Ripartenza: Pd, diamo contributo innovativo per reali prospettive Fvg
(ACON) Trieste, 27 apr - "La portata eccezionale del Recovery
Plan, insieme alle risorse legate alla programmazione europea,
cambierà l'economia dell'Europa, dei suoi Stati e delle Regioni.
In occasione del Tavolo per la terza ripartenza, avviato grazie
alla mozione 203 presentata dal Gruppo Pd e concluso con
l'approvazione della proposta di risoluzione, abbiamo dato il
nostro contributo attraverso un documento innovativo e
rispondente ai criteri previsti dal Recovery, che potrà dare alla
società e al sistema del Fvg reali prospettive di ripartenza".
Lo rimarcano in una nota i consiglieri regionali del Pd,
prendendo la parola dopo l'esame da parte dell'Aula della
proposta di risoluzione per la terza ripartenza a proposito delle
linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
"I 21 punti presenti nel documento sottoposto al Consiglio
regionale sono condivisibili, anche se alcuni interventi previsti
sono riferibili alla normale attività degli assessorati. Resta
tuttavia da capire - aggiungono gli esponenti dem - quale sarà la
reale gestione dei fondi e la governance del Pnrr. Se il sistema
delle Regioni e delle Autonomie locali avrà un ruolo al tavolo
che definirà gli interventi, allora il lavoro svolto dal
Consiglio avrà un senso. Diversamente, se il Governo avocherà a
sé la regìa degli interventi, allora la strada per raggiungere
gli obiettivi previsti sarà in salita".
"Nelle due delibere di Giunta che trattano del Pnrr mancano, a
nostro avviso, le priorità di intervento e una chiara visione
sugli orizzonti che si vogliono raggiungere. Solo le ultime
audizioni degli assessori all'Ambiente e Infrastrutture -
continuano i consiglieri del Partito democratico - hanno permesso
di definire in parte tempistiche e priorità. Da parte nostra,
abbiamo scelto di intervenire su questioni non contemplate dal
documento della Giunta, attraverso interventi caratterizzati da
un'innovazione e una concretezza che possano dare reali
prospettive per il sistema del Fvg".
La nota dem si conclude con il dettaglio dei contributi forniti
dal Gruppo consiliare al Tavolo per la terza ripartenza: "Sei i
punti qualificanti: la sanità con la creazione delle case della
salute, luoghi per potenziare la rete dei servizi sociosanitari e
assistenziali, da realizzare in ogni distretto e ambito per
garantire standard di salute adeguati in tutto il territorio
regionale; le imprese con l'estensione anche agli immobili
produttivi del Superbonus 110% per gli interventi legati al
miglioramento energetico e termico, oppure alla riduzione del
rischio sismico; il turismo con interventi di riconversione dei
poli montani per potenziare le strutture a disposizione del
turismo estivo e in una direzione completamente green ed
ecostenibile. Senza dimenticare il potenziamento della viabilità
ciclabile lungo il corso del Tagliamento (integrata con
tecnologie 5S e LTE) e il recupero del patrimonio immobiliare
abbandonato e in disuso e degrado, prevedendo l'estensione del
Superbonus 110% anche alle imprese ricettive regionali".
Gli altri tre punti evidenziati sono invece i seguenti: "Le
bonifiche e il recupero degli edifici e delle aree militari già
dismesse o di futura possibile dismissione, attraverso un piano
regionale che intervenga sui 400 siti presenti in Fvg con
progettualità condivise tra Stato e Regione con il coinvolgimento
degli Enti locali su cui questi ricadono, al fine di dare una
nuova e utile destinazione; la montagna, estendendo anche in
questo caso, il Superbonus 110% al sistema dell'accoglienza
diffusa nell'ottica di una valorizzazione paesaggistica e
urbanistica dei centri e dell'architettura montana. Inoltre,
accanto agli interventi già previsti sulla viabilità
interregionale e transfrontaliera, introduciamo la necessità di
sostegno alla viabilità minore, come l'accesso ai fondi agrari e
boschivi, fortemente connessi allo sviluppo dei territori
montani. Infine, riteniamo necessaria un'azione per
l'efficientamento del ciclo integrato dell'acqua, attraverso la
dismissione di piccoli depuratori e l'investimento su centri di
depurazione, ma con sistemi moderni e tecnologicamente avanzati.
Ultimo punti, l'istruzione e la ricerca, settori dove è
necessaria una ridefinizione dei modelli organizzativi e
didattici, che va sostenuta con interventi volti all'ampliamento
e alla modernizzazione degli spazi".
ACON/COM/db