Famiglia: Slokar (Lega), pdl a sostegno e tutela dei padri separati
(ACON) Trieste, 26 feb - "Su 4 milioni di separati, 800mila
uomini sono sulla soglia della povertà: piange il cuore sapere
che non sempre riescono a consumare due pasti al giorno e che
molti di loro si trovano costretti a dormire in macchina o nei
campeggi".
Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Danilo Slokar
(Lega), primo firmatario di una proposta di legge sul tema delle
norme a tutela dei padri in situazioni di difficoltà
economico-sociale che ha l'obiettivo di "porre attenzione e
almeno parziale rimedio a un problema sociale spesso sottaciuto,
ma che emerge sempre più sensibilmente anche a causa della
pandemia. A tale proposito, la Lega ritiene doveroso un
intervento incisivo e sistematico, diretto non solo a rivalutare
e a tutelare la figura del padre separato, ma quella di tutti i
genitori rimasti soli".
"La proposta di legge - aggiunge l'esponente del Carroccio -
riconosce il principio del mantenimento di un rapporto
equilibrato e continuativo dei figli con entrambi i genitori,
anche dopo la separazione dei coniugi. Inoltre, nel rispetto dei
principi di sussidiarietà, solidarietà ed equità economica,
definisce gli interventi di sostegno e tutela delle famiglie
monoparentali. In particolare a favore dei padri soli, separati o
divorziati, in condizioni di difficoltà economico-sociale, al
fine di garantire la centralità del loro ruolo nella vita dei
figli, il proseguimento di un'esistenza dignitosa e il recupero
dell'autonomia abitativa".
"I padri separati, spesso, devono lavorare per mantenere due
famiglie, quando lo stipendio non è sufficiente - evidenzia
Slokar - nemmeno per mantenerne una. Basti pensare che, dopo aver
acceso un mutuo per la casa dove avevano vissuto con la famiglia,
costretti ad abbandonarla da una sentenza che la assegna alla
moglie, continuano a pagarne il mutuo, oltre all'affitto della
camera dove vivono. Al disagio abitativo si affianca spesso il
disagio sociale, oltre a serie ripercussioni che queste crisi
familiari hanno sul rapporto con i figli, non sapendo come
gestirli e non avendo le possibilità economiche per dedicarsi
alla loro cura".
"Problematiche familiari, sociali ed economiche che, purtroppo,
interessano sempre più anche i cittadini della nostra regione.
Problemi che vengono aggravati - conclude la nota leghista -
dalla tendenza degli uomini a non essere consapevoli delle
problematiche emotive, psicologiche e sociali relative al
divorzio, rendendoli più esposti a malattie cardiovascolari,
ipertensione e ictus, nonché a un aumento della predisposizione
alla depressione, circa 10 volte maggiore rispetto agli uomini
sposati, all'abuso di sostanze e al suicidio con un rischio di 10
volte maggiore rispetto alle donne".
ACON/COM/db