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Covid: Zalukar (Misto), per Fvg è disfatta da imputare al vertice

20.03.2021
18:07
(ACON) Trieste, 20 mar - "Il Friuli Venezia Giulia è in zona rosso scuro e Udine quasi nera, la più colpita d'Italia per numero di contagi e anche di morti. Gli ospedali scoppiano e la sanità territoriale è ridotta al lumicino, per non parlare di tamponi e prevenzione. Tuttavia, le ragioni della disfatta non sono attribuibili alle truppe, ma a chi era ed è al comando".

Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto), aggiungendo che "la Regione Fvg annuncia una manovra capace di garantire 200 posti letto Covid aggiuntivi e la sospensione dell'attività chirurgica programmata. Sembra quasi che ci sia piombata addosso una calamità improvvisa e inaspettata; eppure, c'era da aspettarselo, perché nella nostra regione non solo è mancata un'adeguata programmazione fin dall'inizio, ma neppure sono stati corretti quei deficit che hanno mantenuto e potenziato i contagi".

"Abbiamo fatto lavorare medici e infermieri - aggiunge Zalukar - con mascherine che non filtravano abbastanza. Quanti contagi si sarebbero potuti prevenire? Solo nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, infatti, si era parlato di 1.300 addetti infettati in provincia di Udine".

"Il ministero della Salute - ricorda l'esponente del Gruppo misto - aveva indicato la necessità di identificare prioritariamente strutture e stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid- 19. Laddove impossibile, invece, percorsi clinico-assistenziali e flusso dei malati avrebbero dovuto essere nettamente separati. Le buone intenzioni non sono mancate nei piani pandemici delle aziende, ma sono rimaste tali solo sulla carta". "Non è andata meglio - dettaglia ancora Zalukar - neppure la prevenzione fuori degli ospedali. Avremmo dovuto essere pronti a contenere la diffusione del Covid-19 con la strategia delle 3T (testare, tracciare e trattare), riconosciuta come la più efficace. Ovvero: fare i tamponi e, subito, tracciare i contatti nel minor tempo possibile, trattare i malati con la massima urgenza e, se possibile, curarli a casa".

"Una débâcle - conclude la nota - solo in parte mitigata dal lavoro, fino al sacrificio, delle migliaia di operatori della salute, mandati in prima linea senza ordini chiari e con dispositivi di protezione individuale che non proteggevano abbastanza. Ora, però, serve un cambio di passo". ACON/COM/db



Walter Zalukar (Gruppo Misto)