Viabilità: Cittadini, intervenire per rendere più sicura la "Ferrata"
(ACON) Trieste, 16 mar - La strada "Ferrata" e i suoi annosi
problemi di sicurezza tornano al centro del Consiglio regionale e
lo fanno, come si legge in una nota, "grazie al gruppo dei
Cittadini che con una mozione ha chiesto l'impegno della Giunta a
valutare ulteriori interventi di messa in sicurezza della strada
per indurre le centinaia di veicoli che quotidianamente la
percorrono a diminuire la velocità".
Una situazione difficile e pericolosa, quella della Ferrata - si
legge ancora nel comunicato - che si trascina da troppo tempo.
"La strada extraurbana ad alto scorrimento che taglia la Bassa
Friulana in diagonale da Udine Ovest, attraversa il Friuli
occidentale fino a giungere a Portogruaro (assumendo la
denominazione di ex SP95 nel tratto di Udine ed ex SP40 nel
tratto Pordenonese) è sempre più spesso al centro delle cronache
nere: negli anni si sono susseguiti incidenti con esiti tragici e
mortali, tanto da farle guadagnare il soprannome di strada
maledetta".
"Le caratteristiche della Ferrata - hanno spiegato i consiglieri
civici Tiziano Centis e Simona Liguori - possono trarre in
inganno: è una arteria che taglia in diagonale la Bassa Friulana
su di un tracciato pianeggiante e sostanzialmente rettilineo,
senza incontrare nessun centro abitato, quindi apparentemente
sicura. Una strada scorrevole, facile, rapida per gli
spostamenti, che porta direttamente verso le località turistiche
come Lignano, Bibione, Caorle, per chi proviene dal Friuli
centrale o addirittura da Austria o Germania, evitando così
pedaggi autostradali. Diversi studi di sicurezza stradale hanno
dimostrato che tratti rettilinei eccessivamente lunghi, invece di
migliorare la sicurezza grazie alla loro semplicità, generano un
aumento di incidenti poiché inducono gli autisti ad aumentare la
velocità e a ridurre l'attenzione. L'elevata velocità unita con
incroci a raso sono un'abbinata notoriamente mortale".
"La Ferrata rispecchia purtroppo queste caratteristiche -
proseguono i consiglieri - ovvero lunghi rettifili come quelli
che vanno dall'inizio dell'arteria alla rotatoria di Talmassons e
Bertiolo (7 chilometri), dalla rotatoria di Varmo, Codroipo e
Rivignano a quella di Morsano (5 chilometri) e dalla rotatoria di
Morsano a quella di Teglio Veneto (7 chilometri). A questi vanno
aggiunti 5 incroci a raso e una rotatoria sul versante
Pordenonese, 7 incroci a raso e 4 rotatorie sul versante Udinese.
Nonostante la presenza di due autovelox posizionati in località
Ponte sul Tagliamento in comune di Varmo e fra Pozzecco e Virco
in comune di Bertiolo, la pericolosità e la sua attitudine ad
essere percorsa ad elevata velocità sono rimaste troppo elevate".
"In passato - hanno concluso Centis e Liguori - si è tentato di
ridurre la pericolosità della strada attraverso interventi
strutturali come le rotatorie e con il posizionamento dei
rilevatori di velocità. Strumenti che sicuramente si sono
rivelati utili ma non risolutivi: la Ferrata rimane una delle
strade più pericolose del Friuli Venezia Giulia e intervenire
ulteriormente per risolvere il problema deve essere una priorità
della Regione".
ACON/COM/fa