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Voto: Piccin (FI), sindacati rispettino decisione su doppia preferenza

29.03.2021
15:44
(ACON) Trieste, 29 mar - "Spiace leggere dichiarazioni, da parte delle responsabili pari opportunità di Cgil, Cisl e Uil, che non fanno altro che ribadire le non-motivazioni portate in Aula dalle opposizioni con la loro proposta di introdurre la doppia preferenza di genere, che ritengo sia dannosa. La decisione del Consiglio regionale del Fvg sia rispettata".

Così, in una nota, la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia) replica all'intervento delle sigle sindacali sull'avvenuta bocciatura, in Aula, della proposta di legge 103, che prevedeva l'introduzione della doppia preferenza di genere nelle elezioni regionali.

"Nulla aggiunge - osserva Piccin - insistere sul fatto che il Fvg sia una delle tre Regioni dove si continuerà a non applicare questo meccanismo, oppure che su 49 consiglieri regionali solo 6 siano donne. Va ricordato che tra le Regioni che hanno introdotto la doppia preferenza di genere (accanto alle quote di lista) non sempre i risultati sono stati così brillanti come si vorrebbe far credere, tanto che la percentuale di donne elette resta bassa. Ovvero, questi meccanismi hanno contribuito ad aumentare significativamente la presenza di donne nei consigli regionali solo in quelli dove già erano numericamente superiori alla media. In Liguria, le donne in Aula sono addirittura scese da 5 a 3. E per la Puglia, dove la doppia preferenza è stata imposta d'imperio lo scorso luglio dal governo giallorosso, l'ex presidente Conte aveva azzardato: "Abbiamo scritto una nuova pagina della storia italiana dei diritti delle donne". Abbiamo visto a settembre quanto storica è stata quella pagina: le donne nel consiglio regionale pugliese sono passate da 5 a ben 7".

"Nessuno nega che le donne continuino a pagare un alto prezzo sul lavoro, soprattutto nel periodo dell'emergenza sanitaria - aggiunge Piccin -. Ma è assurdo collegare questa condizione, che va affrontata seriamente per garantire pari opportunità, alla mancanza della doppia preferenza di genere. O i sindacati pensano che approvando questa proposta si riducano anche i gap occupazionale e salariale tra uomo e donna?". "Non trovo ci siano disparità - continua la forzista - rispetto ai colleghi uomini né in Aula né di fronte all'opportunità di conquistare la fiducia dei cittadini. Invece, non esiste uno strumento, se non la convinzione personale, che convinca qualcuno a mettersi in gioco. Resto inoltre convinta che le distorsioni a livello comunale della doppia preferenza di genere, di cui sono stata testimone (sono consigliera comunale, capogruppo, a Pordenone), aumentino salendo di piano istituzionale. Basta demagogia e speculazioni propagandistiche nel tentativo di ergersi a paladini di un diritto che è già garantito alle donne alla pari degli uomini. È invece il momento che i partiti - conclude Piccin - valutino meglio le potenzialità di molte donne che ingiustamente faticano a veder riconoscersi il ruolo che compete loro in politica: su questo, non abbiamo certo bisogno di lezioni da nessuno". ACON/COM/fa



Mara Piccin (Forza Italia)