Giovani: audizioni in VI Comm, nuove idee per attrarre laureati in Fvg
(ACON) Trieste, 13 apr - Una norma promossa negli obiettivi,
nei contenuti e anche nelle modalità esecutive, ma ulteriormente
perfezionabile in termini di efficacia concreta, approfittando di
un'iniezione di nuovi elementi già in fase di elaborazione da
parte degli stakeholders, da valutare e interpretare ai fini
applicativi.
Questo è quanto emerso nel corso dei lavori della VI Commissione
permanente, presieduta da TalentiGiuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar)
e riunita a Trieste nell'aula consiliare, convocati per
consentire una serie di audizioni legate al contenuto del disegno
di legge 129 in materia di sostegno alla permanenza, al rientro e
all'attrazione sul territorio regionale di giovani
professionalità altamente specializzate - Talenti Fvg.
I portatori di interesse hanno dunque espresso le loro
valutazioni sui 10 articoli che prevedono un quadro di
interventi, da realizzarsi in collaborazione con il sistema degli
Enti locali e il coinvolgimento attivo del tessuto
imprenditoriale e delle Parti sociali, per rendere il Friuli
Venezia Giulia auspicabile sede della vita personale e lavorativa
degli Under 35 specializzati.
L'esame della norma, originariamente fissato per la mattinata di
giovedì, è stato invece posticipato al successivo giovedì 22
aprile, al fine di consentire la ricezione di ulteriori spunti e
indicazioni dai numerosi riferenti per trasformarli in eventuali
integrazioni migliorative al documento.
Il rappresentante di Area Science Park, Stephen Taylor, ha
parlato di "misura apprezzabile soprattutto per alcuni ambiti
scientifici e tecnologici che, più di altri, pagano la cosiddetta
fuga dei cervelli. Gli incentivi vanno sostenuti e noi siamo
pronti per fare la nostra parte". Marco Sartor, a nome
dell'Università di Udine ma anche dell'associazione laureati
Ingegneria gestionale (Alig), ha definito il ddl "utile,
interessante e suscettibile di potenziali miglioramenti. Come la
necessità di riequilibrare le risorse disponibili e di rendere
più snelle alcune procedure".
A livello sindacale, Matteo Zorn (Uil) ha espresso l'esigenza di
"valutare bene l'incontro tra domanda e offerta di lavoro,
valorizzando anche la rete European Employment Services - Eures".
Rossana Giacaz (Cgil) si è invece soffermata "sulle classi di
laurea comprese nel provvedimento, alle quali unire le ulteriori
professionalità evidenziatesi durante l'emergenza. Lo strumento
può essere rimodulato e ricalibrato, anche attraverso un accordo
con il mondo del lavoro e delle imprese".
Lydia Alessio-Vernì (Agenzia Sviluppo Impresa) ha rimarcato che
"i contenuti si integrano bene con le azioni che stiamo portiamo
avanti per attrarre investimenti. Inoltre, bisogna rendere i
lavoratori più adattabili alle esigenze del mondo del lavoro che,
da par suo, deve adeguarsi ai bisogni delle nuove generazioni".
Michele Tritta dell'Università di Trieste ha confermato una fuga
all'estero di laureati ben superiore alla media nazionale, mentre
Erica Maran (Scuola internazionale superiore di Studi avanzati -
Sissa) ha elencato alcune iniziative già prese e Francesca
Procino (Friuli Innovazione) ha espresso disponibilità "nel
renderci intermediari verso le imprese, affinché includano negli
organigrammi queste figure altamente specializzate".
Alberto Leone, infine, ha messo a disposizione i dati statistici
elaborati dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea,
assicurando un contributo anche per un'eventuale campagna
informativa e nell'organizzazione di eventi.
Durante il dibattito, il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) ha auspicato "un ulteriore arricchimento del ddl con idee e
proposte. Sarebbe interessante anche conoscere un monitoraggio
entrata-uscita rispetto altre regioni e sui dottorati di
ricerca". Antonio Lippolis (Lega) ha chiesto se "chi arriva in
Fvg dall'estero lo fa per mancanza di opportunità o perché la
qualità delle strutture è alta". Il pentastellato Mauro
Capozzella (M5S) ha altresì auspicato "i contributi dagli auditi
su cosa possiamo fare per dare forza e carattere al ddl. Inoltre,
con potenziali 15mila disoccupati dopo la pandemia, è necessario
monitorare e potenziare i centri per l'impiego".
Anche Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) e Simona Liguori
(Cittadini) hanno invocato ulteriori dati su cui ponderare,
mentre sul fronte dem Chiara Da Giau (Pd) e Sergio Bolzonello
(Pd) hanno ben accolto lo slittamento dell'esame del ddl. Il
secondo, inoltre, ha detto di sentirsi "un po' il padre di questa
norma che, tuttavia, deve essere allargata e collegata a tanti
altri elementi per darle una forza superiore a quella di
semplice, ma prezioso, bonus".
Nel corso del suo intervento conclusivo, l'assessore regionale a
Lavoro, Formazione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen, ha
tenuto a sottolineare in videoconferenza che "lo scopo del ddl è
quello di trattenere e attrarre soggetti con qualifiche
specifiche che servono al tessuto produttivo del territorio. La
norma si occupa del tema del lavoro e non mira a sanare tutte le
situazioni fin qui evidenziate, perché si inserisce in un quadro
di interventi più complessi, ai quali si affianca e non si
sovrappone".
Rosolen, in tema di centri per l'impiego, si è infine detta
d'accordo sull'obiettivo di "rinforzare ulteriormente questo
servizio pubblico, offrendo un punto di riferimento a chi sceglie
di restare o di tornare", ma anche di "ampliare il loro ruolo
promozionale, nonché di verifica e confronto con le aziende".
ACON/DB-fc