Caccia: Piccin (FI), da sentenza storica ok controllo fauna selvatica
(ACON) Trieste, 25 feb - "Una vittoria storica, anche sul fronte
politico: una rivoluzionaria sentenza della Corte costituzionale
apre al mondo venatorio la possibilità di essere parte attiva nel
controllo della fauna selvatica. Anche la Regione Fvg, dunque,
potrà disporre di abilitare i cacciatori, seguendo determinate
regole, al prelievo della fauna selvatica, ove la stessa provoca
danni all'agricoltura e mette a repentaglio la sicurezza delle
persone. Con un'interrogazione urgente chiedo lumi su come la
Regione stia recependo la novità".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Mara Piccin
(Forza Italia), commentando la sentenza 21 della Corte
costituzionale del 17 febbraio scorso, nel giudizio di
legittimità di un articolo della legge 3 del 1994 della Regione
Toscana (di recepimento della legge 157 del 1992, Norme per la
protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio). Il giudizio della Corte era stato chiesto dal Tar
della Toscana nel procedimento vertente tra Regione e alcune
associazioni animaliste.
"Per quanti, come la sottoscritta, da anni si occupano della
problematica è una sentenza storica - continua Piccin -. Ancora
una volta la Corte ha dovuto sopperire all'inerzia della
politica. Avevamo ragione, insomma, a chiedere una modifica della
legge 157 del 1992 sui medesimi punti toccati dalla sentenza,
quando in Aula approvammo, il 29 ottobre 2019, una proposta di
legge nazionale a mia prima firma, poi ignorata dal secondo
governo Conte a guida M5s-Pd. Così come sul tema non sono mancate
altre iniziative regionali e nazionali, spesso ignorate,
contestate o peggio impugnate per motivi ideologici. Il M5s, ora,
dovrebbe prendere atto dell'impostazione ideologica che ha avuto
sulla questione".
"È un dato di fatto - aggiunge la forzista - che la
proliferazione fuori controllo dei cinghiali abbia comportato
danni rilevanti all'agricoltura e un aumento degli incidenti
stradali. Nella sentenza emerge anche la correlazione tra questi
fenomeni e la diminuzione del numero di cacciatori e del
personale che un tempo era dedicato, in capo alle Province
soppresse dal Centrosinistra, ai piani di controllo faunistico".
"È il momento - conclude Piccin - di intervenire seriamente sul
problema: la sentenza appare lasciare, in questo senso, ben più
libertà d'azione alla Regione di quanto avveniva in precedenza.
Occorre abbandonare idee costose e complesse, per restituire il
ruolo del controllo della fauna selvatica anche all'attività
venatoria".
ACON/COM/fc