Edilizia: no Aula a mozione su nuovi modelli costruttivi
(ACON) Trieste, 18 feb - Il Covid ha cambiato la scuola non
soltanto per l'introduzione obbligata della didattica a distanza.
L'emergenza sanitaria impone infatti anche una revisione
strutturale degli edifici scolastici, che favorisca
distanziamento e classi meno numerose. Per questo vanno adeguati
e ripensati i progetti di ristrutturazione che stanno per essere
realizzati.
È questo il cuore della mozione presentata oggi in Aula da
Mariagrazia Santoro, consigliera del Pd, che chiedeva alla Giunta
di "proporre un nuovo modello per la costruzione degli edifici
scolastici e la loro ristrutturazione", con l'impegno a convocare
un tavolo permanente. Il testo non ha però convinto la
maggioranza del Consiglio e la mozione è stata respinta.
"La Regione oggi dispone - ha ricordato Santoro - di
un'importante provvista economica per la ristrutturazione delle
scuole, circa 250 milioni che, se ben impiegati, potrebbero far
diventare il Friuli Venezia Giulia un laboratorio per l'edilizia
del futuro. Non avrebbe senso invece - ha continuato la
consigliera Pd - portare avanti progetti che metterebbero a posto
le aule di una volta, senza adeguarle alle mutate esigenze
didattiche e al bisogno di spazi suggerito dall'emergenza Covid".
La proposta di Santoro ha convinto Massimo Moretuzzo, capogruppo
del Patto per l'autonomia ("Rischiamo di spendere soldi per
lavori che presto potrebbero rivelarsi superati"), il consigliere
Pd Enzo Marsilio, che ritiene auspicabile un cambiamento
strutturale dell'offerta formativa, e Igor Gabrovec (Ssk), che ha
fatto cenno alle strutture scolastiche antiquate nelle province
di Trieste e di Gorizia.
Ragionamenti che non sono bastati a superare la diffidenza della
Lega, espressa a voce alta da Lorenzo Tosolini: "E' una buona
idea imparare da chi è più avanti di noi, ma se dovessimo fare un
tavolo tecnico con insegnanti, sindacati e altri soggetti
interessati non riusciremmo a spendere le risorse rapidamente,
come invece è necessario. Mi pare che si voglia volare un po'
troppo alto e che si rischi in questo modo di fare la fine di
Icaro".
Concetti condivisi dall'assessore alle Infrastrutture, Graziano
Pizzimenti: "Credo che un ulteriore tavolo non sia necessario,
perché soprattutto su scuole materne, elementari e medie il
confronto c'è già: ogni intervento è concertato e spesso la
proposta parte dai sindaci - ha detto l'esponente della Giunta -
. Si tratta poi di lavori complessi che mettono in gioco diversi
soggetti: c'è ad esempio la variabile Soprintendenza, se
l'edificio è vincolato. In ogni caso i progetti che stanno per
partire non riguardano solo l'adeguamento antisismico ma anche
l'efficientamento energetico e alcuni interventi di rimodulazione
degli spazi".
"Non ha senso dare la colpa agli altri, alla Soprintendenza o ai
sindaci: un bravo progettista è capace di lavorare con tutti
questi soggetti - ha controreplicato Santoro, delusa dalla
risposta dell'assessore - : mi dispiace che questa Giunta non
voglia guardare al futuro".
ACON/FA-fc