Omnibus: audizioni in IV Comm, si completi Piano attività estrattive
(ACON) Trieste, 15 apr - Un sollecito a completare al più
presto l'iter del Piano regionale attività estrattive (Prae), il
richiamo alla coerenza tra norme regionali e nazionali in materia
di edilizia, i problemi legati alla definizione di lastrico
solare. Sono i principali spunti emersi durante la seduta di oggi
della IV Commissione, presieduta da Mara Piccin (Forza Italia) e
interamente dedicata alle audizioni di associazioni, categorie
professionali e società di gestione interessate alle novità
introdotte dal ddl 130 Omnibus.
Confartigianato, Confapi e l'Ordine degli ingegneri hanno
auspicato che il Prae diventi al più presto operativo. "Il Piano
- ha spiegato Luca Nardone di Confartigianato - sarà uno
strumento importante di valorizzazione delle risorse minerali. La
Regione dovrebbe aiutare i Comuni a individuare le aree in cui è
possibile insediare cave, sia in termini di semplificazione sia
con un sostegno economico". Ancora più esplicito Denis Petrigh,
presidente di Confapi: "Chiedo alla Regione un atto di coraggio -
ha detto, collegato da remoto all'aula del Consiglio dove si
svolgeva la seduta, come tutti gli altri portatori di interesse -
e cioè di dare una svolta al Piano, perché il nodo cruciale è che
non potete delegare a enti come i Comuni l'individuazione delle
aree estrattive, le cosiddette zone D4, e il problema principale
è proprio quello di trovare nuove zone".
Un sollecito in tal senso è giunto anche dall'Ordine degli
ingegneri, rappresentato da Gladys Doris Lizzi, che ha proposto
di legare queste attività alla pianificazione territoriale
regionale. Sempre in tema di attività estrattive, il presidente
dell'Ordine professionale dei Geologi, Francesco Treu, ha
criticato la scelta di uniformare tra loro le diverse categorie
di attività, "senza tener conto della specificità del settore
pietre ornamentali".
Mariagrazia Santoro (Pd), unica a intervenire tra i consiglieri,
ha introdotto una problematica condivisa da numerosi portatori di
interesse, quella della compatibilità tra norme regionali e
nazionali nel campo dell'edilizia, con particolare riferimento ai
bonus fiscali. L'Agenzia delle Entrate, rappresentata da
Francesca Tassotto, non è stata in grado di fornire "risposte
esaustive" alla consigliera su questo possibile conflitto
interpretativo, e il tema è stato ripreso da Paolo Bon
dell'Ordine degli architetti: "C'è preoccupazione sulla coerenza
tra norma nazionale e regionale soprattutto per quanto attiene la
definizione degli ampliamenti fuori sagoma". Anche Alessandro
Gerdina (Collegio dei Geometri Trieste) auspica "un collegamento
con l'Agenzia delle Entrate riguardo al tema della
regolarizzazione degli immobili".
Ha parlato di bonus 110 per cento anche Ance Fvg, esprimendo una
valutazione condivisa con Confindustria. "Il ddl introduce
dispositivi importanti - ha detto il presidente, Roberto Contessi
- ed è positivo il tentativo di migliorare le conformità del
bonus 110, che stanno creando un tappo per tanti operatori, come
pure la soluzione al problema dei diritti pregressi sui confini,
tema molto sentito a Lignano e Grado. Questo testo di legge è
stato apprezzato anche da altre associazioni di categoria".
L'inserimento del lastrico solare tra le superfici accessorie,
introdotto dall'articolo 81 del ddl, rischia di creare confusione
secondo il Collegio geometri di Trieste, ma anche per il Collegio
dei periti industriali. "L'applicazione della legge ai casi
concreti - prevede da Trieste Sergio Bisiani - porterà enormi
ripercussioni in fase di progettazione delle opere e sarà motivo
di enormi discussioni e grandi difficoltà, che non mi sembrano
giustificate".
Giudizio positivo sulle nuove norme da parte dei soggetti che si
occupano di ciclo idrico: si sono espressi in videoconferenza
Lta, Irisacqua, Acegas Aps, Acquedotto del Carso, Ausir e Cafc.
L'associazione Elettricità Futura, con Iulca Collevecchio, chiede
invece alla Regione maggior coraggio sulla decarbonizzazione, con
l'introduzione delle modifiche approvate dal Dl Semplificazioni e
la previsione di nuove procedure digitalizzate, mentre
l'Associazione dei consorzi di bonifica ha annunciato, come altri
enti, il deposito di una memoria che proporrà modifiche non
sostanziali all'articolato.
Dorino Favot, presidente dell'Anci, ha espresso la perplessità
dei Comuni sull'articolo 100, che snellisce la procedura per la
costruzione di impianti di energia elettrica da fonti
rinnovabili. Il problema, ha detto Favot, è quello di consentire
ai municipi "di esercitare le loro competenze di governo del
territorio. Faccio un esempio spicciolo: con questo via libera
immediato potrebbero nascere come funghi impianti di
fotovoltaico, senza che il Comune sia messo in grado di dire la
sua".
L'Ordine dei dottori agronomi e forestali, con Monica Cairoli, ha
annunciato un documento scritto, mentre l'Arpa ha espresso
apprezzamento per il ddl "che colma un vuoto normativo". Alla
seduta ha preso parte anche l'assessore Fvg a Infrastrutture e
Territorio, Graziano Pizzimenti.
ACON/FA-fc