Omnibus: in Aula esame ddl 130 riparte con formazione, lavoro e scuola
(ACON) Trieste, 29 apr - La formazione, l'occupazione, la
scuola e le sue problematiche, accentuate dalla necessità di una
didattica a distanza prima e di un rientro in classe in sicurezza
dopo. I lavori del Consiglio regionale, presieduto da Piero Mauro
Zanin, si sono aperti affrontando queste tematiche, sollevate
dagli emendamenti al Capo V del disegno di legge 130 Omnibus che
l'Aula sta esaminando per il terzo giorno di seguito.
La prima discussione è nata dalla richiesta dell'assessore
regionale a Lavoro e Famiglia, Alessia Rosolen, di escludere
l'obbligo di accreditamento per le Aziende sanitarie regionali
quando erogano corsi di formazione per le professioni di
interesse sanitario, una esclusione che ha trovato la perplessità
del Pd, che ha votato astensione all'emendamento.
Tutti d'accordo invece sul consentire, ancora come voluto
dall'assessore Rosolen, la partecipazione alle attività connesse
al Docuscuele (il centro regionale di documentazione, ricerca e
sperimentazione didattica per la scuola friulana a disposizione
di insegnanti, alunni e famiglie) a soggetti quali l'Agenzia
regionale per la lingua friulana (Arlef), l'Ufficio scolastico
Fvg, l'università di Udine e ogni altro soggetto pubblico o
privato di comprovata esperienza e competenza nel settore.
Abrogati i contributi, previsti nell'articolo 52, a favore del
Bic Incubatori Fvg di Trieste con un emendamento a firma Mauro
Bordin (Lega), la stessa mossa non è riuscita a Mauro Capozzella
(M5S) che avrebbe voluto fosse cancellato l'articolo 53 con cui
la Regione recepisce la sentenza della Corte costituzionale di
dicembre 2020 che ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 77
della legge regionale 18/2005 sull'occupazione, la tutela e la
qualità del lavoro ove prevede, al comma 3 quinquies, il
requisito di residenza continuativa di 5 anni sul territorio
regionale per avere diritto a una misura volta a favorire la
stabilizzazione dei lavoratori.
La Giunta, nel ddl 130, modifica la previsione dei 5 anni
affermando che il contributo sarà modulato sulla durata del
domicilio fiscale del lavoratore. "Abbiamo voluto declinare il
principio di rilevanza territoriale in favore delle assunzioni e
delle stabilizzazioni", ha detto l'assessore motivando la scelta
dell'Esecutivo regionale. L'espressione però non ha convinto le
Opposizioni, che l'hanno respinta ma senza successo.
Chiara Da Giau (Pd) ha, invece, accolto di rivedere la sua
proposta di concedere un contributo all'Ufficio scolastico
regionale affinché stipuli contratti di consulenza e assistenza
tecnico-informatica per gli istituti che ne facciano richiesta.
Un'ipotesi simile è già allo studio della direzione
dell'assessore Rosolen, da inserire nel disegno di legge di
stabilità di luglio. Da qui la richiesta di ritirare
l'emendamento e farne un ordine del giorno.
ACON/RCM-fc