Voto: Moretuzzo (Patto Autonomia), bocciatura pdl è un brutto segnale
(ACON) Trieste, 24 mar - "Friuli-Venezia Giulia senza la doppia
preferenza di genere. Ancora una volta". Si tratta "di una
vergogna" per il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo
Moretuzzo, che in una nota, dopo la bocciatura della proposta di
legge per l'introduzione della doppia preferenza di genere nel
sistema elettorale regionale (già respinta nell'ottobre 2019),
sottoscritta anche dal Patto per l'Autonomia, parla di "ennesima
occasione persa".
"Quando si tratta della questione della parità di genere, tutti
sono pronti a sostenerla a parole, ma, al momento dei fatti,
molti si tirano indietro - osserva Moretuzzo -. Così ha fatto
anche la maggioranza regionale. All'epoca della prima bocciatura
della proposta di legge, il presidente Fedriga aveva minimizzato
dicendo che si trattava di un tema solo sospeso in attesa di
arrivare a una norma elettorale complessiva da approvare entro il
giugno successivo. In un anno e mezzo nulla è stato fatto".
"Qualcuno - prosegue il capogruppo - ha tentato di giustificare
la totale assenza di una iniziativa in tal senso con l'avvento
della pandemia da Covid-19. La maggioranza era tenuta a istituire
un tavolo di lavoro e a elaborare una proposta di legge
alternativa a quella che oggi ha cassato nuovamente. C'erano i
tempi e gli strumenti per farlo. Ma non l'intenzione
evidentemente, nonostante i tanti proclami. Oggi avevamo la
possibilità di porre un punto fermo sulla questione della
rappresentanza di genere dentro quest'Aula. E il centrodestra
l'ha gettata alle ortiche".
"Che segnale - si chiede Moretuzzo - stiamo dando alle elettrici
e agli elettori del Friuli-Venezia Giulia se le istituzioni non
danno risposte su questo tema? Le donne stanno pagando il prezzo
più alto della pandemia in corso per l'impatto economico e
occupazionale - soltanto nel mese di dicembre 2020, su 101 mila
nuovi disoccupati, 99 mila sono donne (dati Istat) - e per le
ripercussioni legate alla gestione dell'emergenza sanitaria nelle
famiglie, dall'assistenza agli anziani a quella ai minori, che
hanno amplificato disuguaglianze già esistenti. In questo
contesto, le forze politiche della maggioranza hanno deciso di
non riconoscere ciò che è loro dovuto: un posto nelle
istituzioni, come rappresentanti e portavoce dei cittadini di
questa regione. È inammissibile non aver voluto affrontare -
seppur con risposte perfettibili - una questione che non ha
motivo di essere rimandata ulteriormente", conclude il capogruppo
del Patto per l'Autonomia.
ACON/COM/fa