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Lavoro: Da Giau (Pd), Bini e Rosolen riferiscano in Comm su crisi Zml

20.03.2021
16:26
(ACON) Trieste, 20 mar - "Raccogliendo la preoccupazione dei lavoratori e degli amministratori locali, chiederemo agli assessori regionali Sergio Emidio Bini e Alessia Rosolen di venire in II Commissione, insieme alle rappresentanze sindacali e ai vertici della Zml, affinché l'intero Consiglio regionale possa acquisire piena consapevolezza riguardo la crisi e su come viene gestita".

Lo anticipa in una nota la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd), facendo seguito "alla rottura delle trattative tra sindacati e Zml Industries Spa di Maniago (Pordenone), azienda metallurgica del Gruppo Cividale".

"Dalla Giunta regionale Fvg - precisa l'esponente dem - ci aspettiamo che ascolti tutte le parti e intervenga per trovare soluzioni a salvaguardia dell'occupazione nell'area montana della Destra Tagliamento. Non solo nell'immediato, ma anche in proiezione futura. Si tratta di gestire non solo gli attuali esuberi, ma anche di impegnare l'azienda in un processo di ammodernamento e sviluppo che possa aiutare la sua permanenza attiva sul territorio, garantendo occupazione in loco, nonché qualità del lavoro e dell'ambiente".

"La Giunta regionale - aggiunge Da Giau - non può limitarsi a prendere per buona la soluzione proposta dall'azienda, che sostiene di voler ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per ristrutturare il reparto ghisa. Se la ristrutturazione sarà presumibilmente avviata in gennaio, non si comprende perché avviare ora la cassa, mentre gli operai sono tutti occupati, con il rischio che si ricorra a lavorazioni esterne ed estere per abbassare i costi".

"Ricordando che la Zml occupa 500 operai delle valli montane e dell'area pedemontana della Destra Tagliamento, sottolineo anche che gli esuberi avrebbero un rilevante impatto occupazionale. Proprio la necessità di mantenere il tessuto sociale ed economico in questa zona - conclude la nota del Partito democratico - suggerisce di valutare attentamente anche le ipotesi di ricollocazione a distanza, tale da scoraggiare i lavoratori. Il timore è che questo sia solo l'inizio di un processo di dismissione dell'azienda che, invece, dovrebbe cogliere meglio le sfide del cambiamento". ACON/COM/db



Chiara Da Giau (Pd)