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Porti: Nicoli (FI), creare Commissione permanente per scalo Monfalcone

20.04.2021
16:25
(ACON) Trieste, 20 apr - "Oltre ad annunci, visite di cortesia e nomine, non si notano passi avanti per l'ammodernamento e lo sviluppo del porto di Monfalcone. A fronte della gestione monopolistica che verrà instaurata dal nuovo proprietario (l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale) e di grandi incertezze, l'unico strumento di controllo che si può attuare è la costituzione di una Commissione permanente sulla portualità, di cui facciano parte le forze politiche, in modo da monitorare gli aspetti tecnici e politici e verificarne l'attuazione. Il sindaco si attivi subito, in modo che le problematiche del porto non rimangano insolute per altri 20 anni".

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Giuseppe Nicoli.

"Per pochi denari - osserva il forzista - il territorio isontino ha abdicato al ruolo strategico dello scalo portuale che, tra l'altro, credo possa valere molto di più. A breve seguiranno le acquisizioni delle aree di proprietà del Consorzio e anche in questa partita i sindaci del Monfalconese non si sono mossi, con evidenti responsabilità politiche. Lasciare all'Authority una gestione monopolistica dello scalo è un pericolo, soprattutto in un'ottica di investimenti privati che non siano graditi alla proprietà".

"Anche sulla variante localizzata approvata dal Comune, ma anche dalla Regione - sottolinea ancora il consigliere - , assistiamo a un preoccupante stallo che di fatto scoraggia i possibili investitori privati a insediarsi nella zona del Lisert, ormai rimasta in ostaggio agli ambientalisti integralisti che poco a cuore hanno lo sviluppo economico e occupazionale del territorio".

"Il primo nodo irrisolto - continua Nicoli - riguarda l'escavo del canale di accesso al porto, ancora impastoiato su problematiche burocratiche e progettuali. Mi chiedo se l'Authority, ancora immobile rispetto alle osservazioni del Provveditorato delle opere pubbliche, sia contraria al progetto. Nonostante le riunioni al ministero, dopo le quali attendiamo l'ennesimo accordo di programma, emerge la buona volontà del Comune di Monfalcone a risolvere le problematiche sul tema ma senza riuscire a incidere, anche perché non fa parte del Comitato di gestione, nonostante le mie continue sollecitazioni affinché al Governo si provveda a modificare la relativa norma".

"Sull'escavo, le soluzioni ci sarebbero: Fincantieri dispone di mezzi adeguati per poterlo effettuare in breve tempo. Una soluzione che potrebbe essere presa in considerazione dalla Regione per le manutenzioni e dragaggi delle vie d'acqua del Friuli Venezia Giulia. La campagna degli annunci è continuata sull'elettrificazione della banchina e su un non chiaro adeguamento alla sicurezza - aggiunge il capogruppo forzista -, il tutto contenuto in un Piano organico del porto redatto dall'Authority, del quale però nessuna amministrazione locale sa nulla".

"Ricordiamo che l'Autorità incamera tutte le entrate concessorie dal porto di Monfalcone, ma non si capisce con che investimenti voglia procedere - conclude Nicvoli - e soprattutto quali siano i concreti investimenti sullo scalo monfalconese. Unico dato certo sono le risorse del Recovery plan, una tantum, di circa 6 milioni di euro. Mi chiedo anche come si risolverà la precarietà dei circa 70 lavoratori portuali in articolo 17, che si trovano più in cassa integrazione che in porto a lavorare. Su questo tema l'Authority non può defilarsi". ACON/COM/rcm



Il capogruppo di FI in Consiglio regionale, Giuseppe Nicoli