Ripartenza: Zanin, duomo Tricesimo simbolo di ricchezza morale ed etica
(ACON) Tricesimo, 21 feb - Messa di ringraziamento, a
Tricesimo, nel cuore delle colline moreniche udinesi, per la fine
di un importante e innovativo restyling del duomo di Santa Maria
della Purificazione, durato otto mesi e costato quasi un milione
di euro, racimolato tra donazioni pubbliche e private, dove non
mancano curiosità tecniche come la riproduzione, su lastre di
alluminio, degli affreschi che andarono distrutti con il
terremoto del '76 e la riproduzione degli stendardi della
Madonna, un inno alla Madre interpretato come un inno a tutte le
madri.
All'inaugurazione ufficiale non poteva quindi mancare
l'arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, che ha parlato in
termini di "casa della comunità, dove si fa alleanza con Dio e
tra gli uomini", ma anche i rappresentanti delle amministrazioni
pubbliche, da quella comunale con il vicesindaco Renato Barbalace
in quanto impossibilitato ad essere presente il sindaco, Giorgio
Baiutti, a quella regionale con il presidente del Consiglio Fvg,
Piero Mauro Zanin, sino al maggiore sostenitore economico del
restauro, la multinazionale Danieli tramite il suo amministratore
delegato nonché concittadino tricesimano, Gianpietro Benedetti.
Di patrimonio religioso del nostro essere cristiani ha detto il
presidente Zanin, la cui prima riflessione prendendo la parola è
andata a quella "indiscutibile ricchezza morale ed etica che
caratterizzava le nostre comunità di un tempo, vista la povertà
economica dei piccoli paesi eppure lo stesso capaci di far
sorgere maestosità come le chiese, con i loro affreschi, arredi e
stili architettonici (il duomo di Tricesimo, ad esempio, sorto su
un primo edificio gotico, come lo vediamo oggi risale al 1700)".
Il suo secondo pensiero è andato alla forza dell'unione "tra
l'aiuto economico che può dare la Regione e quanto, invece,
donato da ogni singolo cittadino per il bene della propria
collettività, oltre non da ultimo a quanto offerto da Gianpiero
Benedetti, un uomo che rappresenta il mondo imprenditoriale e ha
deciso che, raggiunto un affrancamento personale, era giusto
condividere con gli altri il proprio avere, per un bilancio non
aziendale ma umano".
Come da migliore tradizione che vuole il potere temporale
"guardare" quello spirituale, il municipio di Tricesimo affaccia
sulla medesima piazzetta del duomo, con entrambi gli edifici
contraddistinti da una breve scalinata in pietra che li pone al
medesimo livello. Il vicesindaco Barbalace non ha, così, mancato
di fare una promessa: "Dopo aver visto il realizzarsi di questa
splendida opera proprio davanti al nostro Comune, eseguiremo
anche noi dei lavori di restauro, nonché intendiamo collaborare
con la curia sia per il recupero di alcune pietre ottocentesche
che sono state riportate alla luce qui di fronte, sia per
l'utilizzo del santuario della Madonna Missionaria come sede
scolastica causa i lavori di ristrutturazione alla scuola".
Da Stefania Casucci, funzionaria della Sovrintendenza dei beni
culturali, è arrivato il plauso "per l'impegno, la
professionalità e la serietà dimostrati da tutti i soggetti
coinvolti, ciascuno per le proprie competenze, che hanno portato
a un risultato sorprendente. Un intervento importante perché
ciascuno di noi si identifica nel propri patrimonio culturale,
come è il duomo di Tricesimo". Un plauso a cui si sono uniti
Stefano Forte e Alessandro Chiesa, progettisti e responsabili dei
lavori, da cui è arrivato il grazie anche alla tante maestranze
artigiane locali che si sono adoperate per la riuscita del
progetto.
ACON/RCM