Ripartenza: Giacomelli (FdI) inserita extradoganalità punti franchi TS
(ACON) Trieste, 27 apr - "Paragonare questa momento storico al
terremoto del '76 del Friuli è sicuramente giusto sul piano della
tragedia, ma non altrettanto su quello della ricostruzione".
È quando dichiarato in Aula dal capogruppo di Fratelli d'Italia,
Claudio Giacomelli, durante la discussione sulla proposta del
tavolo di lavoro sulla Ripartenza del Friuli Venezia Giulia.
"All'epoca del sisma - ha spiegato il consigliere - il ruolo
della Regione era stato primario, con l'importante risultato
della costruzione, mentre il nostro Pese, come contestato
dall'Unione europea, impiega in media 15,7 anni per i lavori
sopra i 100 milioni di euro e ora sarà chiamato a gestire oltre
200 miliardi entro il 2026".
"Purtroppo, le rappresentanze locali nella cabina di regia - ha
aggiunto Giacomelli - non sono assicurate, mentre la fiducia che
abbiamo nella classe amministrativa regionale e locale è
sicuramente maggiore di quella nazionale che, come abbiamo visto,
è lentissima nel portare a termine lavori di una certa
importanza. Nella Conferenza Stato/Regioni di inizio aprile, sono
state illustrate le competenze delle Regioni e degli enti locali.
Essi hanno le responsabilità attuative delle misure loro
assegnate, ma tra queste ultime non ce n'è nessuna tra quelle che
noi abbiamo chiesto come Regione".
"Agli enti locali sarà destinato il 40% delle risorse in aree già
indicate dal Governo quali la transizione ecologica, l'inclusione
sociale e la salute. Per quanto riguarda l'inclusione sociale,
destinata in buona parte ai Comuni, non sappiamo se soprattutto
quelli piccoli saranno in grado di utilizzare le risorse".
"Si tratta - ha continuato Giacomelli - di un'occasione
imperdibile per portare avanti alcune delle storiche richieste di
questo territorio, e parlo di territorio perché una Regione di un
milione e duecentomila abitanti o si presenta compatta a questi
appuntamenti o è destinata a vedere deluse tutte le sue
aspettative. Bene, pertanto, insistere sulla Zona logistica
semplificata, ma altrettanto importante è stata la determinazione
di Fratelli d'Italia di inserire nel piano regionale anche
quell'extradoganalità dei punti franchi del porto di Trieste
sulla quale il Consiglio si è espresso praticamente
all'unanimità".
"Dobbiamo chiederci - ha concluso l'esponente di FdI - quale
ruolo può esercitare e pretendere il Friuli Venezia Giulia,
perché c'è il timore di rimanere delusi se non sapremmo
esercitare con forza le pretese di gestione, rivendicando come
territorio regionale, unito e coeso, le necessità di sempre. Il
Fvg deve combattere ora la battaglia, non possiamo rischiare di
ritrovarci schiacciati fra un Veneto con maggior autonomia, la
Slovenia con una fiscalità di vantaggio e l'Austria che funziona
come un orologio svizzero".
ACON/COM/rcm