Porti: Nicoli (FI), creare Commissione permanente per scalo Monfalcone
(ACON) Trieste, 20 apr - "Oltre ad annunci, visite di cortesia
e nomine, non si notano passi avanti per l'ammodernamento e lo
sviluppo del porto di Monfalcone. A fronte della gestione
monopolistica che verrà instaurata dal nuovo proprietario
(l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale) e
di grandi incertezze, l'unico strumento di controllo che si può
attuare è la costituzione di una Commissione permanente sulla
portualità, di cui facciano parte le forze politiche, in modo da
monitorare gli aspetti tecnici e politici e verificarne
l'attuazione. Il sindaco si attivi subito, in modo che le
problematiche del porto non rimangano insolute per altri 20
anni".
Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio
regionale, Giuseppe Nicoli.
"Per pochi denari - osserva il forzista - il territorio isontino
ha abdicato al ruolo strategico dello scalo portuale che, tra
l'altro, credo possa valere molto di più. A breve seguiranno le
acquisizioni delle aree di proprietà del Consorzio e anche in
questa partita i sindaci del Monfalconese non si sono mossi, con
evidenti responsabilità politiche. Lasciare all'Authority una
gestione monopolistica dello scalo è un pericolo, soprattutto in
un'ottica di investimenti privati che non siano graditi alla
proprietà".
"Anche sulla variante localizzata approvata dal Comune, ma anche
dalla Regione - sottolinea ancora il consigliere - , assistiamo a
un preoccupante stallo che di fatto scoraggia i possibili
investitori privati a insediarsi nella zona del Lisert, ormai
rimasta in ostaggio agli ambientalisti integralisti che poco a
cuore hanno lo sviluppo economico e occupazionale del
territorio".
"Il primo nodo irrisolto - continua Nicoli - riguarda l'escavo
del canale di accesso al porto, ancora impastoiato su
problematiche burocratiche e progettuali. Mi chiedo se
l'Authority, ancora immobile rispetto alle osservazioni del
Provveditorato delle opere pubbliche, sia contraria al progetto.
Nonostante le riunioni al ministero, dopo le quali attendiamo
l'ennesimo accordo di programma, emerge la buona volontà del
Comune di Monfalcone a risolvere le problematiche sul tema ma
senza riuscire a incidere, anche perché non fa parte del Comitato
di gestione, nonostante le mie continue sollecitazioni affinché
al Governo si provveda a modificare la relativa norma".
"Sull'escavo, le soluzioni ci sarebbero: Fincantieri dispone di
mezzi adeguati per poterlo effettuare in breve tempo. Una
soluzione che potrebbe essere presa in considerazione dalla
Regione per le manutenzioni e dragaggi delle vie d'acqua del
Friuli Venezia Giulia. La campagna degli annunci è continuata
sull'elettrificazione della banchina e su un non chiaro
adeguamento alla sicurezza - aggiunge il capogruppo forzista -,
il tutto contenuto in un Piano organico del porto redatto
dall'Authority, del quale però nessuna amministrazione locale sa
nulla".
"Ricordiamo che l'Autorità incamera tutte le entrate concessorie
dal porto di Monfalcone, ma non si capisce con che investimenti
voglia procedere - conclude Nicvoli - e soprattutto quali siano i
concreti investimenti sullo scalo monfalconese. Unico dato certo
sono le risorse del Recovery plan, una tantum, di circa 6 milioni
di euro. Mi chiedo anche come si risolverà la precarietà dei
circa 70 lavoratori portuali in articolo 17, che si trovano più
in cassa integrazione che in porto a lavorare. Su questo tema
l'Authority non può defilarsi".
ACON/COM/rcm