News


Salute: Piccin (FI), rifare accordi nazionali numero medici e pediatri

13.04.2021
17:41
(ACON) Trieste, 13 apr - "Le audizioni sulla carenza di medici di Medicina generale e di pediatri sul territorio testimoniano come questo problema, acuito dall'emergenza da Covid-19, abbia radici soprattutto nell'accordo collettivo nazionale che disciplina il rapporto tra servizio sanitario e medici".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia), prendendo la parola a margine delle audizioni in sede di Commissione dedicate alla carenza di medici di Medicina generale e di pediatri di libera scelta per l'erogazione dell'assistenza medica primaria e definendo "singolare l'ostruzionismo strumentale delle opposizioni, basato sull'anteporre argomenti non all'ordine del giorno".

"Corretta l'indicazione che avevamo dato alla Giunta regionale - ricorda l'esponente forzista - di rapportarsi anche con il Governo per tutte le modifiche normative e degli accordi necessarie a incrementare e a rendere capillare la presenza di medici e pediatri in tutta la regione, in particolare nelle aree a minore densità abitativa".

"Resta valida, insomma, l'indicazione data con l'ordine del giorno a prima firma del collega Alfonso Singh, coinvolgendo il resto del Centrodestra e non soltanto, approvato in dicembre nell'ambito della legge di Stabilità. Occorre insistere con il ministro Roberto Speranza e le organizzazioni sindacali - auspica Piccin - per rivedere gli accordi nazionali, troppo ingessati su procedure e tempistiche di assegnazione degli incarichi, anche a fronte del numero di pensionamenti, prepensionamenti e rinunce, nonché prive di penali per i medici che rinunciano all'incarico dopo aver preso parte a una procedura di assegnazione".

"A livello di accordo integrativo regionale - aggiunge ancora la consigliera di FI - pare valida l'indicazione di riportare il rapporto ottimale a un medico ogni mille abitanti, per poter così anticipare l'ingresso nella professione di un maggior numero di medici di Medicina generale, anche se è un'ipotesi più volte rigettata dalle organizzazioni sindacali".

"Va trovato anche un modo adeguato per incentivare e rilanciare, tra gli specializzandi, l'interesse per questa professione - conclude la nota - che è fondamentale per le nostre comunità e la tenuta del nostro sistema salute". ACON/COM/db



Mara Piccin (FI)