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Omnibus: audizioni in IV Comm, si completi Piano attività estrattive

15.04.2021
17:26
(ACON) Trieste, 15 apr - Un sollecito a completare al più presto l'iter del Piano regionale attività estrattive (Prae), il richiamo alla coerenza tra norme regionali e nazionali in materia di edilizia, i problemi legati alla definizione di lastrico solare. Sono i principali spunti emersi durante la seduta di oggi della IV Commissione, presieduta da Mara Piccin (Forza Italia) e interamente dedicata alle audizioni di associazioni, categorie professionali e società di gestione interessate alle novità introdotte dal ddl 130 Omnibus.

Confartigianato, Confapi e l'Ordine degli ingegneri hanno auspicato che il Prae diventi al più presto operativo. "Il Piano - ha spiegato Luca Nardone di Confartigianato - sarà uno strumento importante di valorizzazione delle risorse minerali. La Regione dovrebbe aiutare i Comuni a individuare le aree in cui è possibile insediare cave, sia in termini di semplificazione sia con un sostegno economico". Ancora più esplicito Denis Petrigh, presidente di Confapi: "Chiedo alla Regione un atto di coraggio - ha detto, collegato da remoto all'aula del Consiglio dove si svolgeva la seduta, come tutti gli altri portatori di interesse - e cioè di dare una svolta al Piano, perché il nodo cruciale è che non potete delegare a enti come i Comuni l'individuazione delle aree estrattive, le cosiddette zone D4, e il problema principale è proprio quello di trovare nuove zone".

Un sollecito in tal senso è giunto anche dall'Ordine degli ingegneri, rappresentato da Gladys Doris Lizzi, che ha proposto di legare queste attività alla pianificazione territoriale regionale. Sempre in tema di attività estrattive, il presidente dell'Ordine professionale dei Geologi, Francesco Treu, ha criticato la scelta di uniformare tra loro le diverse categorie di attività, "senza tener conto della specificità del settore pietre ornamentali".

Mariagrazia Santoro (Pd), unica a intervenire tra i consiglieri, ha introdotto una problematica condivisa da numerosi portatori di interesse, quella della compatibilità tra norme regionali e nazionali nel campo dell'edilizia, con particolare riferimento ai bonus fiscali. L'Agenzia delle Entrate, rappresentata da Francesca Tassotto, non è stata in grado di fornire "risposte esaustive" alla consigliera su questo possibile conflitto interpretativo, e il tema è stato ripreso da Paolo Bon dell'Ordine degli architetti: "C'è preoccupazione sulla coerenza tra norma nazionale e regionale soprattutto per quanto attiene la definizione degli ampliamenti fuori sagoma". Anche Alessandro Gerdina (Collegio dei Geometri Trieste) auspica "un collegamento con l'Agenzia delle Entrate riguardo al tema della regolarizzazione degli immobili". Ha parlato di bonus 110 per cento anche Ance Fvg, esprimendo una valutazione condivisa con Confindustria. "Il ddl introduce dispositivi importanti - ha detto il presidente, Roberto Contessi - ed è positivo il tentativo di migliorare le conformità del bonus 110, che stanno creando un tappo per tanti operatori, come pure la soluzione al problema dei diritti pregressi sui confini, tema molto sentito a Lignano e Grado. Questo testo di legge è stato apprezzato anche da altre associazioni di categoria".

L'inserimento del lastrico solare tra le superfici accessorie, introdotto dall'articolo 81 del ddl, rischia di creare confusione secondo il Collegio geometri di Trieste, ma anche per il Collegio dei periti industriali. "L'applicazione della legge ai casi concreti - prevede da Trieste Sergio Bisiani - porterà enormi ripercussioni in fase di progettazione delle opere e sarà motivo di enormi discussioni e grandi difficoltà, che non mi sembrano giustificate".

Giudizio positivo sulle nuove norme da parte dei soggetti che si occupano di ciclo idrico: si sono espressi in videoconferenza Lta, Irisacqua, Acegas Aps, Acquedotto del Carso, Ausir e Cafc. L'associazione Elettricità Futura, con Iulca Collevecchio, chiede invece alla Regione maggior coraggio sulla decarbonizzazione, con l'introduzione delle modifiche approvate dal Dl Semplificazioni e la previsione di nuove procedure digitalizzate, mentre l'Associazione dei consorzi di bonifica ha annunciato, come altri enti, il deposito di una memoria che proporrà modifiche non sostanziali all'articolato. Dorino Favot, presidente dell'Anci, ha espresso la perplessità dei Comuni sull'articolo 100, che snellisce la procedura per la costruzione di impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il problema, ha detto Favot, è quello di consentire ai municipi "di esercitare le loro competenze di governo del territorio. Faccio un esempio spicciolo: con questo via libera immediato potrebbero nascere come funghi impianti di fotovoltaico, senza che il Comune sia messo in grado di dire la sua".

L'Ordine dei dottori agronomi e forestali, con Monica Cairoli, ha annunciato un documento scritto, mentre l'Arpa ha espresso apprezzamento per il ddl "che colma un vuoto normativo". Alla seduta ha preso parte anche l'assessore Fvg a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti. ACON/FA-fc



I lavori della IV Commissione
Mara Piccin (FI), presidente della IV Commissione
Mariagrazia Santoro (Pd)
L'assessore Fvg a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti