Scuola: audizioni in VI Commissione su didattica a distanza e contagi
(ACON) Trieste, 7 apr - Una percentuale significativa di
istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia non ha constatato
differenze nella valutazione degli apprendimenti tra il primo
periodo dell'anno 2019-20, quando ancora non eravamo alle prese
con la pandemia, e il 2020-21, caratterizzato invece dalla
forzata convivenza tra didattica in presenza e a distanza. E'
questo uno dei dati più interessanti emersi oggi nel corso
dell'audizione di Daniela Beltrame, direttrice dell'Ufficio
scolastico regionale (Usr), in VI Commissione.
Nel dettaglio, non ha riscontrato differenze il 39,05% delle
scuole primarie, il 60,95% delle medie e il 48,28% delle
superiori, e nell'ambito delle scuole secondarie di secondo grado
il 22,41% degli istituti ha indicato persino un miglioramento
nelle valutazioni degli studenti.
"E' stato il nostro Ufficio a condurre questo monitoraggio - ha
spiegato Beltrame ai commissari, convocati nell'aula di piazza
Oberdan dal presidente Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) - . I
dati fanno riferimento al periodo dal 1° al 15 febbraio e
provengono da quasi tutti gli istituti, 165 su 167. Molte scuole
- ha aggiunto la dirigente - considerano la didattica digitale
integrata come un'alternativa importante alla didattica in sola
presenza, perché ha consentito il potenziamento delle dotazioni
tecnologiche e spinto i docenti a innovare le metodologie. Ma
ovviamente sono emerse anche criticità, come la mancanza del
contatto diretto tra alunni e insegnanti, patito in particolare
dagli alunni più fragili. Bisognerebbe continuare a investire in
infrastrutture di rete, per le scuole ma anche per le famiglie. E
pensiamo di attrezzarci per colmare l'assenza di una piattaforma
nazionale per la didattica a distanza".
Quanto all'andamento dei contagi - un altro dei temi proposti da
Chiara Da Giau del Pd nella sua richiesta di audizione - ,
Beltrame ha fatto riferimento ai dati del Ministero, unico
titolare dell'indagine, che ha rilevato in Fvg un picco di
positivi in ambiente scolastico nel periodo 8-20 marzo.
All'audizione non erano presenti i dirigenti scolastici degli
ambiti territoriali. "Gli ex provveditori agli studi non si
occupano di monitoraggi né di Dad e digitale", ha spiegato
Beltrame, che faceva riferimento ai responsabili delle 4
articolazioni periferiche corrispondenti alle ex province. Ma la
sua scelta si è attirata le aspre critiche dei consiglieri delle
Opposizioni, che invece volevano coinvolgere gli 11 poli della
formazione distribuiti sul territorio.
"Credo sia stata violata sia l'autonomia scolastica sia
l'autonomia del Consiglio", ha attaccato Furio Honsell (Open
Sinistra Fvg), mentre Chiara Da Giau (Pd) ha assicurato "che non
si voleva mettere sotto processo nessuno". Sulla stessa linea gli
interventi di Sergio Bolzonello (Pd), che ha preannunciato una
nuova richiesta di audizione, e di Ilaria Dal Zovo (M5S), che
rispetto ai contenuti della relazione ha invocato un rapido
ritorno alla scuola in presenza. Antonio Lippolis (Lega) ha
chiesto informazioni sugli alunni finiti in quarantena, mentre
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) e il presidente Sibau
hanno riflettuto sui risultati didattici della scuola a distanza.
Alessandro Basso (FdI) ha sottolineato il ruolo strategico dei
dirigenti scolastici e ancora Da Giau ha chiesto e ottenuto
informazioni sugli alunni con bisogni educativi speciali.
"Nessuno di loro è stato escluso dalla scuola in presenza", le ha
risposto la direttrice dell'Usr.
Sempre sul fronte scolastico, le audizioni di Carlo Maria Caputi
e Rachele Petrin, del coordinamento Fvg dei presidenti dei
Consigli di istituto, e di Cristina Gregoris, referente triestina
del comitato Pas, hanno messo al centro la necessità del ritorno
alle lezioni in presenza, sottolineando "la contraddizione tra
scuole chiuse e altri luoghi di possibile contagio aperti", come
pure i disagi psicologici sofferti da ragazzi e insegnanti a
causa della didattica a distanza.
A loro ha risposto indirettamente l'assessore alla Formazione,
Alessia Rosolen, ricordando che la Regione "agì con senso di
responsabilità" quando "a fronte di un picco di contagi" prese la
decisione di anticipare di pochi giorni la chiusura delle aule
rispetto ai decreti che stabilivano la zona arancione e la zona
rossa. In questo ultimo anno difficile c'è stato comunque "un
salto di qualità dal punto di vista digitale che non si vedeva da
decenni - ha sottolineato Rosolen - : ora solo il 7,39 per cento
degli studenti è privo di un dispositivo e ancora più bassa è la
percentuale di chi non ha connettività".
ACON/FA