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Sicurezza: ddl 125, bocciato da Honsell e rimandato da Capozzella

10.03.2021
12:09
(ACON) Trieste, 10 mar - Un'occasione mancata. E' questo in sintesi il giudizio di Mauro Capozzella, relatore di minoranza per il M5S del disegno di legge 125 oggi all'esame dell'Aula. "Effettivamente - ha detto il consigliere nella sua relazione - un tale intervento era necessario ormai da tempo in quanto in più di dieci anni dalla vigenza della normativa in vigore di acqua sotto i ponti ne è passata". Ma la concreta stesura delle norme ha deluso il M5S: "La realtà che ci siamo trovati davanti appare più che altro un'operazione di riassetto interno per la parte che riguarda i servizi offerti alla cittadinanza", osserva Capozzella.

C'è poi anche una critica "ideologica" al ddl: "Il testo si scontra con la nostra visione per ciò che riguarda le disposizioni che "istituzionalizzano" le figure di soggetti per la sicurezza sussidiaria, volontari e controlli di vicinato, il cui rischio è quello di dare spazio a ronde e gruppi che creino più disordini che benefici". "È fondamentale - ha proseguito Capozzella - evitare di veicolare il messaggio che domani avremo sceriffi e ronde armate o un corpo di polizia parallelo alla polizia di Stato o alla polizia locale, via via più lontano dalle peculiarità dei propri Comuni di appartenenza, pur rimanendo a carico economico degli stessi".

Il testo di legge trascurerebbe poi il problema "dell'uso e abuso di alcol in relazione alla sicurezza urbana. Sul ddl 125 incombe infine, sempre secondo Capozzella, "una questione fondamentale, se non addirittura preliminare: riteniamo infatti che alcuni aspetti di questa proposta di legge, siano a forte rischio di incostituzionalità. E il riferimento va, in particolare, all'articolo 8 (Collaborazione con soggetti addetti alla sicurezza sussidiaria), all'articolo 10 (Volontari per la sicurezza) e all'articolo 11 (Forme di cittadinanza attiva e controllo di vicinato)".

Una bocciatura su tutta la linea del testo del ddl 125 è poi arrivata dal professor Furio Honsell, consigliere di Open Sinistra Fvg e relatore di minoranza del disegno di legge. Honsell contesta alla radice la filosofia della norma, in quanto vi intravvede "la volontà di rileggere tutti i fenomeni sociali che stiamo vivendo esclusivamente sotto la specie di "controllo e sicurezza". Con azioni negative e non con azioni positive".

"Questa forte regimentazione della comunità in chiave di sicurezza - continua Honsell - è molto preoccupante. Più volte in commissione l'assessore Roberti ha portato l'esempio di gruppi Facebook sorti spontaneamente con lo scopo della sorveglianza e del controllo del vicinato. Ronde di quartiere e altri gruppi nostalgici di un para-militarismo che speravamo superato, saranno certamente ancora più legittimati dall'art. 11 del disegno di legge a dare libero sfogo alla loro vocazione repressiva nei confronti dei propri vicini. Non v'è dubbio che il loro occhio vigile colpirà subito i concittadini con abitudini dissimili dalle loro, creando un clima di paura e diffidenza verso i "diversi".

Sempre in tema di princìpi, Honsell è convinto che il ddl delinei "una concezione dello spirito di comunità che rifiutiamo nel modo più netto. Il senso di comunità non si costruisce sulla diffidenza e il sospetto, su azioni negative, che sono alla base di tutte queste iniziative, bensì su azioni positive di solidarietà nel riconoscere chi è diverso da noi come vicino a noi". E in questo senso contesta in modo particolare il riferimento esplicito al fenomeno dell'immigrazione clandestina che il consigliere considera "marginale e legato alla problematica delle migrazioni e dei richiedenti asilo, che sono comunque riconosciuti dalla nostra Costituzione".

Nel ddl il consigliere di Open intravvede anche un indebolimento del ruolo dei sindaci, attraverso "un sottile cambiamento nel paradigma della polizia locale, il cui controllo viene centralizzato in Regione a scapito dell'autonomia dei Comuni". ACON/FA-fc



Mauro Capozzella (M5S)
Furio Honsell (Open Fvg)