Caso Tuiach: sì compatto dell'Aula a mozioni Pd e M5S
(ACON) Trieste, 25 mar - Due mozioni diverse, lo stesso
obiettivo: verificare la possibilità di rimuovere dall'incarico
il consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuiach, a causa dei
suoi commenti pubblici di natura discriminatoria a proposito di
un grave episodio di violenza, ed esprimere solidarietà alla
vittima dell'aggressione avvenuta a febbraio a Rupingrande.
L'iniziativa politica di Pd e Movimento Cinque Stelle ha
incontrato oggi il favore di tutto il Consiglio regionale che ha
approvato in modo compatto - a scrutinio segreto, come imponeva
il riferimento esplicito a nome e cognome di una persona - i
testi proposti.
La convergenza politica rischia però di non tradursi in atti
concreti perché, come ha spiegato l'assessore Pierpaolo Roberti,
in base a una prima ricognizione tecnica non risultano
praticabili le sanzioni richieste nei confronti del
rappresentante istituzionale triestino.
L'ampia discussione ha trovato comunque tutti d'accordo sulla
necessità di dissociarsi in modo chiaro e netto da "esternazioni
contrarie ai valori della Costituzione", come le ha definite
Roberto Cosolini, primo firmatario della mozione Pd. Mentre
Cristian Sergo, capogruppo e primo firmatario del testo M5S, ha
osservato che "quando si viene eletti, si diventa rappresentanti
di tutti i cittadini, non solo di chi ci ha votato".
Dure le parole di condanna pronunciate da Alessandro Basso
(Fratelli d'Italia): "Voterò convintamente a favore della
mozione. Dobbiamo essere credibili come classe politica: dentro
le istituzioni non ci si può permettere di dire quel che si
vuole". Concetti condivisi da Francesco Russo (Pd): "Ringrazio
Basso: l'atto che stiamo compiendo va proprio nella direzione di
ribadire la sacralità delle istituzioni".
Mauro Capozzella (M5S) ha allargato il tiro sottolineando che "il
compito dei partiti è anche quello di filtrare la classe
politica" dopo che Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per
l'Autonomia, aveva osservato che "il consigliere di cui stiamo
parlando era stato comunque inserito nelle liste elettorali,
anche se si era già distinto per atteggiamenti di quel tipo, e su
questo dobbiamo riflettere". Furio Honsell, nell'aggiungere la
sua firma alle mozioni, a questo proposito si è rammaricato del
fatto che "qualcuno pensi che l'odio paga. E a volte purtroppo
davvero paga, visto che questo consigliere è stato eletto".
Antonio Lippolis (Lega) ha parlato di "affermazioni farneticanti"
e di "manie di protagonismo" di Tuiach, precisando che non
avrebbe partecipato al voto solo perché le mozioni riportano
esplicitamente un nome e un cognome, mentre il collega di partito
Danilo Slokar, nel ribadire la sua contrarietà all'omofobia e il
voto a favore delle mozioni, ha ricordato che "l'aggressione
avvenne perché la vittima cercava di dividere due litiganti
ubriachi, e non per omofobia".
Un distinguo di questo genere è arrivato anche dall'assessore
Pierpaolo Roberti, nel suo intervento alla fine del dibattito.
Dopo aver ribadito "che le mozioni sono scritte bene e, come già
sanno i proponenti, la Giunta le condivide", Roberti si è
rammaricato del fatto "che qualcuno cerchi di strumentalizzare
parlando di aggressione di carattere omofobo, mentre nel testo
correttamente non se ne parla". L'assessore si riferiva
all'intervento di Roberto Cosolini, primo firmatario della
mozione del Pd, che nella replica finale gli ha ribadito la sua
convinzione: "La vittima dell'aggressione è nota per il suo
impegno nella comunità Lgbt, e io credo che nell'accanimento su
di lui possa esserci stata anche quella componente".
Roberti ha risposto in modo indiretto anche alle considerazioni
di Moretuzzo sulla selezione del personale politico: "A ridosso
della candidatura, c'erano persone di opposta fede politica che
parlavano bene di Tuiach. E noi comunque abbiamo preso le
distanze da lui da tempo: quella persona è stata allontanata
dalla Lega nel 2017, e per molto meno".
L'assessore ha infine riassunto la relazione già svolta dai suoi
uffici sui possibili provvedimenti di sospensione, riportando
alcuni esempi degli ultimi anni e sottolineando che non esistono
in giurisprudenza casi di sanzioni di questo genere per reati di
opinione. La conclusione è che appare molto difficile "sospendere
un amministratore prima che ci sia una condanna da parte della
magistratura".
ACON/FA-fc