Sicurezza: ddl 125, bocciato da Honsell e rimandato da Capozzella
(ACON) Trieste, 10 mar - Un'occasione mancata. E' questo in
sintesi il giudizio di Mauro Capozzella, relatore di minoranza
per il M5S del disegno di legge 125 oggi all'esame dell'Aula.
"Effettivamente - ha detto il consigliere nella sua relazione -
un tale intervento era necessario ormai da tempo in quanto in più
di dieci anni dalla vigenza della normativa in vigore di acqua
sotto i ponti ne è passata". Ma la concreta stesura delle norme
ha deluso il M5S: "La realtà che ci siamo trovati davanti appare
più che altro un'operazione di riassetto interno per la parte che
riguarda i servizi offerti alla cittadinanza", osserva Capozzella.
C'è poi anche una critica "ideologica" al ddl: "Il testo si
scontra con la nostra visione per ciò che riguarda le
disposizioni che "istituzionalizzano" le figure di soggetti per
la sicurezza sussidiaria, volontari e controlli di vicinato, il
cui rischio è quello di dare spazio a ronde e gruppi che creino
più disordini che benefici". "È fondamentale - ha proseguito
Capozzella - evitare di veicolare il messaggio che domani avremo
sceriffi e ronde armate o un corpo di polizia parallelo alla
polizia di Stato o alla polizia locale, via via più lontano dalle
peculiarità dei propri Comuni di appartenenza, pur rimanendo a
carico economico degli stessi".
Il testo di legge trascurerebbe poi il problema "dell'uso e abuso
di alcol in relazione alla sicurezza urbana. Sul ddl 125 incombe
infine, sempre secondo Capozzella, "una questione fondamentale,
se non addirittura preliminare: riteniamo infatti che alcuni
aspetti di questa proposta di legge, siano a forte rischio di
incostituzionalità. E il riferimento va, in particolare,
all'articolo 8 (Collaborazione con soggetti addetti alla
sicurezza sussidiaria), all'articolo 10 (Volontari per la
sicurezza) e all'articolo 11 (Forme di cittadinanza attiva e
controllo di vicinato)".
Una bocciatura su tutta la linea del testo del ddl 125 è poi
arrivata dal professor Furio Honsell, consigliere di Open
Sinistra Fvg e relatore di minoranza del disegno di legge.
Honsell contesta alla radice la filosofia della norma, in quanto
vi intravvede "la volontà di rileggere tutti i fenomeni sociali
che stiamo vivendo esclusivamente sotto la specie di "controllo e
sicurezza". Con azioni negative e non con azioni positive".
"Questa forte regimentazione della comunità in chiave di
sicurezza - continua Honsell - è molto preoccupante. Più volte in
commissione l'assessore Roberti ha portato l'esempio di gruppi
Facebook sorti spontaneamente con lo scopo della sorveglianza e
del controllo del vicinato. Ronde di quartiere e altri gruppi
nostalgici di un para-militarismo che speravamo superato, saranno
certamente ancora più legittimati dall'art. 11 del disegno di
legge a dare libero sfogo alla loro vocazione repressiva nei
confronti dei propri vicini. Non v'è dubbio che il loro occhio
vigile colpirà subito i concittadini con abitudini dissimili
dalle loro, creando un clima di paura e diffidenza verso i
"diversi".
Sempre in tema di princìpi, Honsell è convinto che il ddl delinei
"una concezione dello spirito di comunità che rifiutiamo nel modo
più netto. Il senso di comunità non si costruisce sulla
diffidenza e il sospetto, su azioni negative, che sono alla base
di tutte queste iniziative, bensì su azioni positive di
solidarietà nel riconoscere chi è diverso da noi come vicino a
noi". E in questo senso contesta in modo particolare il
riferimento esplicito al fenomeno dell'immigrazione clandestina
che il consigliere considera "marginale e legato alla
problematica delle migrazioni e dei richiedenti asilo, che sono
comunque riconosciuti dalla nostra Costituzione".
Nel ddl il consigliere di Open intravvede anche un indebolimento
del ruolo dei sindaci, attraverso "un sottile cambiamento nel
paradigma della polizia locale, il cui controllo viene
centralizzato in Regione a scapito dell'autonomia dei Comuni".
ACON/FA-fc