Covid: Piccin (FI), mozione per sollecito protocolli cure domiciliari
(ACON) Trieste, 19 mar - "È corretto indicare come priorità
nazionale l'accelerazione della campagna vaccinale, ma per uscire
dall'incubo Coronavirus pari attenzione deve permanere anche sul
fronte della cura, in particolare domiciliare".
Lo afferma la consigliera regionale Mara Piccin (FI), annunciando
il deposito di una mozione, sottoscritta dall'intero Gruppo di
Forza Italia.
"La Giunta regionale, con il vicepresidente Riccardo Riccardi, si
è dimostrata attenta al tema dell'assistenza domiciliare,
istituendo un sistema di telemedicina al quale - osserva la
Piccin - è ora auspicabile abbinare la definizione puntuale e
chiara, a livello nazionale, di indicazioni per formulare un
preciso protocollo di gestione domiciliare dei pazienti con
Coronavirus. Su questo aspetto, il Governo e l'Istituto superiore
della sanità devono definire chiari e precisi protocolli per la
gestione domiciliare di pazienti con infezione da Sars-Cov-2, in
modo che tutte le Regioni, compresa la nostra, possano di
conseguenza adeguarvisi. La mozione ha l'obiettivo di far sì che
la giunta solleciti Stato e Iss in tal senso".
La forzista fa riferimento anche al fatto che "paracetamolo e
vigile attesa, sulla scorta dell'ordinanza del Tar del Lazio dei
giorni scorsi, potrebbero essere integrati con altri farmaci e
con il monitoraggio diretto. Inoltre va tenuto conto che la
Regione Piemonte, nei giorni scorsi, ha aggiornato il protocollo
per le cure domiciliari prevedendo altri farmaci".
"La nuova ondata di contagi e il peggioramento degli indici che
hanno riportato anche il Friuli Venezia Giulia in zona rossa -
continua la Piccin - comportano la necessità di un rafforzamento
anche della gestione domiciliare dei pazienti in chiave
anti-Covid, che potrebbe incidere positivamente sugli indici
relativi ai tassi di occupazione dei posti letto delle aree di
terapia intensiva e medica dedicate. Da un lato, garantirebbe una
gestione efficace ed efficiente dei pazienti con malattia lieve
e, dall'altro, ridurrebbe il rischio di aggravamento delle
condizioni dei pazienti, evitando il conseguente ricovero in area
medica o in terapia intensiva. iversi professionisti sostengono
l'efficacia di una gestione domiciliare dei pazienti e, al
contempo, denunciano la mancanza di precise indicazioni ufficiali
in tal senso"
"postare la cura, laddove possibile, fuori dall'ospedale -
prosegue la nota della consigliera - va anche nella direzione
della riforma sanitaria voluta dal Centrodestra regionale. Ciò
potrebbe incidere positivamente sulla situazione di terapie
intensive e reparti Covid degli ospedali, abbassando il livello
di rischio del Fvg, con evidenti riflessi positivi anche sugli
altri settori. Le indicazioni statali però ancora mancano,
nonostante le circolari ministeriali indichino la valenza delle
cure domiciliari ma accennano soltanto genericamente a terapie
per i casi sintomatici".
ACON/COM/rcm