Covid: Centis (Cittadini), determinazione su obbligo vaccino sanitari
(ACON) Trieste, 28 apr - "In questi giorni le Aziende sanitarie
regionali stanno procedendo a contattare gli operatori che non si
sono ancora vaccinati, come previsto dal decreto legge 44/2021
del 1 aprile che determina la possibilità di spostare ad altra
mansione o sospendere chi non si vaccina contro il Covid-19.
Fatti salvi, ovviamente, i casi di giustificato motivo medico".
Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale Tiziano Centis
(Cittadini), che proprio in merito a questa doppia eventualità ha
interrogato in aula il vicegovernatore Fvg con delega alla
Salute, Riccardo Riccardi, per "sollecitarlo a orientare le tre
aziende di area vasta a scegliere la strada più dura: ovvero,
quella della sospensione senza stipendio, così da ottenere
un'adesione maggiore".
"Abbiamo ritenuto di incalzare la Giunta, perché a nostro avviso,
con la mancanza di personale di cui soffre il nostro sistema
sanitario, ci sembra del tutto irragionevole - spiega l'esponente
civico - pensare di rinunciare alle mansioni indispensabili a cui
sono preposti medici, infermieri e operatori socio sanitari,
spostandoli ad altre improbabili occupazioni".
"Constatiamo con amarezza - aggiunge Centis - che da parte
dell'assessore, che pur concorda con l'introduzione dell'obbligo
vaccinale per i sanitari, manca la determinazione politica
necessaria per scrivere nero su bianco che per la Regione Fvg la
via maestra è la sospensione senza stipendio".
"Di fronte all'alternativa di venire sospesi e di perdere lo
stipendio, la maggior parte dei dipendenti delle aziende
sanitarie che non sono convinti di vaccinarsi - prevede ancora la
nota dei Cittadini - risolverebbe definitivamente ogni dubbio.
Spiace dover essere perentori, ma in questo momento drammatico di
lotta alla pandemia, e anche per rispetto dello straordinario
lavoro in prima linea della stragrande maggioranza dei sanitari
che lavora e si vaccina, bisogna armarsi di coraggio. Inoltre,
con la scarsità di personale a disposizione, è necessario dare
disposizioni severe per salvare più vite possibili, evitando il
propagarsi dei contagi nei luoghi della sanità".
"Per questo motivo è essenziale che le tre Aziende sanitarie
regionali, esperite le procedure previste dal decreto, operino in
modo omogeneo - conclude Centis - dando un termine molto breve
entro il quale effettuare la vaccinazione e, successivamente,
sospendendo chi persiste nel volersi astenere. Considerati i
numeri in gioco, si parla di centinaia di sanitari, dobbiamo
agire nel modo più efficace per indurli alla vaccinazione.
Invitiamo dunque la Giunta regionale a ripensarci e ad ascoltare
il nostro appello".
ACON/COM/db