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Giovani: audizioni in VI Comm, nuove idee per attrarre laureati in Fvg

13.04.2021
13:51
(ACON) Trieste, 13 apr - Una norma promossa negli obiettivi, nei contenuti e anche nelle modalità esecutive, ma ulteriormente perfezionabile in termini di efficacia concreta, approfittando di un'iniezione di nuovi elementi già in fase di elaborazione da parte degli stakeholders, da valutare e interpretare ai fini applicativi.

Questo è quanto emerso nel corso dei lavori della VI Commissione permanente, presieduta da TalentiGiuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, convocati per consentire una serie di audizioni legate al contenuto del disegno di legge 129 in materia di sostegno alla permanenza, al rientro e all'attrazione sul territorio regionale di giovani professionalità altamente specializzate - Talenti Fvg.

I portatori di interesse hanno dunque espresso le loro valutazioni sui 10 articoli che prevedono un quadro di interventi, da realizzarsi in collaborazione con il sistema degli Enti locali e il coinvolgimento attivo del tessuto imprenditoriale e delle Parti sociali, per rendere il Friuli Venezia Giulia auspicabile sede della vita personale e lavorativa degli Under 35 specializzati.

L'esame della norma, originariamente fissato per la mattinata di giovedì, è stato invece posticipato al successivo giovedì 22 aprile, al fine di consentire la ricezione di ulteriori spunti e indicazioni dai numerosi riferenti per trasformarli in eventuali integrazioni migliorative al documento.

Il rappresentante di Area Science Park, Stephen Taylor, ha parlato di "misura apprezzabile soprattutto per alcuni ambiti scientifici e tecnologici che, più di altri, pagano la cosiddetta fuga dei cervelli. Gli incentivi vanno sostenuti e noi siamo pronti per fare la nostra parte". Marco Sartor, a nome dell'Università di Udine ma anche dell'associazione laureati Ingegneria gestionale (Alig), ha definito il ddl "utile, interessante e suscettibile di potenziali miglioramenti. Come la necessità di riequilibrare le risorse disponibili e di rendere più snelle alcune procedure".

A livello sindacale, Matteo Zorn (Uil) ha espresso l'esigenza di "valutare bene l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando anche la rete European Employment Services - Eures". Rossana Giacaz (Cgil) si è invece soffermata "sulle classi di laurea comprese nel provvedimento, alle quali unire le ulteriori professionalità evidenziatesi durante l'emergenza. Lo strumento può essere rimodulato e ricalibrato, anche attraverso un accordo con il mondo del lavoro e delle imprese".

Lydia Alessio-Vernì (Agenzia Sviluppo Impresa) ha rimarcato che "i contenuti si integrano bene con le azioni che stiamo portiamo avanti per attrarre investimenti. Inoltre, bisogna rendere i lavoratori più adattabili alle esigenze del mondo del lavoro che, da par suo, deve adeguarsi ai bisogni delle nuove generazioni". Michele Tritta dell'Università di Trieste ha confermato una fuga all'estero di laureati ben superiore alla media nazionale, mentre Erica Maran (Scuola internazionale superiore di Studi avanzati - Sissa) ha elencato alcune iniziative già prese e Francesca Procino (Friuli Innovazione) ha espresso disponibilità "nel renderci intermediari verso le imprese, affinché includano negli organigrammi queste figure altamente specializzate".

Alberto Leone, infine, ha messo a disposizione i dati statistici elaborati dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, assicurando un contributo anche per un'eventuale campagna informativa e nell'organizzazione di eventi.

Durante il dibattito, il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha auspicato "un ulteriore arricchimento del ddl con idee e proposte. Sarebbe interessante anche conoscere un monitoraggio entrata-uscita rispetto altre regioni e sui dottorati di ricerca". Antonio Lippolis (Lega) ha chiesto se "chi arriva in Fvg dall'estero lo fa per mancanza di opportunità o perché la qualità delle strutture è alta". Il pentastellato Mauro Capozzella (M5S) ha altresì auspicato "i contributi dagli auditi su cosa possiamo fare per dare forza e carattere al ddl. Inoltre, con potenziali 15mila disoccupati dopo la pandemia, è necessario monitorare e potenziare i centri per l'impiego".

Anche Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) e Simona Liguori (Cittadini) hanno invocato ulteriori dati su cui ponderare, mentre sul fronte dem Chiara Da Giau (Pd) e Sergio Bolzonello (Pd) hanno ben accolto lo slittamento dell'esame del ddl. Il secondo, inoltre, ha detto di sentirsi "un po' il padre di questa norma che, tuttavia, deve essere allargata e collegata a tanti altri elementi per darle una forza superiore a quella di semplice, ma prezioso, bonus".

Nel corso del suo intervento conclusivo, l'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen, ha tenuto a sottolineare in videoconferenza che "lo scopo del ddl è quello di trattenere e attrarre soggetti con qualifiche specifiche che servono al tessuto produttivo del territorio. La norma si occupa del tema del lavoro e non mira a sanare tutte le situazioni fin qui evidenziate, perché si inserisce in un quadro di interventi più complessi, ai quali si affianca e non si sovrappone".

Rosolen, in tema di centri per l'impiego, si è infine detta d'accordo sull'obiettivo di "rinforzare ulteriormente questo servizio pubblico, offrendo un punto di riferimento a chi sceglie di restare o di tornare", ma anche di "ampliare il loro ruolo promozionale, nonché di verifica e confronto con le aziende". ACON/DB-fc



Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), presidente della VI Commissione consiliare
La VI Commissione consiliare durante gli odierni lavori d'aula
Mauro Capozzella (M5S)
Antonio Lippolis (Lega)