Covid: Riccardi in III Comm, obiettivo 10mila vaccini al giorno
(ACON) Trieste, 30 mar - Un Friuli Venezia Giulia colpito duro
da seconda e terza ondata della pandemia punta su 10mila vaccini
al giorno per uscire dall'incubo. "E' questa - ha chiarito oggi
Riccardo Riccardi ai consiglieri della Terza commissione,
radunati in aula dal presidente leghista Ivo Moras - la nostra
quota parte rispetto alle 500mila vaccinazioni quotidiane
indicate a livello nazionale dal generale Figliuolo. Ed è un
obiettivo - ha sottolineato senza mezzi termini il
vicegovernatore con delega alla Salute - sul quale ci giochiamo
tutto".
Riccardi ha scelto di intervenire direttamente solo alla fine di
un dibattito lungo quasi quattro ore e ricco di spunti, lasciando
che fossero Fabio Barbone, l'epidemiologo a capo della task force
regionale, e Gianna Zamaro, alla guida della Direzione centrale
salute, a fornire tutte le informazioni aggiornate sulla guerra
al virus.
Avvalendosi di tabelle e grafici, Barbone ha riassunto i
macro-numeri dell'epidemia, responsabile fino al 28 marzo di
96098 contagi e 3264 decessi in Fvg. Ma quel che più conta per
un'analisi comparativa tra territori sono le percentuali. Ebbene,
quella relativa alla letalità grezza - il rapporto tra casi
positivi e decessi - è ora al 3,4% in regione contro una media
nazionale del 3,1%, comunque inferiore a diverse regioni del
nord. Mentre la mortalità standardizzata per il 2020 - un dato
che si riferisce a tutte le cause di decesso e confronta la media
del periodo 2015-19 con quella del primo anno del Covid - ha
visto in Fvg un aumento del 12,5%, inferiore sia alla media
nazionale (15,6) sia a quella del Nord nel suo complesso (24,6).
Barbone ha documentato anche la forte "pressione" sulle terapie
intensive, il drastico calo di contagi nelle case di riposo a
febbraio e marzo, le fonti dei focolai, che si sviluppano in tre
casi su quattro in ambito familiare ma coinvolgono anche luoghi
di lavoro, scuole, strutture per anziani e ospedali. Pochi dubbi
infine su quale sia oggi il vero nemico, visto che la variante
inglese domina a Pordenone e Udine (100% dei casi in base ai
campioni), è vicina all'en plein a Gorizia (90%) e sta crescendo
anche a Trieste (61,5%).
La ricca esposizione ha suscitato molte domande e riflessioni da
parte dei commissari. Andrea Ussai (M5S), il collega di partito
Mauro Capozzella e Roberto Cosolini (Pd) si sono concentrati in
particolare sulla mortalità. "Visto che nel 2020 ci sono state
due ondate, perché non si scorporano i dati tra primavera e
autunno?", ha chiesto Ussai, mentre l'esponente dem ha invocato
chiarimenti sulla diversa velocità del virus nelle singole
province, con un'emergenza dapprima concentrata a Trieste e poi a
Udine. "Il Covid inizialmente ha colpito le comunità chiuse
dell'area triestina, dalle case di riposo alle strutture
sanitarie - ha spiegato Barbone - mentre in estate si è diffuso
tra i giovani e da lì alle loro famiglie, sostanzialmente
ovunque". "Quanto alla mortalità - ha detto invece il
vicegovernatore Riccardi - non è un buon servizio alla verità
fare la contabilità tra un mese e l'altro: i dati sull'incidenza
del contagio ci dicono che siamo più o meno nella media italiana,
e al di sotto di molte altre regioni".
Il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha posto il
problema dei decorsi post-degenza e dei tempi di recupero di chi
è guarito dal Covid, ricevendo da Barbone conferme sulla
problematica di disabilità a lungo termine innescate dal virus,
"il cosiddetto Covid cronico", e da Zamaro l'indicazione che "i
disturbi vanno valutati caso per caso, indirizzando chi ne soffre
a strutture diverse".
Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, e la collega di gruppo
Simona Liguori hanno chiesto informazioni sulle vaccinazioni
degli ultraottantenni e delle persone fragili, ricevendo da
Riccardi i numeri aggiornati: 250mila dosi ricevute in totale,
220mila somministrate, con 177mila somministrazioni sulle 180mila
possibili per over 80 e chi è più fragile.
Antonio Lippolis e Alfonso Singh, entrambi consiglieri della
Lega, hanno voluto invece approfondire il tema delle varianti:
sono forse arrivate da oltre confine? E i vaccini attuali sono in
grado di tutelarci da ogni forma di Covid? Rassicurante la
risposta di Barbone ("I vaccini coprono la variante inglese e
dovrebbero essere facilmente modulabili per creare protezione in
caso di nuove varianti"), mentre l'assessore Riccardi ha
osservato che "ragionevolmente, misure e regole diverse tra Stati
possono aver determinato un flusso di mobilità libero, facendo
circolare il virus".
Il capogruppo di Progetto Fvg/Ar, Mauro Di Bert, ha posto il tema
dei tanti contagi nei luoghi di lavoro, auspicando la maggior
tutela possibile per chi ogni giorno deve recarsi in azienda o in
fabbrica e rischia di portare a casa il contagio. "Confermo che
il problema esiste - gli ha risposto Barbone - specie nelle
piccole sedi", mentre Zamaro ha ricordato che "esiste uno
specifico protocollo per i luoghi di lavoro".
Mariagrazia Santoro (Pd) si è soffermata sulla scelta delle
categorie da vaccinare, perorando la causa dei "volontari del
trasporto sociale e sanitario e dei caregiver di persone
disabili", mentre il collega di partito Nicola Conficoni ha
proposto di approntare "liste di riservisti del vaccino, come ha
fatto la Toscana".
Ilaria Dal Zovo (M5S) è preoccupata per il sovraffollamento delle
terapie intensive e interessata alle possibilità di cure a
domicilio, mentre la leghista Maddalena Spagnolo ha chiesto
informazioni sulla possibilità di estendere agli avvocati le
vaccinazioni per la categoria del personale giudiziario.
Sui tamponi si è invece soffermato Walter Zalukar (Gruppo Misto),
che ne preferirebbe "meno ma più mirati" e insiste sui tempi
delle comunicazioni con i Dipartimenti di prevenzione.
"Dall'inizio della pandemia - gli ha risposto Barbone - il tempo
medio dalla prenotazione all'esecuzione del tampone è di 2
giorni".
ACON/FA-fc