Femminicidio: Cittadini, cinico no dei Gruppi di Centrodestra a pdl 82
(ACON) Trieste, 25 mar - "Con il suo cinico e ingiustificabile
no all'istituzione di un Fondo a disposizione degli orfani di
femminicidio, il Centrodestra ha deciso che questi sfortunati
giovani dovranno aspettare ancora molto tempo prima di avere un
aiuto da parte della Regione. È questa la cruda realtà di un voto
davvero incomprensibile, con il quale è stata bocciata una
proposta sostenuta e votata da tutte le Opposizioni in un
Consiglio regionale diviso a metà su un tema che invece avrebbe
dovuto raccogliere senza strumentalizzazioni il consenso di
tutti".
Sono delusi e amareggiati, i consiglieri regionali Simona Liguori
e Tiziano Centis (Citt), dopo la bocciatura in Aula della loro
proposta di legge sul sostegno ai figli delle vittime di
femminicidio, presentata il 4 febbraio 2020.
"Neanche di fronte alla sofferenza, al dolore e al bisogno
concreto di bambini e famiglie in grande difficoltà - prosegue la
nota dei due civici -, il Centrodestra è riuscito ad anteporre il
buonsenso alla contorta logica politica di non aver fatto per
primo la proposta. Per il solo fatto che la legge provenisse dai
banchi delle Opposizioni, è stata bocciata. Tutto il resto sono
scuse e chiacchiere".
"Il tema è importante e particolarmente delicato - spiegano
Liguori e Centis -. Avevamo scelto di portare il testo al voto
perché, a oltre un anno di distanza dalla presentazione della
nostra proposta di legge senza alcun passaggio in Commissione,
ritenevamo che la questione fosse davvero urgente. Sapevamo bene
che nessuna somma di denaro può cancellare il dolore di quella
drammatica perdita, ma credevamo necessario che la Regione, come
accade in Lazio e in Lombardia, si adoperasse per aiutare gli
orfani. Ci sono, infatti, figli di vittime di femminicidio in
Friuli Venezia Giulia che avrebbero ricevuto con questo Fondo un
'primo miglio' di aiuto, in considerazione anche del fatto che a
livello nazionale le procedure per l'accesso ai sostegni non sono
così snelle".
"Sia la Commissione regionale pari opportunità che il Garante
regionale dei diritti alla persona - concludono i due consiglieri
- avevano espresso parere favorevole alla proposta di legge oggi
bocciata dai Gruppi di Centrodestra".
ACON/COM/rcm