Covid: Riccardi in III Comm, virus frena ma preoccupa variante inglese
Moras prevede incontri settimanali per fare il punto-pandemia
(ACON) Trieste, 23 feb - In Friuli Venezia Giulia il Covid sta
lentamente rallentando, ma la guerra al virus è destinata a
durare ancora a lungo. Anche a causa della variante inglese e
delle altre mutazioni "che sono il problema del momento". È
questa la considerazione generale che il vicegovernatore Fvg con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha trasmesso ai
consiglieri della III Commissione con una lunga e dettagliata
relazione sull'andamento dell'epidemia.
Riccardi ha utilizzato le tabelle per mettere in evidenza tutti i
numeri-chiave. Sono emersi ad esempio una significativa riduzione
dei ricoveri e un lento calo dei contagi nei primi venti giorni
di febbraio, con un andamento disomogeneo nelle quattro province:
la curva è infatti in limitato rialzo nell'area di Udine.
Significativi anche i dati sulle fasce d'età, con il vaccino che
riduce di molto i contagi tra gli over 85, per effetto delle
vaccinazioni, e l'emergere di una fascia di rischio nella prima
infanzia (3-5 anni).
L'andamento dei ricoveri, anch'esso in lenta diminuzione come gli
altri numeri, secondo il vicegovernatore dovrebbe diventare uno
dei parametri decisivi per stabilire le misure restrittive,
andando al di là del mero indice Rt. Riccardi ha quindi fornito i
numeri relativi ai decessi, agli ingressi in area medica e in
terapia intensiva, all'andamento del contagio nelle residenze per
anziani e alle vaccinazioni. "Al 22 febbraio - ha detto - abbiamo
somministrato 93208 dosi di vaccino, con più di 35mila persone
che hanno completato il ciclo e altre 23mila che hanno ricevuto
la prima dose".
Numeri confortanti quelli relativi alle adesioni, che hanno
superato il 90 per cento tra gli operatori sanitari. Ora
l'auspicio è, al netto dei problemi di fornitura di AstraZeneca,
è di avere a disposizione il maggior numero possibile di dosi per
procedere con personale scolastico (dalla classe 1956 in poi) e
forze dell'Ordine.
Non sono mancate le domande da parte dei consiglieri. Ad alcune
Riccardi ha risposto subito mentre altre richieste, anche
arretrate, verranno esaminate in una seduta specifica il prossimo
10 marzo, come ha annunciato il presidente della III Commissione,
Ivo Moras, che ha anche intenzione di convocare dalla fine di
marzo riunioni a cadenza settimanale per fare il punto sui
contagi e consentire un più frequente scambio di vedute tra
consiglieri e assessore.
Antonio Lippolis (Lega) ha comunque chiesto e ottenuto
informazioni sulla variante inglese. "Tema preoccupante", gli ha
risposto Riccardi che ha ricordato il focolaio in provincia di
Gorizia (con 5 casi) e l'incidenza stimata al 20 per cento finora
nei campioni analizzati in regione. Il vicegovernatore ha poi
condiviso l'opinione di Franco Iacop (Pd) sull'opportunità di far
vaccinare le persone fragili dai medici di base, ma ha spiegato
che "l'idea di buon senso si scontra con problemi organizzativi
legati alla conservazione dei vaccini".
A Mariagrazia Santoro (Pd), Andrea Ussai (M5S) e Walter Zalukar
(Misto), che gli chiedevano lumi sul piano vaccinale regionale e
sui piani pandemici, Riccardi ha fatto notare che "non ci sono
particolarità da raccontare, il piano è quello nazionale del
ministro Speranza". Risposta puntuale è arrivata anche a Furio
Honsell (Open), che chiedeva informazioni sulla nomina del
direttore del Dipartimento di prevenzione a Udine: "Mi risulta
che sia in corso di svolgimento un bando, alla fine avremo il
direttore". Replica positiva anche a Iacop che chiedeva
informazioni sullo sviluppo del progetto telemedicina: "Il caso
dogana è stato risolto, il materiale è arrivato ed è in corso di
distribuzione".
ACON/FA-fc