Ristorazione: Zanon (Futura), comparto a rischio senza aperture serali
(ACON) Trieste, 25 feb - "Le attività di ristorazione nelle
aree montane o a minore densità demografica hanno bisogno di
supporto. La speranza è quella di riprendere l'attività anche
nelle fasce serali, per evitare il rischio di perdere un
patrimonio storico e di servizi, oltreché economico".
Lo auspica in una nota il consigliere regionale Emanuele Zanon
(Regione Futura), rivolgendosi anche alla Giunta Fvg attraverso
un'interrogazione dedicata alle riaperture serali.
"Lo spirito - spiega Zanon - è quello di supportare tutte le
attività di un settore così importante e, pertanto, chiediamo al
Governo regionale se intende promuovere a livello centrale delle
azioni volte a verificare la possibile riapertura serale del
settore ristorazione, nel rispetto e controllo delle misure di
sicurezza".
"La crisi che sta investendo la ristorazione - prosegue
l'esponente di Regione Futura - ha ripercussioni non solo sugli
operatori del comparto, ma sull'intera filiera agro-alimentare e
sull'indotto dei servizi, nonché sul gettito fiscale regionale.
Il rischio è quello di vedere chiudere attività storiche,
specialmente delle aree montane e periferiche, territori dove
queste attività hanno avuto una valenza storica, svolgendo
funzioni anche sociali e di comunità".
"Nell'ultimo anno - ricorda ancora Zanon - i ristoratori hanno
affrontato le difficoltà e investito somme ingenti per adeguarsi
alle prescrizioni governative di prevenzione dal contagio e dalla
diffusione epidemica. Al punto che, oggi, questi esercizi di
ristorazione sono luoghi sicuri e controllabili, più di quanto lo
siano i contesti privati e abitazioni".
"In questi mesi, tuttavia, numerose attività - conclude la nota -
hanno subìto dei crolli di fatturato, costrette alla chiusura con
conseguente perdita dei posti di lavoro e depauperamento dei
servizi, oltre all'impoverimento del tessuto economico e sociale.
In molte zone della nostra regione, inoltre, le attività di
ristorazione sono state penalizzate dall'assenza di flussi
turistici, dalla drastica riduzione dei pranzi di lavoro,
dall'azzeramento di cerimonie ed eventi. Il tutto si complica con
la riduzione di orario, poiché proprio in queste aree marginali
il servizio da asporto non è una strada praticabile, poiché non è
economicamente sostenibile".
ACON/COM/db