
L'assessore ha concluso il suo intervento ricordando che "stiamo
affrontando le problematiche con la Corte dei Conti e le
supereremo con il nuovo contratto di comparto".
ACON/DB-fc