Inps: Zalukar (Misto), no al ridimensionamento della sede di Trieste
(ACON) Trieste, 28 apr - "Desidero sapere se e in che termini
la Giunta regionale sia al corrente della situazione in cui verte
la sede Inps di Trieste e se non ritenga doveroso intervenire,
anche a livello nazionale, per ripristinarne la piena operatività
ovviando al depauperamento in atto a danno del capoluogo
giuliano".
Lo fa sapere Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo
Misto, in una nota.
"Lo sviluppo economico di Trieste - è la riflessione del
consigliere - si muoverà nel prossimo futuro su alcune direttrici
importanti: si pensi al porto, alla ricerca, all'Università e, in
buona misura, anche al turismo. Va detto, però, che ci sono dei
limiti strutturali che, volenti o nolenti, per ciascuna di queste
aree ne disegneranno i contorni, ossia le modalità di sviluppo.
Ciò sta a dire che Trieste difficilmente diventerà una città
industriale, che il turismo non sarà di massa, ma selezionato e
di medio-alto profilo".
"Si crede che il successo dell'Impresa Trieste sarà determinato
dalla sua capacità di creare sinergie; si pensi ad esempio al
settore farmaceutico, alla ricerca, alla sanità e all'università.
Queste pur rosee e avvincenti prospettive - prosegue l'analisi di
Zalukar -, non tolgono il fatto che è in atto da diversi anni un
depauperamento di alcune realtà del terziario, sia pubbliche che
private. Si pensi al ridimensionamento nel settore bancario sia
come numero di filiali, sia di personale impiegato".
"In questo contesto, dispiace registrare che anche gli uffici
dell'Inps sembrano percorrere la strada del drastico
ridimensionamento, se non peggio. Da quanto è dato sapere, la
sede di Trieste dell'istituto pensionistico - riporta il
consigliere - è da anni carente di personale: sembra che i
dipendenti a fine 2021 scenderanno a 69 unità, mentre nel 2012
erano circa 141. Già ora gli uffici faticano a garantire la
gestione delle pratiche quotidiane, con conseguente frustrazione
del personale ed esasperazione dei cittadini".
"Colpisce poi che tale ridimensionamento avvenga in una città
come Trieste, che abbonda di pensionati verosimilmente bisognosi
di servizi a pieno regime e di prossimità. Non da ultimo, ricordo
che il settore terziario è volano di altre aree economiche quali
ristorazione (nelle vicinanze degli uffici), commercio e altresì
mercato immobiliare, insomma una filiera importante - conclude
Zalukar - inserita in un contesto di valorizzazione urbana contro
quella che sembra ormai una strategia di desertificazione. Ecco
il perchè della mia interrogazione".
ACON/COM/rcm