Crescita: Cosolini (Pd), su ddl 120 auspichiamo pieno coinvolgimento
(ACON) Trieste, 24 mar - Un'espressione preventiva di
astensione che, tuttavia, potrebbe anche trasformarsi in voto
positivo. Solo ed esclusivamente, però, qualora i lavori
dell'Aula consentano di dare vita a "un percorso di
coinvolgimento e partecipazione attiva" sul tema dei fondi
europei e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Questo è quanto emerso dalla relazione di minoranza
dell'esponente dem Roberto Cosolini in merito al ddl 120,
provvedimento che va a modificare la Lr 14/2015 contenente
disposizioni di attuazione del Programma operativo regionale
relativo agli investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione (Por Fesr) 2014-20.
"Ci aspettano mesi nei quali la politica, a tutti i livelli, sarà
chiamata a una grande assunzione di responsabilità. La norma - ha
evidenziato il consigliere del Partito democratico - ripropone
una modalità utile a garantire la transizione dal precedente al
nuovo Por, garantendo la continuità e tenendo conto anche del
ritardo di approvazione, causa Covid-19, del Regolamento europeo
per la nuova programmazione che determinerà lo slittamento
dell'accordo di partenariato Eu-Stato-Regione e la messa a punto
del nuovo Por 2021-27".
"Tale continuità - ha aggiunto Cosolini - evidenzia la positività
dell'impostazione programmatica della precedente Amministrazione
regionale, che determinò il percorso della programmazione
2014-20, consentendo una performance complessivamente più che
buona quanto ad attivazione e impegni delle risorse messe a
disposizione".
In particolare, secondo il rappresentante del Pd, è negli Assi 3
e 4 "che si verificano le maggiori difficoltà temporali
nell'impegno definitivo delle risorse stanziate e concesse. Ciò
richiede che l'effettiva cantierabilità nei tempi necessari
costituisca requisito importante nella valutazione, senza
flessibilità o proroghe".
Cosolini anche ha evidenziato l'importanza di "risolvere la
regolamentazione delle condizioni necessarie per richiedere la
concessione di contributi, ma anche di avviare un concreto
processo di riflessione su risorse professionali e modalità
operative da mettere a supporto degli Enti locali per garantire
un'equa distribuzione delle risorse comunitarie".
"Dai dati portati all'attenzione della I Commissione, il taglio
medio degli interventi - ha dettagliato ancora - si attesta
attorno ai 100mila euro: vi è dunque l'esigenza di una maggiore
razionalizzazione per evitare dispersioni eccessivamente a
pioggia, considerando anche la complessità dell'iter progettuale
e il costo delle istruttorie e dell'attività di monitoraggio e
controllo su ogni singolo intervento".
"Relativamente alla nuova programmazione del prossimo settennato
- ha concluso il relatore dem - appare necessario un salto di
qualità nella strategia e nell'elaborazione di una visione
politica complessiva per definire le priorità. Il vero tema è
avere una visione organica che sappia integrare Por-Fesr con
fondi regionali, Psr, React Eu, Cte, Fse e Pnrr. Non è il momento
perciò delle facili liste della spesa che accontentano tutti, ma
di uno o due progetti strategici, chiaramente sostenibili".
ACON/DB-fc