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Ripartenza: Cgil Cisl e Uil da Zanin su priorità Tavolo post-pandemia

26.03.2021
15:43
(ACON) Udine, 26 mar - Cgil, Cisl e Uil del Friuli centrale prenotano un posto al Tavolo della terza ripartenza. I dirigenti delle tre organizzazioni sindacali hanno incontrato oggi a Udine il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, al quale hanno consegnato un documento che analizza la crisi economica del territorio e suggerisce una serie di ricette per il rilancio. Le proposte, ha assicurato Zanin, entreranno a far parte del dossier all'esame del nuovo organismo.

È il primo tangibile effetto del nuovo gruppo di lavoro, che si è insediato giovedì a Trieste con le relazioni del governatore Massimiliano Fedriga e dell'assessore alle Finanze, Barbara Zilli. Fortemente voluto da Zanin, il Tavolo per la terza ripartenza è formato da tutti i gruppi politici e si propone di indicare gli obiettivi strategici su cui incanalare i copiosi investimenti del post pandemia in arrivo nei prossimi mesi, a cominciare da quelli europei.

Nella stessa ottica si muove il documento dei sindacati, che parte dai numeri di una crisi particolarmente acuta in regione ("dove l'epidemia ha avuto un impatto superiore alla media nazionale") e nel territorio dell'ex provincia di Udine, che presenta un tasso di disoccupazione del 6,8%, superiore alla media del Fvg. Cgil, Cisl e Uil individuano i punti deboli del sistema-Friuli (troppe aziende di piccole dimensioni, arretramento dell'export, ridotta propensione agli investimenti, assetti proprietari sempre meno locali) e chiedono alla Regione scelte forti in termini di incentivi all'aggregazione tra imprese, manutenzione del territorio, adeguamento energetico degli edifici pubblici, infrastrutture materiali e digitali, sviluppo della green economy e partecipazione alle strategie di rilancio.

"Per anni l'area del Friuli centrale ha vissuto sugli allori - ha osservato Zanin - anche grazie a quei tre-quattro grandi player che garantiscono la tenuta del sistema e danno una parvenza di tranquillità, quando invece tante piccole aziende vivono situazioni difficili. Dobbiamo ripartire dai nostri elementi di forza, a cominciare dal tessuto manifatturiero". Tenendo presente però "che la pandemia ha cambiato tutto e ora passiamo dalla globalizzazione alla localizzazione. Nascerà un modello economico diverso e, proprio per questo, ho lanciato l'idea del Tavolo per la terza ripartenza. Come avvenne dopo il terremoto, dobbiamo immaginare il Friuli Venezia Giulia dei prossimi 20-30 anni".

Il confronto è necessario anche perché il primo Piano nazionale di resilienza, quello varato dal governo Conte 2, "citava solo due volte Trieste e mai il Fvg, con una serie di possibili investimenti concentrati nell'area portuale". Bisogna dunque allargare il tiro e guardare più lontano. Ai sindacati, infatti, Zanin ha voluto riportare le sue personali priorità strategiche, riassunte in quattro capitoli.

Il primo "è la necessità di realizzare un sistema logistico integrato alle spalle del Porto di Trieste, con Udine, Gorizia e Pordenone in grado di lavorare e assemblare i prodotti che sbarcano nello scalo giuliano. Per questo servono infrastrutture, perché oggi fra Trieste e gli altri capoluoghi i tempi di percorrenza restano quelli di cinquant'anni fa". Il secondo macro-obiettivo è far ripartire l'ascensore sociale, potenziando la formazione per aumentare le competenze dei giovani e puntando a una manifattura 4.0 che sia in grado di lavorare in modo innovativo.

Il terzo caposaldo è un nuovo modello insediativo, grazie allo smart working che ci consente di portare il lavoro a casa, anche negli incontaminati territori di collina e montagna, senza necessariamente intasare le città: "Ma servono reti digitali all'avanguardia e anche infrastrutture stradali, nel caso il lavoratore debba spostarsi rapidamente. Di certo il Friuli, con la sua qualità della vita, ha molte carte da giocare in questa prospettiva". Ha a che fare con ambiente e vivibilità anche il quarto obiettivo strategico indicato da Zanin, che pensa a turismo lento e agricoltura di qualità come nuova frontiera in grado di portare benessere e lavoro. ACON/FA-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin