Diritto studio: ok VI Comm a nuove linee guida triennali
(ACON) Trieste, 25 feb - La VI Commissione consiliare,
presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita in
modalità telematica, ha espresso parere favorevole a maggioranza
alle nuove linee guida triennali per il diritto allo studio, ai
sensi della legge regionale 13/2018.
Il pronunciamento che ha chiuso i lavori odierni della
Commissione, caratterizzato dalla sola astensione del consigliere
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), era subordinato alla recente
approvazione preliminare da parte della Giunta regionale. Oltre
agli specifici interventi in materia di diritto allo studio per
il triennio 2021-23, sono stati toccati anche alcuni temi legati
al potenziamento dell'offerta formativa del sistema scolastico
del Friuli Venezia Giulia.
L'illustrazione iniziale dell'assessore regionale a Istruzione e
Università, Alessia Rosolen, ha preso il via dall'articolo 32 bis
della Lr 13/2018 che ha definito come "un'esposizione lineare
delle principali azioni intraprese per individuare una filiera di
servizi nell'arco dell'intera vita formativa della persona e,
quindi, anche il soggetto attuatore, deputato a mediare tra
Amministrazione regionale e cittadini". Il riferimento è
all'Agenzia regionale per il Diritto agli studi superiori
(Ardiss) che dal 1 gennaio 2021 ha assunto la denominazione di
Agenzia regionale per il Diritto allo studio (Ardis).
Rosolen ha anche sottolineato "l'attenzione posta nella modifica
della legge a vantaggio delle fasce più deboli o più bisognose di
attenzione della popolazione scolastica, inserendo nuovi limiti
di finanziamento e restituendo centralità alle consulte
provinciali degli studenti".
Il dettaglio dei contenuti si è sviluppato nel corso della
discussione generale, aperta dall'intervento della consigliera
regionale Chiara Da Giau (Pd) che ha chiesto dettagli riguardo la
Dote scuola. Tale intervento è rivolto ai nuclei familiari che
comprendono studenti delle scuole secondarie di secondo grado e
in possesso di specifici requisiti Isee che vanno da un minimo di
0 a un massimo di 16.500 euro per la prima fascia, fino a 22mila
per la seconda e fino a 33mila per la terza.
L'esponente dem ha fatto riferimento anche al servizio dei libri
di testo in comodato (da 100 a 175 euro per gli alunni delle
scuole secondarie di I grado, da 125 a 200 per quelle di II
grado, ma legato anche alla distanza tra scuola e residenza),
auspicando uno sforzo ulteriore per rendere più omogenea la
contribuzione complessiva alle famiglie in caso di cumulo tra
comodato stesso e Dote scuola.
Nel corso della discussione sono stati presi in considerazione
anche i contributi a sostegno delle spese di ospitalità nelle
strutture accreditate, quelli per gli alunni delle scuole
paritarie e per la didattica in ospedale e domiciliare.
Particolare spazio è stato concesso alle azioni a beneficio di
ragazzi caratterizzati da Bisogni educativi speciali (Bes) e
Disturbi specifici di apprendimento (Dsa), ma anche a quelle
legate al contrasto e alla prevenzione dell'analfabetismo emotivo
e funzionale.
Honsell, interessato alle modalità di individuazione dei limiti
Isee, ha chiesto indicazioni riguardo le pratiche educative nelle
scuole private ed estere. Il pentastellato Mauro Capozzella,
invece, si è detto "emozionato dopo aver visto tradurre in atti e
fatti concreti le norme contro l'analfabetismo funzionale ed
emotivo". Inoltre, ha auspicato particolare attenzione nei
confronti della comunicazione tra famiglie, docenti e istituti.
In tal senso, gli è giunta l'assicurazione che l'intenzione è
proprio quella di rendere sempre più fluido tale rapporto, anche
con i cittadini stranieri, sia a livello linguistico che
informatico.
Cristiano Shaurli (Pd), infine, si è detto sorpreso "per
l'assenza di un'analisi legata alle risposte da dare nell'ambito
di una situazione emergenziale che, invece, mi sarei aspettato di
trovare anche nel piano triennale".
ACON/DB