Covid: Centis (Cittadini), applicare obbligo vaccino operatori sanità
(ACON) Trieste, 15 apr - "L'episodio avvenuto all'hospice di
San Vito al Tagliamento, dove un operatore sanitario non
vaccinato ha probabilmente diffuso il contagio del Covid-19 ad
alcuni pazienti, ha suscitato un vespaio di polemiche e
preoccupazioni".
Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Tiziano Centis
(Cittadini), ricordando di aver depositato un'interrogazione
urgente per accertarsi che "la Regione Fvg agisca, dando subito
seguito alle recenti disposizioni nazionali sull'obbligo
vaccinale per gli operatori sanitari, affinché le Aziende
sanitarie procedano senza perdere un giorno alle verifiche, alla
fissazione degli appuntamenti vaccinali e alla pronta sospensione
di chi rifiuterà la somministrazione in assenza di giustificati
motivi medici".
"Secondo il dl 44/2021, al fine di tutelare la salute pubblica e
mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle
prestazioni di cura e assistenza, la vaccinazione gratuita per la
prevenzione dell'infezione da Sars-CoV-2 costituisce - ricorda
l'esponente civico - un requisito essenziale per l'esercizio
della professione e per lo svolgimento delle prestazioni
lavorative rese dai soggetti obbligati".
"Il decreto in vigore - spiega Centis - prevede una precisa
procedura per accertare se l'operatore sanitario sia stato
vaccinato e, in caso contrario, deve essere esortato a farlo. La
procedura prevede come ultima istanza l'eventuale sospensione dal
servizio di chi rifiuta di vaccinarsi. È importante che chi è a
stretto contatto con i pazienti, persone fragili e di conseguenza
più a rischio di altri nelle conseguenze della malattia, debba
essere vaccinato per escludere la possibilità di essere veicolo
di contagio".
"Ecco perché la Regione Friuli Venezia Giulia deve dare
velocemente piena attuazione a questa procedura, evitando così -
auspica la nota dei Cittadini - che si verifichino episodi
incresciosi come quello accaduto a San Vito. È indispensabile, in
questo momento più che mai, adottare tutte le misure possibili
per tutelare la salute dei pazienti e di chi si trova nelle
strutture sanitarie. Inoltre, è compito della Regione agire
subito in modo che le regole vengano rispettate ed evitare il
nascere di nuovi focolai".
"Secondo quanto previsto dal decreto, le Regioni hanno 10 giorni
di tempo, dal momento della ricezione degli elenchi provenienti
anche dagli ordini professionali, oltreché dai datori di lavoro,
per verificare tramite i relativi sistemi informativi - dettaglia
ancora Centis - lo stato vaccinale di ciascuno dei soggetti
rientranti negli elenchi. Le stesse sono tenute, nel rispetto
delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali, a
una segnalazione immediata alle Aziende sanitarie competenti dei
nominativi di coloro relativamente ai quali non risulta
l'effettuazione della vaccinazione anti Sars-CoV-2 o la
presentazione della richiesta di vaccinazione nelle modalità
stabilite nell'ambito della campagna vaccinale in atto.
Considerato che, proprio in questi giorni, dovrebbe ricevere
dalla Regione gli elenchi del personale sanitario non vaccinato,
è essenziale che l'Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo),
come le altre regionali, assolva ai suoi compiti con la massima
celerità".
"Gli operatori sanitari della nostra Regione - conclude la nota
dei Cittadini - hanno le più alte percentuali di adesione alla
campagna vaccinale, ma bastano anche soltanto pochi casi fuori
controllo e viene compromesso tutto il lavoro svolto per mettere
in sicurezza le strutture sanitarie. Episodi come quello avvenuto
a San Vito non devono mai più accadere. Per questo motivo invito
l'assessore a fare in modo che vengano applicate pienamente le
disposizioni del decreto".
ACON/COM/db